Soste su ghiaccio / Come costruire la sosta su ghiaccio

Come costruire la sosta su ghiaccio per la massima sicurezza possibile. A cura di Carlo Gabasio, Guide Alpine Tike Saab.
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Arrampicare su ghiaccio: salvo rari casi dove le soste sono attrezzate su roccia, di fianco alla colata, una salita su ghiaccio si presenta completamente priva di protezioni e soste. Richiede quindi un impegno decisamente superiore rispetto alla via di falesia con spit e catene alle soste.
Roberto Rossi

L'arrampicata su cascate di ghiaccio costituisce per molti scalatori un’allettante e valida alternativa alle salite su roccia durante il periodo invernale.

Candele, goulotte, clessidre o cavolfiori sono le parole che subito entrano nel gergo degli aspiranti ghiacciatori, aquisire esperienza ed assimilare la conoscenza dei vari tipi di ghiaccio richiederà invece un pò più di tempo.

Aquisire questa esperienza è di vitale importanza dato che, salvo rari casi dove le soste sono attrezzate su roccia, di fianco alla colata, una salita su ghiaccio si presenta completamente priva di protezioni e soste. Richiede quindi un impegno decisamente superiore rispetto alla via di falesia con spit e catene alle soste.

Questo breve capitolo è dedicato al ghiaccio, porgiamo quindi particolare attenzione alla costruzione della sosta su ghiaccio.

Dove fare la sosta
Individuare il luogo corretto dove realizzare un ancoraggio di sosta è basilare per la sicurezza della cordata stessa. Si dovrà valutare:
1 - La qualità del ghiaccio per garantire il massimo della tenuta dell'ancoraggio
2 - Il posizionamento della sosta in funzione di eventuali pericoli oggettivi (caduta neve o ghiaccio) ed in funzione della linea di salita del tiro successivo. Una buona sosta sarà su ghiaccio compatto, ai margini della cascata e decentrata rispetto al tiro seguente per essere al riparo dal ghiaccio che potrà staccare il nostro compagno.

Tipi di sosta trattati
A. Sosta con collegamento semimobile
B. Sosta su clessidra artificiale (Abalakoff)

A. COLLEGAMENTO SEMIMOBILE
Vista la sua funzionalità, sicurezza e velocità di esecuzione, il collegamento semimobile è sicuramente l'ancoraggio da prendere come riferimento per le soste su ghiaccio di cascata.

1 - I chiodi da ghiaccio verranno posizionati quasi sulla verticale l'uno dell'altro ad una distanza non inferiore ai 30 cm, formando così un angolo chiuso. Inserito poi un moschettone su ciascun chiodo (meglio se a ghiera), si collegano i due punti fissi con una fettuccia o cordino dopo aver chiuso i due rami di collegamento con nodo delle guide semplice in prossimità della V della sosta.
2 - Infine si giria ad anello il ramo superiore, posizionandovi il moschettone a ghiera di autoassicurazione. La sosta con posizionamento degli ancoraggi quasi in verticale (angolo di sosta chiuso) permette di distribuire il carico sui chiodi in modo ottimale, come ben evidenziato.
3, 4-Le foto 3-4-5 mostrano invece la distribuzione del carico con posizionamento degli ancoraggi con angoli più aperti.
5- Sono sicuramente da sconsigliare soste con angoli sopra i 90 gradi.

Materiale necessario:
2 chiodi da ghiaccio
3 moschettoni a ghiera
1 fettucia

Suggerimenti:
- Per ottimizzare il materiale necessario e velocizzare le operazioni di costruzione della sosta è utile preparare due soste da portare a tracolla con una fettuccia doppia cucita o cordino in kevlar già predisposte con i due nodi delle guide e moschettoni alle estremità.
- E' preferibile usare chiodi di sosta "puliti" dalle fettucce da rinvio preinfilate.
- Un'altra particolarità molto interessante dell collegamento semimobile, grazie ai due nodi delle guide posti sulla fettuccia, è quella di ridurre al minimo l’abbassamento della sosta nel caso di fuoriuscita di uno dei due chiodi.


B. SOSTA SU CLESSIDRA ARTIFICIALE (ABALAKOFF)
La clessidra Abalakoff è un utilissimo ancoraggio per calate su ghiaccio e sta progressivamente sostituendo quelle con recupero dei chiodi, sicuramente più laboriose e dai risultati non sempre soddisfacenti.

1 - Dopo aver individuato la zona con ghiaccio idoneo (ghiaccio compatto), con un chiodo tubolare si ricave un primo foro orizzontale con un angolo di ingresso di 45 gradi rispetto alla superficie del ghiaccio. Si pratica poi un secondo foro sempre orizzontale e con un angolo che permetta di intersecare il primo foro alla sua estremità.
2 - Una volta levati i chiodi si introduce in uno dei due fori l'apposito gancio e nell'altro il cordino di sosta (min. 8 mm), estraendo poi il cordino grazie all'uso dell'apposito gancio. L'ultima operazione sarà quella di annodare il cordino da abbandono ottenendo così un buon ancoraggio per la calata in corda doppia.
3 - La distanza tra i due fori deve essere pari alla lunghezza di un chiodo da ghiaccio (circa 20 cm). In tal caso si ha una tenuta dell'ancoraggio con ghiaccio compatto di circa 12 Kn, mentre diminuendo questa distanza la tenuta cala progressivamente.

Materiale necessario:
2 chiodi da ghiaccio
1 cordino da abbandono
1 gancio

Suggerimenti:
- Se si valuta la qualità del ghiaccio non perfetta, è possibile costruire due Abalakoff leggermente distanziate e passare la corda doppia in entrambi i cordini delle clessidre.
- La clessidra Abalakoff è utilizzabile anche come ancoraggio di salita usando però un cordino da 9 mm e collegando con un ancoraggio semimobile la clessidra ad un chiodo da ghiaccio.

Note: I dati riportati non sono esaurienti, per più approfondite informazioni consultare il manuale tecnico delle guide alpine.




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