Al Pizzo di Camarda in Abruzzo la via di misto Demetra

Il report di Cristiano Iurisci che insieme a Gianluigi Ranieri e Luca Gasparini ha aperto la via di misto 'Demetra' al Pizzo di Camarda (2332m) in Abruzzo.
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L'apertura della via di misto 'Demetra' sulla nord del Pizzo di Camarda (Luca Gasparini, Cristiano Iurisci, Gianluigi Ranieri 23/03/2024)
Luca Gasparini

Il Pizzo di Camarda mostra a nord un salto alto circa 300m che appare essere linea di confine tra la tipica parete appenninica e quelle più celebri alpine. Sarà forse per questo motivo che se ne resta lì nel suo stato, sfacciatamente visibile a tutti eppure corteggiata da nessuno.

Già nel lontano 2004, ai primi approcci con l’alpinismo invernale su questa montagna, mi ero interessato alla linea più logica e vistosa della parete nord del Camarda. Vi tornai nel 2013 motivato a sfidarla, ma alla base capii immediatamente che per riuscire in quelle difficoltà sarebbe servito un approccio più moderno rispetto al mio alpinismo di allora. Di in avanti non trovai compagni per questo progetto motivati o all’altezza e abbandonai così ogni pianificazione invernale e mi concentrai su una linea estiva, convinto a salire in ogni caso la nord.

Sulla parete si susseguono strati geologici che alternano calcare massiccio a calcari del mesozoico meno compatti: l’approccio si dimostrava complesso anche durante l’apertura d’estate e durante la salita, non ancora terminata, già pensavo al progetto invernale.

Nel febbraio 2021 riuscii nell’intento di convincere due compagni, Luca Gasparini e Gianluca, con i quali provammo finalmente un approccio deciso al primo tiro, le cui resistenze verticali e la grande difficoltà a piantare chiodi e piazzare protezioni ci respinsero senza appello.

Maturo così l’idea che sia impossibile superare in giornata la parete e che servano più tentativi per attrezzare soste e punti chiave con l’utilizzo di fix, per poi provare a completare la linea e uscire in vetta, possibilmente in libera. Quest’inverno incontro il grande interesse di Gianluigi per questo progetto e ci promettiamo di risolvere quantomeno la prima sezione di parete. Dall’intento vengono fuori due giornate di equilibrismi sulla linea, sempre in pessime condizioni, dove la prima dura lunghezza gli sottrae gran parte del tempo e delle energie: alla fine ne escono tre splendidi tiri, ben protetti e messi in sicurezza, che ci portano esattamente dove speravamo.

Una promessa a tre fatta da tempo con Luca aveva già fissato l’appuntamento per la chiusura della via, così finalmente sabato 23 marzo ci troviamo alla base della nord. Il meteo e i fattori climatici dell’ultima settimana ci consegnano una montagna e una linea in condizioni terribili, ma l’indice dell’entusiasmo è ai massimi. Scaliamo decisi e rapidi: Gianluigi e Luca si dividono le due sezioni della parete, la più alta delle quali viene aperta da Luca e attrezzata nei suoi risalti di misto a soli chiodi e friend. Dopo il settimo tiro siamo fuori dalla parete: la via è completa, salita in libera, e raggiungiamo la magnifica cresta nevosa che ci consegna alla vetta.

di Cristiano Iurisci

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