Nives Meroi e Romano Benet in vetta all’Annapurna, il loro 14° Ottomila

Nives Meroi e Romano Benet hanno salito l’Annapurna. Con questa cima hanno concluso il loro splendido viaggio in vetta a tutti i 14 ottomila.
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Nives Meroi e Romano Benet insieme a Alberto Zerain e Jonatan García
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Alle 10:30 (ora locale) Nives Meroi e Romano Benet hanno raggiunto la cima dell’Annapurna riuscendo così a completare il “grande tour” delle 14 cime di tutte le montagne di Ottomila della terra. Insieme alla coppia di Tarvisio c’erano gli spagnoli Alberto Zerain (al 10° Ottomila) e il suo compagno di cordata Jonatan García. Secondo quanto riportato su www.2x14x8000.com i quattro hanno lasciato il campo 4 a 7100m alle 24:30 e dopo dieci ore hanno raggiunto la vetta dell'Annapurna a 8091m. Ora sono già rientrati al campo 4.

Questo è un grandissimo momento, probabilmente irripetibile. Nives e Romano sono un unicum nell’alpinismo. Hanno iniziato insieme nel 1994 su una delle montagne più temute e simboliche, il K2, che però quell'anno non li ha lasciati salire, anche perché loro l'avevano tentato da Nord, per una nuova via. E questo particolare la dice lunga sulla loro ricerca e il loro approccio alla montagna. Il primo ottomila arriva nel 1998 con il Nanga Parbat e il lungo percorso di tutte le montagne più alte del mondo è finito adesso, dopo più di vent’anni, appunto con l’Annapurna. Un percorso, sempre insieme, senza portatori d’alta quota, senza ossigeno, sempre in piccolissimi gruppi che ben dice dello stile di un alpinismo, il loro, che mantiene le radici di una ricerca, prima di tutto umana, che guarda oltre i confini. Quello di Romano Benet e Nives Meroi (l'orso e Mary Poppins) è stato un grandissimo ed esemplare viaggio. Un viaggio, siamo sicuri, che continuerà.

Nives Meroi e Romano Benet
Sono la coppia che più di ogni altra ha lasciato il segno nell'alpinismo himalayano e che ha fatto, dell'esplorazione e del viaggio sulle pareti delle più alte montagne, un motivo di vita e di crescita comune. Nives è bergamasca, di Bonate Sotto. Romano è di Tarvisio. Lei è del 1961, lui del 1962. Hanno la stessa passione per la montagna e per l'alpinismo, e il loro incontro segna l'inizio di una storia che va ben aldilà del legame di una normale cordata. Sposati dal 1989, hanno scelto di vivere a Fusine, un piccolo villaggio nel cuore delle loro selvagge e amatissime Alpi Giulie. Un luogo e delle montagne “fuori dal tempo” per una scelta di vita “d'altri tempi” che sembra la metafora perfetta del loro alpinismo semplice e di grande sostanza, sempre lontano dalle folle come dalle mode. Non a caso per il loro inizio himalayano scelsero di esplorare la difficilissima e semi sconosciuta parete Nord del K2. Era il 1994, e Nives e Romano arrivarono altissimi, a 8450m, a poco meno di 200 metri dalla cima. Un'impresa senza vetta che è anche la chiave per comprendere la loro straordinaria esperienza sulle montagne più alte. Il loro è un viaggio sempre all'insegna dello spirito più puro dell'alpinismo d'avventura e del “by fair means”: senza uso di ossigeno supplementare, portatori d'alta quota e preparazione dei campi. Affrontando la montagna da soli, o in compagnia di un ristrettissimo numero di amici, tra i quali un posto speciale spetta a Luca Vuerich. Nel 1998, arrivò così il Nanga Parbat (8125 m), il loro primo Ottomila. Nel 1999 è la volta della cima dello Shisha Pangma (8046 m) e, solo 10 giorni dopo, quella del Cho Oyu (8202 m). Un'accoppiata velocissima che dà la cifra del loro valore e che fa di Nives Meroi, non solo l'italiana con più Ottomila, ma anche tra le più forti alpiniste in assoluto. Questo però è solo l'inizio. Nel 2003 arriva un trittico d'eccezione con la salita in successione di Gasherbrum I (8068 m), Gasherbrum II (8035 m) e Broad Peak (8047 m). Il tutto in 20 giorni, un tempo da record. Prima di loro solo il mitico Erhard Loretan aveva fatto meglio compiendo lo stesso tour in 17 giorni, e mai nessuna donna aveva fatto tanto. Ma il viaggio continua: con il Lhotse (8516 m) nel 2004. Seguito, nel 2006, dapprima dal Dhaulagiri (8167m) e poi da una salita da incorniciare: quella del K2. Sulla seconda vetta del mondo, la più difficile, Nives e Romano sono soli. La grande montagna è deserta: in vetta vivono la commovente sintesi del loro viaggio... che continua. Così, nel 2007, arriva anche la montagna più alta, l'Everest (8850 m). E, nel 2008, il Manaslu (8163 m). Intanto, con 11 Ottomila saliti, Nives “la tigre” - come l'ha chiamata Erri De Luca nel libro che le ha dedicato - è in prima fila per essere la prima donna a salire tutti i 14 Ottomila. Una “corsa” che lei però ha sempre rifiutato e continua a rifiutare, con le parole e con i fatti. Quello della “competizione” non è né il suo alpinismo né quello di Romano. Loro sono una coppia, una cordata vera. Romano è la bussola e la forza. Nives l'altro sguardo e l'altra via. Insieme trovano quell'equilibrio che motiva e completa il viaggio. Così, nel 2009, sul Kangchenjunga, quando il suo compagno appare stranamente affaticato e non è in grado di continuare la salita, Nives non ha esitazioni. Lui vorrebbe che lei proseguisse: la vetta è vicina, alla sua portata. D'altra parte sugli Ottomila situazioni del genere sono all'ordine del giorno. Ma Nives non ci sta, e insiste per ritornare con il compagno al Campo base. Una scelta che poi si rivelerà “salva vita”. Per Romano, ma anche per Nives, è l'inizio di una nuova e difficile salita, questa volta sulla montagna della vita. Una prova che hanno affrontato e superato insieme come hanno sempre fatto con il loro alpinismo. Ne vengono fuori, uniti come sono sempre stati, in montagna come nella vita, E questa forse è la loro più bella cima. Poi, il cammino himalayano riprende, sempre insieme, sempre senza ossigeno supplementare, sempre senza portatori d’alta quota. Così questa sorta di “rinascita” li porta nel 2014 in vetta agli 8.586 metri dell’altissimo Kangchenjunga. Nel 2016 arriva il Makalu. Infine, nel 2017, l’11 maggio, ecco la vetta dell’Annapurna, l’Ottomila che ancora mancava, il numero 14. Mai come in questo caso però, siamo sicuri che più che la meta è contato il cammino, tutto il viaggio.

Video e audio di Alberto Zerain dalla cima dell'Annapurna


Tutti gli Ottomila (senza ossigeno) saliti da Nives Meroi e Romano Benet:

Annapurna (2017)
Makalu (2016)
Kangchenjunga (2014)
Manaslu (2008)
Everest (2007)
Dhaulagiri (2006)
K2 (2006)
Lhotse (2004)
Gasherbrum 1 (2003)
Gasherbrum 2 (2003)
Broad Peak (2003)
Cho Oyu (1999)
Shisha Pangma (1999)
Nanga Parbat (1998)




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