Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo & Parco Naturale delle Dolomiti di Fanes – Sennes - Braies

Enrico Maioni – Guide Alpine Cortina
Bellezza
Autore scheda
Enrico Maioni – Guide Alpine Cortina
Lunghezza dislivello
15 km
Dislivello salita
520m
Dislivello discesa
520m
Quota
1668m
Difficoltà
E (escursionistico)
Orario
5:15
Partenza
Malga Ra Stua, 1668m



L'escursione si sviluppa principalmente nel suggestivo scenario del Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo ed in parte nel Parco Naturale delle Dolomiti di Fanes – Sennes - Braies, posizionati a nord di Cortina d'Ampezzo. Queste due meravigliose aree naturali si fondono in un'unica riserva protetta, attraversando i confini provinciali e regionali.

Questo affascinante percorso escursionistico ci guida nella conca glaciale dei laghi di Fòses, per poi continuare verso i rifugi Sennes e Fodara, culminando con la discesa verso Malga Ra Stua, punto di partenza della nostra avventurosa gita in montagna.

L'itinerario, sebbene non presenti particolari difficoltà, richiede una buona preparazione fisica a causa della sua lunghezza. Tuttavia, va sottolineato che è possibile abbreviarlo, come verrà spiegato più avanti.

Accesso generale

Raggiungere Cortina d'Ampezzo.

Accesso

Il punto di partenza e di arrivo del nostro avvincente percorso ad anello è Malga Ra Stua, un delizioso rifugio incastonato nel cuore del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, nella parte terminale della Valle del Boite.

Ra Stua è facilmente accessibile in auto durante i periodi di bassa stagione, oppure si può usufruire del servizio di navette durante l'alta stagione, quando la strada che porta a Ra Stua è chiusa al traffico (solitamente dal primo sabato di luglio alla prima domenica di settembre). L’area di sosta delle navette, dove è possibile lasciare la propria auto in un ampio parcheggio, si trova 200 metri a sud dell'Hotel Fiames, sulla SS 51, a 4 chilometri a nord di Cortina.

Come ho detto prima, nei periodi di bassa stagione si può arrivare a Malga Ra Stua con la propria vettura. Per raggiungere Malga Ra Stua da Cortina in auto, bisogna seguire la strada in direzione Dobbiaco e fermarsi al primo tornante noto come "Tornichè", a circa 8 chilometri dal centro di Cortina. Questa località è chiamata S. Uberto, in onore del patrono dei cacciatori. Qui, nei pressi di un ampio parcheggio, si imbocca la stretta stradina che conduce a Malga Ra Stua.

Itinerario

Partendo da Malga Ra Stua, percorriamo l'ovvio sentiero (n° 6) che si addentra verso nord attraversando pittoreschi pascoli e alcune abetaie. Questa prima parte del percorso è davvero comoda, con una pendenza appena percettibile, ideale per riscaldare un po’ i muscoli.

In breve tempo, raggiungiamo la località Ciànpo de Croš (Campo Croce). In questo punto, le sorgenti del torrente Boite, che attraversa Cortina, ci danno il benvenuto. Qui ci troviamo a una svolta, a un'altitudine di 1.758 metri. A sinistra, il sentiero n° 9 si dirige verso ovest, salendo verso Fodara Vedla. Tuttavia, noi proseguiamo dritti.

Poco oltre il bivio, un altro incrocio ci indica la strada da seguire. Abbandoniamo la comoda strada che si inoltra nella Val Salata, diretta verso Sennes, e prendiamo il sentiero n° 26 a destra, che attraversa inizialmente prati e poi sale ripidamente nel bosco.

DA CAMPO CROCE AI LAGHI DI FÒSES
Attraversata la verde radura di Ciampo de Cros il sentiero si inoltra nella foresta di abeti, larici e mughi. È questo il tratto più ripido dell’intera escursione, dove conviene dosare le proprie forze in quanto ci aspetta una lunga camminata.Superato il valico a destra delle Crépe de Socròda, il sentiero continua su terreno pianeggiante per poi salire nuovamente fino alla Croš del Griš.

La croce è stata eretta in memoria di Simone Alverà, noto come Griš, "il grigio" nel dialetto locale. Proprio qui, quest’uomo fu brutalmente assassinato dalla moglie con colpi di scure nel corso degli anni '800.Se vuoi saperne di più su questa cruenta vicenda ti invito a leggere qui.

Poco dopo la croce, il sentiero scende brevemente per poi continuare in piano. Qui l'atmosfera diventa ancora più incantevole e solitaria. Ci troviamo nel regno delle marmotte, che un occhio attento non avrà difficoltà a veder scorrazzare allegramente. Lasciamo il piccolo lago de Rémeda Rosés sulla nostra destra, in basso, e proseguiamo fino al lago Piccolo di Fòses e infine al lago Grande di Fòses (2.143 m).

Tra i tre laghi, quest'ultimo è l'unico che persiste per tutto l'anno. Ciò è dovuto all'accentuato fenomeno di carsismo che caratterizza l'intero altopiano di Fòses. Le acque piovane reagiscono chimicamente con la roccia calcarea, scavando gallerie e cunicoli sotterranei che provocano il deflusso delle acque piovane, di disgelo e delle sorgenti. Un'altra caratteristica della conca glaciale dei laghi di Fòses è la vasta area umida di notevole valore naturalistico, che ospita specie floreali rare e in pericolo di estinzione, oltre a reperti dell'era glaciale.

DAL LAGO DI FÒSES AL RIFUGIO SENNES
Lasciamo alla nostra destra (est) il lago ed il Cason de Fòses, imboccando il sentiero che, dapprima pianeggiante, ci porta a superare la cresta di un evidente pendio. Una chiara segnaletica ci indica la strada da seguire, indirizzandoci verso la Ota del Barancio (la curva del pino mugo).

Al termine della salita il cammino continua con numerosi leggeri saliscendi, su terreno in realtà un po’ scomodo, vista la presenza di numerose pietre calcaree. Proseguiamo fino alla Ota del Barancio, l’ampia curva della strada sterrata che porta al rifugio Biella. Incamminandoci a sinistra sulla carrareccia la seguiremo fino ad incontrare la sterrata proveniente dalla Val Salata. Proseguendo in leggera salita raggiungiamo in breve tempo il rifugio Sennes.

DAL RIFUGIO SENNES AL RIFUGIO FODARA VEDLA
Situato a un'altitudine di 2.126 metri nel Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, il rifugio Sennes è stato costruito dalla Famiglia Palfrader tra il 1937 e il 1939. Inaugurato negli anni '40, il rifugio è aperto sia in estate che in inverno. La vasta radura verde di fronte al rifugio è, in realtà, una pista di atterraggio di 450 metri, costruita dai militari nel 1968.

Il tratto che porta dal rifugio Sennes al rifugio Fodara Vedla si sviluppa principalmente in piano. Dalla spianata dell'ex aeroporto militare di Sennes, seguiamo la strada sterrata per un breve tratto, poi prendiamo l'evidente sentiero-scorciatoia sulla sinistra che conduce al rifugio Fodara Vedla.

Suggerisco infatti di non seguire interamente la strada sterrata, ma di cogliere l'opportunità di prendere una scorciatoia che, oltre a evitare alcuni tornanti, offre una visione migliore della ricca varietà di flora della zona.

DAL RIFUGIO FODARA VEDLA A MALGA RA STUA
Il rifugio Fodara Vedla, incastonato in una splendida cornice verde di prati e circondato da pini cembri e pittoresche malghe alpine, vanta una storia centenaria, avendo visto la luce nel lontano 1923.Vicino al rifugio si erge una graziosa chiesetta, costruita dal proprietario del rifugio in segno di gratitudine quando i suoi tre figli tornarono incolumi dalla guerra.

Il percorso dal rifugio Fodara Vedla a Malga Ra Stua è comodo e per lo più in discesa. Iniziamo quindi il nostro cammino sul sentiero n° 9, che in breve ci porta al confine tra Alto Adige e Veneto, rappresentando al contempo il confine tra i due Parchi Naturali. Poco prima del confine incontriamo il lago di Fodàra. Alimentato dalle acque di disgelo, questo piccolo lago alpino ha una vita breve: è in piena in primavera ma quasi asciutto in autunno.

Poco oltre il cancello che delimita il confine territoriale troveremo un bivio. Il crocevia non è molto evidente, si trova in prossimità di una lunga curva verso destra, dove la stradina è sostenuta da un muro a secco.

Qui deciderai se proseguire lungo la strada bianca o prendere la scorciatoia. In entrambi i casi, la discesa ti condurrà attraverso una magnifica foresta subalpina di abeti rossi e larici, che si estende fino all'altopiano di Rudo. Non essendo considerato una risorsa primaria per il legname, il bosco è punteggiato da alberi secolari che creano un habitat ideale per la fauna selvatica, tra cui il picchio tridattilo e la civetta nana.

La discesa giunge al termine a Ciànpo de Croš, presso le sorgenti del torrente Boite, proprio dove eravamo passati in mattinata. Ora, non resta che seguire la stradina e concludere questa magnifica escursione ai laghi di Foses e sugli altipiani di Sennes e Fodara, tornando a Malga Ra Stua.

Note

Tempo di percorrenza in salita: 3h 15 min.
Tempo di percorrenza in discesa: 2h





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Enrico Maioni – Guide Alpine Cortina
Lunghezza dislivello
15 km
Dislivello salita
520m
Dislivello discesa
520m
Quota
1668m
Difficoltà
E (escursionistico)
Orario
5:15
Partenza
Malga Ra Stua, 1668m



Posizione



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