Francesco Salvaterra, Guida Alpina
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Puerto Escondido: Cima di Prà Vecchio, Adamello. Rosso Maffei, bianco Puerto Escondido
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Marco Fedrizzi, Francesco Salvaterra 27/08/2020
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Lunghezza dislivello
290m (160m nuovi)
Difficoltà
6c A1 R2 III

Percorso



Via molto verticale e continua, roccia ottima e stile molto vario ci sono dai diedri svasati, alle fessure, ai camini. In apertura (in giornata da valle) si è scalato fino al 6c mentre i tratti più difficili sono stati aperti in artificiale e lasciati attrezzati in ottica di provare una successiva libera, il progetto è aperto. Promette un’arrampicata molto bella, sicuramente sopra il 7b, portare una spazzola di ferro perché alcune fessure vanno pulite. Il nome ricorda il famoso film con Bisio, Golino e Abatantuono ma è anche un’allusione al carattere agrodolce della vita (e del film) e al luogo "nascosto".
Accesso
Lungo e faticoso. Esistono due possibilità:
- Passando dal rifugio Carè Alto: Consigliato, meglio se dormendo la sera prima al rifugio. Possibilità di far salire gli zaini in teleferica. Dal rifugio Carè Alto (2.30 ore dal parcheggio) si scende dal “Bus del Gatt” e prende il sentiero per il passo degli Altari. Arrivati dopo circa 1 ora sotto l'evidente spigolo sud-est della cima di Prà Vecchio lo si abbandona proseguendo per un ripido canale erboso fino a una valletta con grossi massi e alla base dell’evidente parete est. 1,30 ore dal rifugio, 4 ore totali.
- Accesso diretto da malga Niscli: raggiunto il ponte Zucal si segue per Malga Niscli, al bivio per il passo degli Altari prendere a sx per Malga Niscli. Salire al passo degli Altari per poi traversare alla parete non conviene perché dal passo è ancora molto lunga e si perde quota. Da Malga Niscli in poi il sentiero praticamente non esiste più ed è difficile orientarsi. Si rimane nel fondo della valle stando a dx del torrente fino all’impennata finale, qui si sale sulla massima pendenza puntano la cima di Prà Vecchio fino a intercettare il sentiero che collega il rifugio Carè Alto al passo degli Altari, da qui vedi sopra. Circa 3 ore abbondanti totali, tuttavia molto faticoso e di difficile orientamento specie al buio.

Giunti nell’anfiteatro di fronte alla parete si sale fino all’imbocco del canale, spesso nevoso, che lambisce la parte alta della parete. Conviene lasciare tutto il materiale non necessario alla scalata alla base del canale, le doppie riconducono nello stesso posto. E’ possibile scendere indossando solo le scarpette. Per entrambe le vie si risale l’ evidente canale, dal suo imbocco dopo circa 40m sulla sx si vede chiaramente un diedro verticale con qualche chiodo, attacco della via Maffei. Pochi metri dopo, parte un secondo diedro, visibile una sosta con due stopper utilizzata per le calate nel canale, attacco della via Puerto Escondido. Itinerario
L1: Diedro evidente con un passo iniziale appena sopra gli stopper, 1 fix in sosta 6b/6b+.
L2: Diedro svasato, duro sul finale 3 chiodi e 1 fix di passaggio, 1 fix in sosta 6b A1.
L3: Diedro verticale/strapiombante poi traverso a sx. 1 fix di passaggio. Sosta da attrezzare.
L4: Non prendere la fessurina appena sopra la sosta ma traversare abbassandosi a sx seguendo un diedrino (attenzione agli attriti) seguire una fessura/lama verticalmente e verso dx (passo obbligatorio) e prendere un camino non proteggibile ma non difficile, sosta poco sopra con 1 chiodo e un fix. Proposto 6c ma con un resting a metà.
L5: Passo in artificiale sul fix della sosta per uscire con un traverso in tensione a sx, (probabilmente molto duro da liberare) segue un diedro lama fino a terreno facile, si traversa a sx a prendere una fessura che sale uno spigoletto fino alla sosta, in comune con la precedente via 1ch di passaggio, A1 6a. Da qui lungo gli ultimi due tiri della Maffei. Discesa
Alla fine della cresta si arriva su una forcella con parecchi resti di baraccamenti e i segni rossi della traversata degli Honved. Si scende disarrampicando un canale che lambisce la parete appena salita, è il proseguimento di quello salito all’attacco. Terreno facile ma con detriti e su erba scivolosa per circa 60 metri. Prima che si verticalizzi, sulla dx (faccia a valle) c'è una sosta evidente con 2 ch. Vedi schizzo per le altre doppie, sono attrezzate per scendere con una sola corda da 50m, terreno mai molto verticale. In discesa è conveniente scendere sulla massima pendenza, senza sentiero, fino a malga Niscli. Vedi info sull’accesso diretta da malga Niscli. Circa 2.30 ore.





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