Nove sóle vecchi pacchi - San Viano Placche del Peo

Enrico Tomasin
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Nove sóle vecchi pacchi : Placche del Peo San Viano
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
A. Cecchi, A. Loprieno 1992; terminata successivamente da S. Funk.
Autore scheda
Enrico Tomasin
Versante
E/SE
Difficoltà
6c, 6a+ obb, S1+
Difficoltà obbligatoria
6a+



Aperta da A. Cecchi, A. Loprieno nel 1992, la via è stata terminata successivamente da S. Funk. Richiodata a fix inox tra agosto e settembre 2018 da A. Cecchi, M. Fagiolini, E. Tomasin nel rispetto dell’impegno originale con minime correzione nel tracciato; in origine di tre tiri, si è ritenuto preferibile frazionarla in cinque per eliminare problemi di attrito delle corde.

12 settembre, ore 19,45, con le ultime luci del giorno recuperiamo le corde dall’ultima doppia. Ci accompagnano gli spari, vicini, di qualche bracconiere nella valle di Arnetola. Concludiamo così risalendo al buio senza nemmeno le frontali la richiodatura della via Nove Sòle Vecchi Pacchi, aperta da Antonio Cecchi e Peo Loprieno nel 1992 per le prime lunghezze e terminata poi da Stefano Funk. Non sarà Silbergeier né Hotel Supramonte, ma questa simpatica vietta ha avuto per tutti noi un significato speciale, su di essa abbiamo faticato diverse giornate, ci siamo riempiti di polvere fin dentro alle orecchie per pulirla dalle zolle di paleo e dalla terra, abbiamo provato e riprovato i movimenti per renderla ragionevolmente sicura e piacevole senza banalizzarla. Il lavoro di richiodatura è di per sé ingrato, molto meno glorioso dell’apertura e facilmente soggetto a critiche di ogni natura, sia di chi dirà che andava bene com’era prima, sia di chi dirà che avremmo potuto mettere uno spit in più, in meno, a destra o a sinistra. Pur accompagnati da uno degli apritori non siamo nemmeno stati capaci di capire quali fix appartenessero all’apertura e quali fossero stati aggiunti in seguito. La via ora è completamente richiodata con fix inox Raumer e ad eccezione di due piastrine talmente arrugginite che non si sono lasciate sbullonare e a cui provvederemo in seguito con rimedi drastici ripulita dal vecchio materiale. La storia di Nove Sòle non è una storia di avventure in parete, di aperture coraggiose o di movimenti estremi: è una storia di amicizie sincere e durature, di voglia di stare assieme facendo qualcosa per sé e per gli altri. Aspettate che una bella pioggia scrosciante lavi la parete, che l’aria si faccia più fresca e autunnale ed andatela a ripetere. Arrivati all’ultima sosta guardatevi attorno prima di buttare le doppie: non sarete soli.
Accesso generale
Raggiungere la località di Campocatino e lasciare l’auto al parcheggio che si raggiunge dopo aver attraversato il paese al termine della strada sterrata. Seguire la carrareccia che poi diventa sentiero fino a dei cartelli segnaletici; seguire il sentiero evidente prima in piano e poi in ripida discesa fino al sasso panoramico del beato Viano. Raggiunto il sasso seguire a destra i corrimano metallici fino a dove questi scendono lungo un’esposta crestina (in alto a sx 2 fix indicano S0 di Fuga da Santippe); scendere lungo le corde fisse (scritta ‘placche del Peo’) e seguire poi una traccia con ometti fino al settore Roberto Nobili (targa metallica); in breve sempre seguendo gli ometti si perviene al settore principale. 20/30 min dall’auto. A ottobre 2019 lungo l'accesso si incontrano diversi tronchi fatti cadere dall'alto con noncuranza dalla ditta che ha svolto i lavori di risistemazione della strada di accesso all'eremo: prestare attenzione.
Nella stagione invernale spesso l’accesso suddetto può presentare neve e ghiaccio anche se la parete vista la sua favorevole esposizione è perfettamente asciutta e godibile. In questo caso è possibile accedere all’eremo dal paese di Vagli Sopra: attraversare il paese entrando nella valle di Arnetola, parcheggiare al primo evidente incrocio dopo circa 1 km dal paese, prendere una traccia sulla destra in corrispondenza di una piccola falesia con alcuni brevissimi monotiri e seguire la via di lizza (ometti e sbiaditi segni rossi) prima per ripidi prati e poi per bel bosco di castagni fino all’eremo (40 minuti). Itinerario
L1: 5b/c 20m - Salire in placca con passaggi delicati fino alla sosta su piccola cengia prima della fascia di tettini.
L2: 5c 20m - Superare il tettino nel suo punto debole (fix con cordone) e salire la successiva splendida placca fino alla sosta posta al margine superiore sinistro della grande cengia erbosa.
L3: 6c 35m - Salire a sinistra della sosta su buoni appigli, entrare poi in placca superando una prima sezione tecnica (6a+); traversare appena a destra (cordone in clessidra in alto) e impegnarsi poi in un muro verticale tecnico con appigli e appoggi molto piccoli (6c); salire infine la placca superiore sempre tecnica ma meno verticale (6a+) con andamento da destra verso sinistra. Tiro splendido, necessari 13 rinvii.
L4: 5b 20m - Salire verticalmente sopra alla sosta per alcuni metri e traversare poi a sx in direzione di un piccolo tettino (clessidra con cordone); ribaltarsi sopra al tettino e raggiungere la sosta. Da qui volendo si può uscire a destra sulla via Carpe Diem (5b).
L5: 6a+ 20m - Salire appena a sx della sosta e impegnarsi nella placca finale, tecnica e avara di appigli, fino alla sosta finale in una comoda nicchia. Discesa
Discesa in doppia sulla via (con corda da 80m in tre doppie, con singola da 70m è necessario effettuare tutte le calate che si incontrano) Materiale
Necessari 14 rinvii e corda singola. Note
L1 + L2 concatenabili con corda da 80m.




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