Francesco Salvaterra, Guida Alpina
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Volevo nascere rock star
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Nicola Castagna, Francesco Salvaterra (a più riprese dal maggio 2016 al 10 maggio 2018)
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Difficoltà
6c+/A0
Difficoltà obbligatoria
6c obb. RS3

Percorso



Via di moderna con chiodatura mista: fix in placca e alle soste, chiodi e protezioni mobili.

Si tratta di un itinerario breve, difficile e di soddisfazione. Sale una parete molto ripida e strapiombante, sempre asciutta anche nei periodi piovosi, alcuni passaggi sono veramente spettacolari, provare per credere. L’arrampicata è di carattere alpinistico ed è richiesta esperienza e margine sul grado, per via delle protezioni non abbondanti e della roccia a tratti delicata. Per una maggiore obbiettività nella valutazione delle difficoltà si è mantenuto il grado francese ma non sono tiri di arrampicata sportiva.
Accesso generale
Sono possibili due accessi alla parete, il primo è quello consigliato.
Da Ranzo: Dall’abitato di Ranzo ci si porta nella parte bassa del paese fino a un bivio con croce e indicazioni (sentiero di san Vili) dove parte una strada sterrata forestale, la si segue, al primo bivio prendere a sx (cartello di divieto) proseguire lungo la strada senza bivi fin dove finisce con uno spiazzetto in mezzo al bosco. Strada adatta ad auto alte o fuoristrada. Imboccare l’unico sentiero che scende verso la gola, dopo poco più di 5 minuti si arriva ad una sorgente, da qui abbandonare il sentiero e proseguire a mezzacosta verso ovest seguendo dei bolli do vernice oro sulle piante e sassi che in breve conducono al bordo della parete e alla prima corda doppia, su Leccio. 1X15m 2x55m (sosta su pianta) 3x50m (sosta a fix). Verso la fine della terza calata, passato lo strapiombo, fermarsi alla base dell’evidente diedro dove da due fix parte la via. Tutte le calate sono sulla verticale. Ci sarebbe anche un primo tiro che parte dal fiume ma non vale la pena calarsi per farlo, è un diedro molto erboso e friabile.

Da Sarche: La via si trova nel canyon del fiume Sarca qualche centinaio di metri più a monte dalla base del diedro Maestri. Da Sarche salire i tornanti verso Ponte Arche, dopo la seconda galleria vi è una lunga retta, parcheggiare a destra vicino alla ciclabile. Scendere lungo la ciclabile in direzione Sarche per circa 200 metri, dopo aver superato un incrocio con una stradina sterrata che sale a destra, sulla sinistra c'è un cartello della Sat con delle indicazioni. Dal cartello scendere ancora qualche metro fin dove inizia uno steccato e scendere nel bosco a sinistra per trovare tracce di sentiero segnalato da alcuni ometti e bolli rossi, il sentiero conduce verso il fondo del canyon, fare attenzione al tratto finale: c'è un punto esposto e una corda fissa. Arrivati sul greto del fiume scendere verso valle stando sulla riva fin dove il Sarca sbarra la strada e si vede la via. Lasciare le scarpe e guadare il torrente (acqua poco sopra le ginocchia), nome scritto alla base. Occorre guadare con acqua anche alta (alla vita), il primo tiro parte molto erboso lungo un diedro di 6°. Dalla macchina alla base circa 20 minuti.
Materiale
Friends al 2 (su L3 può tornare utile avere doppi 1 e 0.75). L’ideale è scalare con una corda singola e recuperare un piccolo sacco con un segolino, che serve anche per le calate. Note
In caso di ritirata, le doppie non sono facili (passare i rinvii sui traversi) e si finisce nel fiume. La maniera più semplice per tornare alla macchina è scalare la vicina e molto più facile “the passenger” (relazione in internet) per poi cercare alla bell’è meglio la strada nel bosco.





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