Alla pagina seguente - Uja di Mondrone

Enrico Luca
1 / 7
Alla pagina seguente: Uja di Mondrone, Val di Lanzo
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Elio Bonfanti, Giancarlo Grassi, Aldo Morittu il 16-17-18/08/1990. Riattrezzata e rettificata da: Luca Brunati, Luca Enrico, Matteo Enrico, Luigi Sibille tra il 15 e il 18 e tra il 25 e il 27 agosto 2019
Autore scheda
Enrico Luca
Versante
Nord Est
Lunghezza dislivello
500m
Quota
2964m
Difficoltà
7a/S2+
Difficoltà obbligatoria
6a+
Periodo
Metà luglio – primi di settembre

Percorso



Alla Pagina seguente è un itinerario che all’atto della sua apertura aveva scatenato alcune polemiche relativamente all’uso del chiodo ad espansione sulle vie in montagna. Si tratta di un bellissimo itinerario da affrontare con la dovuta preparazione.
Accesso generale
Da Torino tramite la strada provinciale n° 1 delle Valli di Lanzo raggiungere l’ abitato di Lanzo poi proseguire in direzione Ceres da dove seguendo il fondo valle si raggiunge Mondrone circa 60 km da Torino. Accesso
Superato l’abitato di Mondrone (Val d’Ala), poco prima di giungere a Balme, si svolta a destra verso Chialambertetto e quindi ancora a destra tornando indietro sulla vecchia strada si incontra, dopo poco, il bivio che sale alla piccola borgata di Molera. All’ultimo tornante, poco prima delle case, si parcheggia negli esigui spazi a bordo strada e si prende il sentiero per il Passo dell’Ometto e il bivacco Molino, che si raggiunge in un paio di ore e dove si può eventualmente pernottare. Ancora 30-40 minuti e si è all’attacco. L’ascensione è comodamente fattibile in giornata ma il bivacco è molto bello e accogliente (coperte, no gas). L’acqua può essere un problema ma di solito si trova a destra della palina segnaletica, appena sotto il Molino. Altrimenti bisogna scendere fino al piano dove si ricongiunge la normale dell’Uja. La via attacca sulla parete nord est, in un evidente e ben visibile, dal bivacco, canalino color ruggine, sul conoide di accesso all’intaglio per la cresta est. Itinerario
L1: raggiunto il canalino rugginoso lo si risale (1 fix con cordone visibile) con facile arrampicata fino a una grande terrazza pietrosa ed erbosa che delimita a sinistra l’imponente zoccolo dell’Uja. Qui conviene fare sosta (1 fix con cordone).

L2: tiro nuovo 2019. Si supera direttamente il muretto soprastante e seguendo la linea dei fix ci si sposta verso sinistra. Superato un ultimo muretto si giunge a una comoda terrazza, sosta. Difficoltà 5a. Sosta di calata.

L3: tiro nuovo 2019. A destra si vince un saltino e ci si ribalta in una zona più facile (fix visibile dalla sosta). Ci si innalza su terreno facile (il secondo fix è un po’ verso sinistra, non molto visibile. Ha un cordone per meglio individuarlo) fino alla sosta posta su una cengia inclinata, sotto un muro più strapiombante. Difficoltà 4a all’inizio poi più facile. Sosta di calata.

L4: tiro nuovo 2019. Superare la fascia nel suo margine sinistro per fessure e diedrini, fix visibile. Difficoltà 5b. Sosta di calata.

L5: dritti sopra la sosta (fix visibile) per fessure articolate, poi ci si innesta nel canale della via Ortelli-Bijno fino all’inizio della grande cengia detritica triangolare posta a circa due terzi dell’Uja ma non visibile dal bivacco, né dall’attacco. Proprio nel punto in cui la cengia inizia andare a destra seguendo una stretta cengetta erbosa (fix con cordone) fino alla sosta. Difficoltà 4a. Sosta di calata.

L6: dritti superando un primo ribaltamento un po’ ostico, poi si trova il primo fix. Proseguire più facilmente aggirando uno spigolo (fix) e quindi seguire il sistema di lame (vecchi nut incastrati e un fix) fino in sosta. Difficoltà 6a+. Non è chiaro se questo tiro facesse parte della via originale, dalla relazione dei primi salitori sembrerebbe di no. Sosta con due fix da collegare.

L7: tiro nuovo 2019. Salire su terreno abbastanza facile (alcuni fix) fino alla base di un bel muro rosso compatto. Salirlo (fix) piegando quindi verso destra e tramite un diedro (fix) uscire su un pulpito. Difficoltà 6b. Sosta con due fix da collegare.

L8: tiro nuovo 2019. Dalla sosta salire la placca (fix) verso la faccia liscia e strapiombante seguendo quindi tutta la lama-fessura che la bordeggia fino a un comodo terrazzino. Difficoltà 5c. Sosta con due fix da collegare.

L9: tiro nuovo 2019. Seguire ancora l’andamento della lama-fessura fino ad innestarsi nella parte finale di un diedro (che prosegue con una lama strapiombante), da dove probabilmente arrivava la via originale. Da un fix scendere verso sinistra (spuntoni) fino alla sosta all’inizio della grande placca sospesa sull’antro strapiombante che precipita sulla cengia triangolare. Grado 5c. Sosta con due fix da collegare.

L10: seguire la linea dei fix sulla grande placca, prima in traverso, poi dritti (allungare bene la protezione) e quindi di nuovo decisamente in traversata, leggermente in discesa, fino alla sosta, posta sotto al pilastro finale. Difficoltà 6b. Sosta di calata.

L11: il tiro più difficile della via. Con andamento articolato supera la prima parte del pilastro sommitale. Probabilmente 7a nel tratto più difficile, altrimenti lo si può superare in A1. Difficoltà max 7a oppure A1. Sosta di calata.

L12: Dalla sosta si gira lo spigolo a sinistra e si affronta direttamente la placca. Difficoltà 6a+. Sosta di calata.

L13: Traversare a destra, quindi dritti su una placca, poi in un diedrino e quindi per un muro articolato uscire a un comodo punto di sosta. Difficoltà 6a+. Sosta di calata.

L14: ultimo tiro facile in fessura articolata. Difficoltà 5b. Sosta di calata. A questo punto si può scendere in doppia, oppure uscire per un facile canaletto a sinistra giungendo a pochi metri dalla via normale, oppure ancora direttamente con circa tre facili lunghezze (qualche passo di 4a) fino in punta all’Uja. Discesa
In corda doppia:
Da S14 a S13
Da S13 a S12
Da S12 a S11 (moschettonare qualche fix)
Da S11 dritti in verticale con una breve doppia fino alla sosta (fuori via) posta sul bordo del grande antro strapiombante Con una doppia spettacolare si atterra sulla grande cengia detritica. Scendere brevemente a piedi la cengia detritica, al suo termine girare sulla cengetta erbosa fino alla S5.
Da S5 a S4.
Da S4 a S3.
Da S3 a S2.
Da S2 a terra.

Qualora si decidesse di uscire in cima all’Uja le soluzioni per la discesa sono due:
1. Scendere a piedi dalla normale tornando a valle del bivacco. In tal caso è consigliabile non lasciare niente al bivacco.
2. Dopo essere saliti in vetta ridiscendere brevemente dalla normale e subito prima di incontrare una corda fissa reperire sulla sinistra il canaletto da scendere, con attenzione, a piedi fino alla S14. Da qui in doppia sulla via. Materiale
Due corde da 60 metri una serie di friend Bd dal n°0.3 # al n°4 # , un gioco di nuts. 15 rinvii.
Consigliabile portarsi dietro le scarpe per la discesa dalla cengia detritica triangolare intermedia Note
Sulla via, durante la ri-attrezzatura, sono stati piantati 98 fix inox da 10 mm, sostituendo il materiale in loco e rivedendo chiodatura e tracciato in alcuni punti.
Salita di grande ambiente, lunga e con notevole sviluppo. Roccia buona sullo zoccolo, ottima da metà in su.

E’ comunque sempre una via di montagna, per cui attenzione ai sassi. Per ora è l’unica via a fix sulla nord dell’Uja. Gli ultimi 4 tiri vennero attrezzati dall’alto e sono stati pure richiodati dall’alto. I gradi di questi tiri per ora sono quindi quelli indicati dai primi salitori anche se L13 è stata fatta e gradata con la corda dall’alto durante il lavoro di ripristino.

Attenzione in caso di maltempo, la parete dell’Uja può diventare molto pericolosa. In caso di emergenza è sempre possibile la ritirata collegando le soste non equipaggiate per le c.d (prevedere maillon e cordone).

Il restyling di questa via è stato sponsorizzato dal CAI di Ala di Stura.
Cartografia
Coordinate: 45°19′43.68″N 7°13′12″E
Cartografia: Cartografia ufficiale italiana dell'Istituto Geografico Militare (IGM) in scala 1:25.000 e 1:100.000, consultabile on line.
Istituto Geografico Centrale - Carta dei sentieri e dei rifugi scala 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio
Istituto Geografico Centrale - Carta dei sentieri e dei rifugi scala 1:25.000 n.110 Alte Valli di Lanzo (Rocciamelone - Uja di Ciamarella - Le Levanne)
Bibliografia: G. Berutto e L.Fornelli, Alpi Graie meridionali, CAI - TCI, 1980, Guida dei Monti d'Italia.





Commenti

Info

Devi riempire tutti i campi

Grazie per aver aggiunto un commento!
Sarà visibile non appena sarà stato approvato dalla redazione.

Codice di verifica errato

Devi aspettare 2 minuti prima di poter commentare di nuovo.


Ancora nessun commento...
Bellezza
Primi salitori
Elio Bonfanti, Giancarlo Grassi, Aldo Morittu il 16-17-18/08/1990. Riattrezzata e rettificata da: Luca Brunati, Luca Enrico, Matteo Enrico, Luigi Sibille tra il 15 e il 18 e tra il 25 e il 27 agosto 2019
Autore scheda
Enrico Luca
Versante
Nord Est
Lunghezza dislivello
500m
Quota
2964m
Difficoltà
7a/S2+
Difficoltà obbligatoria
6a+
Periodo
Metà luglio – primi di settembre

Percorso



Itinerari nello stesso gruppo montuoso

Mostra altri in Alpi di Lanzo

News correlate