A piede libero - Corna delle Quattro Matte

Giangi Angeloni (CAAI)
1 / 7
A piede libero
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Aperta a più riprese fra il 2009 e il 2012, liberata il 16/09/2012 da Giangi Angeloni (CAAI) e Daniele Calegari.
Autore scheda
Giangi Angeloni (CAAI)
Versante
Sud
Lunghezza dislivello
280m + 50m di prato ripido per la cima
Quota
2240m
Difficoltà
7c+
Difficoltà obbligatoria
7a
Periodo
Da maggio a ottobre, difficilmente si soffre il caldo in parete, frequenti le nebbie pomeridiane.

Percorso



La via è stata aperta a più riprese dal basso col trapano senza uso di corde fisse (bivacco in portaledge nell’uscita finale) arrampicando in libera tra un fix e il successivo (dove ci siamo appesi ai cliff abbiamo sempre posizionato un fix o lasciato il kevlar nella clessidra ostica da infilare con una sola mano).
La via è consigliata ad arrampicatori che padroneggiano la difficoltà obbligatoria (i fix sono spesso distanti e alcuni passi difficili sono esposti al rischio di lunghe cadute) e che hanno esperienza di vie di roccia da attrezzare in quanto è necessario utilizzare su tutti i tiri le protezioni veloci (non abbiamo portato chiodi da fessura). La roccia sul primo tiro e all’inizio del terzo non è sempre sicura, per il resto è bellissima, nella seconda metà eccezionale.
Accesso
Lasciata l’auto al Passo della Presolana (1300m) seguire il sentiero per il monte Visolo dalla cui parte finale si può osservare molto bene verso nord la parete. Giunti in vetta (1000m di dislivello c.ca) abbassarsi pochi metri verso nord e procedere verso destra sulla “Ferrata della Porta” scendendo per circa 15 minuti fino a portarsi sulla direttiva della dorsale erbosa che sale dai torrioni delle Quattro matte (qui si vede la parete di profilo, possibilità di piazzare una tendina). Ora scendere per prati ripidi fino al colletto, poi obliquare a destra abbassandosi alla meglio su prati e roccette fino a giungere a ridosso della parete sud, a destra di un enorme antro strapiombante nero perennemente bagnato (quota 1900m, 400m di dislivello in discesa dalla vetta del Visolo). In totale 2h30’ di cammino.
Attacco: in corrispondenza di un diedro giallo (un nut lasciato alla base). Itinerario
L1: 6c, 45m. Superato in libera su nuts e friends in apertura, ci ha sempre impegnato anche durante le ripetizioni. Diedro verticale di 7/8mt, traverso a dx, rimontare un breve bombeè in obliquo a dx, seguire in obliquo a sx per 5mt una fessura un po’ sporca fino a incontrare un eccentrico (lasciato a indicare la via); ora superare in obliquo a dx un altro bombè e poi in verticale fino a incontrare un chiodo (inaffidabile) di un vecchio tentativo che sale da dx; qui girare leggermente a sx e poi dritto doppiando delle fessurine oblique fino ad uscire su una rampa adagiata e facile che si segue verso sx per 15mt fino alla sosta. Allungare bene le protezioni.
L2: 6c, 25m. Superare diritti lo strapiombo, obliquare a dx fino a sovrapporsi per pochi metri alla via “Rif. Albani” (chiodi); la sosta è sulla sx.
L3: 7a+, 35m, Diritto sopra la sosta; in apertura e prima ripetizione è stata seguita la logica fessurina verticale che purtroppo successivamente abbiamo trovato sempre bagnata, così abbiamo scovato una breve variante: dal primo fix traversare a dx e rientrare a sx per rinviare il secondo. Ora un breve traverso a dx, diritto puntando al kevlar in clessidra (non eccellente), traverso a dx e poi diritto. Allungare le prime protezioni.
L4: 7b, 40m. Sempre dritti per 25mt su placca poi obliquo a dx su muro strapiombante fino in sosta. Daniele mi ha mostrato tutta la sua bravura.
L5: 7c+, 45m. Buon compleanno! Liberato il giorno del mio 47°, ma al secondo giro con i rinvii già posizionati. Sempre dritto su splendido muro verticale incrociando la via “Rif. Albani” (ch) e poi placca puntando a un tettino fessurato; ora obliquare a dx in strapiombo e con andamento sinuoso raggiungere infine una fessura a sx che dopo 5 mt conduce in sosta. Allungare i rinvii nella seconda parte. Una meraviglia.
L6: 6c, 15m. Traverso a dx su placca con finale in leggera discesa.
L7: 6b+, 35m. Dritto su muro verticale poi diagonale a dx, di nuovo dritto in placca e poi strapiombo, rampa obliqua a sx e strapiombetto finale alla sosta.
L8: 7b, 40m. A sx su muro verticale, dritto su placca adagiata e poi strapiombo, infine traverso a dx a prendere un diedrino bianco che conduce alla sosta (libro di via).
Da qui alla cima circa 50 mt di roccette e prato ripido (rimanere legati). Discesa
In doppia sulla via saltando S6 e S1. Materiale
Mezze corde da 60m., un paio di cordini per clessidre, una serie di nuts, tricam piccoli, una serie di friends fino al 2 camalot raddoppiando 2/3 misure piccole (eventualmente doppiare anche il n° 1 e 2 per il primo tiro). Note
La parete è probabilmente la più fuori mano del massiccio, con una sola via del 1971 (Belingheri-Bettineschi) e la cima è pochissimo frequentata.





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Aperta a più riprese fra il 2009 e il 2012, liberata il 16/09/2012 da Giangi Angeloni (CAAI) e Daniele Calegari.
Autore scheda
Giangi Angeloni (CAAI)
Versante
Sud
Lunghezza dislivello
280m + 50m di prato ripido per la cima
Quota
2240m
Difficoltà
7c+
Difficoltà obbligatoria
7a
Periodo
Da maggio a ottobre, difficilmente si soffre il caldo in parete, frequenti le nebbie pomeridiane.

Percorso



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