Via Palfrader - Col di Specie - Geierwand
La parete Sud del Col di Specie/Geierwand è parzialmente visibile dal lago di Landro. Un muro giallo nascosto alla fine di un canalone ripidissimo, tanto che bisogna fermarsi e sapere dove guardare per ammirarlo!
Il primo itinerario tracciato sulla parete risale alla fine degli anni 60, ad opera di Franz Palfrader e Hermann Taschler Lanz, e segue quel diedro giallo e perfetto che da sul lago di Landro, per oltre 200 metri. Sono 6 tiri di corda tutti sostenuti dove è necessario proteggersi a nut e friends, solo il primo tiro, che sulla carta è il più impegnativo, è tutto chiodato.
Oltre a questa via ci sono degli itinerari molto difficili aperti da Christoph Hainz e soci (un paio recentemente riattrezzate alle soste e con qualche chiodo e fix in più lungo i tiri), e qualche progetto a spit sulle ripide placconate, molto bagnate, dove pendono delle corde fisse.
Una via sicuramente da consigliare, ripetuta molto dagli arrampicatori della Pusteria, dove le soste sono tutte attrezzate e i chiodi sono presenti nei tratti più impegnativi. Ideale per imparare molto bene l’arrampicata in diedro e un buon banco di prova per vie più impegnative in Dolomiti!
ACCESSO GENERALE
Da Cortina percorrere la statale verso Dobbiaco. Si lascia l’auto all’inizio dell’area parcheggio del Lago di Landro.
ACCESSO
Dalla parte opposta una traccia di sentiero entra subito ripida nel bosco, la si segue fino alla falesia 'Geierwand' e da qui si prosegue fino alla base della parete. Si risale una traccia evidente lungo una spalla ripida di erba in direzione Est e in pochi minuti si arriva all’attacco del diedro (visibili molti chiodi e chiodo di sosta con cordino alla base del diedro. Calcolare poco meno di un’ora dall’auto.
ITINERARIO
La via è percorribile in 6 tiri più un ultimo corto, di 15 metri per
salire in cima al Col di Specie.
L1: si risale il diedro giallo con arrampicata
molto atletica, superando 2 strapiombini (VII- e VI+, molti chiodi). Sosta
a chiodi, 35m.
L2: si continua nel diedro, aggirando dopo una
decina di metri uno strampiombo sulla sinistra, si prosegue lungo il
diedro molto bello e sostenuto (V-V+), pochi chiodi ma ben proteggibile,
alla fine del quale si esce a destra seguendo una rampa facile fino alla
sosta comoda. 50m, 2 soste con 2 chiodi ciascuna. V+/VI-
L3: si continua nel diedro, primo passo dalla sosta
difficile poi più facile. 30m, sosta su chiodi, VI
L4: ancora lungo il diedro per 35/40m, superando un paio
di strettoie difficili ma ben chiodate. Sosta su 3 chiodi. VI/VI+
L5: seguire sempre il diedro, un tiro lungo ben chiodato
e leggermente più facile fino a sostare su chiodi, libro di via sopra la
sosta. 45m, V+, VI
L6: Si supera il libro di via, salendo una fessura
strapiombante (ch.) e si prosegue per il diedro di sinistra, dove la
roccia è più solida (molti ch.), fino a raggiungere una fascia erbosa
appena sotto la cima. 40m, V+ VI con due passaggi più difficili. Sosta
attrezzata su mugo e chiodi.
L7: per zolle erbose e un diedrino finale (ch.) si
raggiunge la cima erbosa. 15m sosta su mugo.
Calcolare sulle 3-4h per la salita, a seconda della velocità della
cordata.
DISCESA
Seguendo la traccia di sentiero attraverso fitti mughi in direzione ovest si ritorna alla base della parete per un canalone d’erba e ghiaie e poi per il sentiero di salita alla macchina. 1h circa.
MATERIALE
12 rinvii, una serie completa di friends dal 0.3 al 2 (eventualmente raddoppiando qualche misura piccolo media) della Camalot. Le soste sono generalmente ben attrezzate, possibile rinforzarle con friends.