Marltgrat - Ortles (Ortler) 3905m

Luigi Trippa
Bellezza
Primi salitori
Fischer, Friedmann, Matasek, Schmitt, Krafft il 22 Agosto1889.
Autore scheda
Luigi Trippa
Versante
Nord-Est
Quota
3905m
Difficoltà
D
Difficoltà obbligatoria
D; pendii nevosi max 50°, creste affilate e continui passaggi di III.

Percorso



“Marltgrat, la più grandiosa via per roccia dell'intero gruppo, in complesso ascensione richiedente grande sicurezza di piede, velocità e un fine intuito onde trovar sempre la via migliore...per Sulden quel che sarebbe per Zermatt la cresta di Zmutt del Cervino...”

Dalla base si notano facilmente: la prima cresta nevosa, il torrione triangolare (quello che unisce la Marlet alla Rothbockgrat), ed il secondo torrione a cui segue la cresta nevosa che conduce in vetta.

Anche incontrando alcuni chiodi durante la salita, in corrispondenza dei torrioni è facile non trovare immediatamente il passaggio, in ogni caso è possibile scalare direttamente le torri, oppure salire i loro fianchi e poi tornare sul filo per cercare la roccia migliore.

Nella parte alta, se in buone condizioni, è presente una cresta nevosa molto aerea ma ben proteggibile sulle parti rocciose che la delimitano.

Accesso generale
Solda è raggiungibile con l’Autostrada del Brennero uscita Bolzano Sud, da qui si prende la direzione per Merano SS38 (indicazioni per Passo dello Stelvio), Silandro, Val di Trafori, Val di Solda Accesso
L'avvicinamento avviene da Solda, direttamente per sentieri in circa 4 ore, oppure tramite la seggiovia Orso, dalla sua stazione a monte a 2330 m (K2 Hutte) poi per tracce di sentiero fino alla Vedretta Fine del Mondo e da qui all'inizio della cresta vera e propria, in circa 1 ora e mezza.La Marlet, come viene comunemente chiamata, è una cresta per intenditori. Ci sono diversi posti dove bivaccare alla base della cresta (a circa 2670 m) ed eventualmente lasciare il materiale che si può recuperare il giorno seguente percorrendo una traccia di sentiero che unisce il Rif. Tabaretta alla stazione a monte della seggiovia Orso (K2 Hutte). Discesa
Per la discesa, dalla cima, consiglio di seguire la via normale del versante Nord, che porta al Biv. Lombardi (3316 m) poi al Rif. Payer (3029 m), fin qui in discesa calcolare 4 ore circa. Dal Rif. Payer si scende in direzione Solda oltrepassando il Rif. Tabaretta (2256 m) e quindi a Solda in circa 3 ore complessive. L'itinerario della via normale in caso di scarsa visibilità risulta molto pericoloso poiché i pendii che costituiscono la parte alta della montagna sono di scarsa pendenza e senza punti di riferimento, quindi dopo aver consultato il bollettino meteo, dotatevi di bussola e carta! Materiale
Corda, piccozza e ramponi, più qualche chiodo e friend. Utili rinvii, cordini e fettucce. Note
Per percorrere l’itinerario sono necessarie circa 6/7 ore. Bivacco all'aperto a quota 2670m ca.




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14/06/2006 Paolo -
Confermo l'ultimo commento espresso in questa pagina, è la peggiore salita da me mai effettuata. La consiglio solo a chi vuole suicidarsi. Le condizioni riportate sulla guida TCI difficolta D sono molto ottimistiche perchè nel complesso la cresta è messa molto male!!!!Attenzione ad un altra cosa dovete essere sicuri di uscire in vetta un eventuale ritirata non è fattibile se non con grossissima difficolta e con dei tempi lunghissimi.
19/07/2004 Luigi Tiddia
Una delle peggiori salite da me mai effetuate. Un ghiaione verticale che la scia posto a esili strisce di neve. Sino a che non si tocca unpó di neve non si arrampica ma si "sopravvive".Probabilmente la via era in condizioni migliori anni fa, oggi é una delle peggiori ascensioni dell´Ortles. Ho visto sassi delle dimensioni di un furgone partire beati verso il fondo del canalone a sx della cresta. Da consigliare solo a chi vi sta veramente sulle scatole.
22/09/2003 Massimo Collini
Innanzi tutto una cresta molto lunga! Può esser suddivisa in tre grandi parti: la prima che parte dalla stazione terminale della Seggiovia Orso e percorre tutto un costone erboso (sentiero segnalato e poi traccia) nel cui tratto terminale presenta una serie di torrioni rocciosi da aggirare fino a raggiungere l'intaglio da cui inizia la cresta vera e propria; la seconda, che in questa stagione è interamente rocciosa, che va dall'intaglio al primo torrione, che si presenta a tratti verticale con diff. max di III e caratterizzata da una roccia molto molto friabile a cui è necessario prestare la massima attenzione; la terza che va dal secondo torrione al ghiacciaio sommitale poco a nord della vetta, interamente nevosa con pendenze sui 45° -50° ed attualmente tutta ghiacciata da percorrere con due piccozze e chiodi da ghiaccio.... non difficile tecnicamente vista la pendenza, ma pur sempre un piccolo assaggio della parete nord che sale di fianco immediatamente sulla destra e di cui si percepisce tutto il vuoto che sta sotto!!! Nel complesso un itinerario grandioso che consiglio a chi ama l'alpinismo un pò avventuroso. Attenzione alla grande friabilità della roccia, è necessario molta sicurezza di piede.... una guida di Solda, che ho trovato un giorno in un rifugio della zona, quando le ho chiesto della Marlet mi ha risposto: "è come un castello di carte!" ... a buon intenditor.....
Bellezza
Primi salitori
Fischer, Friedmann, Matasek, Schmitt, Krafft il 22 Agosto1889.
Autore scheda
Luigi Trippa
Versante
Nord-Est
Quota
3905m
Difficoltà
D
Difficoltà obbligatoria
D; pendii nevosi max 50°, creste affilate e continui passaggi di III.

Percorso



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