Steve House: intervista dopo il premio del pubblico Piolet d'Or 2004

Intervista all'alpinista statunitense che ha ricevuto la nomination al Piolet d'or 2004 per la sua salita solitaria al K7. Questa salita è stata premiata dal pubblico del Piolet d'Or come la migliore dell'anno.
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Steve House
Steve House

A poche ore dalla premiazione del Piolet d'Or 2004, con Betta Gobbi della Grivel, incontriamo uno Steve House rilassato, e ancora un po' sorpreso di trovarsi "nominato" per questo Premio alpinistico. Steve non è certo un alpinista normale, con lui parlare di etica e stile è d'obbligo: è questa la sua ricerca. L'alpinismo per lui vale per il "come" viene fatto, ed è solo questo percorso (senza compromessi) che lo stimola e lo diverte. La parola d'ordine per Steve è "stile alpino", sempre e ancora stile alpino portato alle sue massime conseguenze. E' una scelta personale: una ricerca di completezza fatta prima di tutto per sé stesso... "Poi, ciò che la gente può prendere come ispirazione dipende da ognuno di loro".


Steve, sei felice di questa nomination al Piolet d'or?
Si...

Ma cosa pensi dei premi, si può essere premiati per una salita alpinistica?
Il riconoscimento e la vittoria di una competizione, di un premio, non sono cose che possano andare tanto d'accordo. Per me non è necessario vincere un premio perché sia riconosciuto ciò che stai facendo.

Hai parlato con il cuore?
Penso di avere un'idea molto specifica su cosa vuol dire veramente l'alpinismo. Per me è un'etica molto specifica. Alcune salite fatte usando corde fisse, spit ecc... per me questo non è alpinismo, non è alpinismo moderno.

Questa tua etica la ritieni valida solo per te, o credi debba essere per tutti?
Praticamente quasi solo per me, anche se dovrebbe essere per ognuno. Il miglior modo per comunicare questa mia idea di alpinismo è attraverso il mio modo di andare in montagna. Poi, ciò che la gente può prendere come ispirazione dipende da ognuno di loro, possono essere ispirati dallo stile tipo quello dei russi (come quello utilizzato sullo Jannu ndr) oppure dallo stile alpino...

Per quanto riguarda la salita del K7, questa tua esperienza, e scelta, di solitario da cosa è nata?
La prima cosa da dire è che non è una scelta molto normale, o almeno non lo è per me. Arrampicare da solo, per me, è come scegliere, e poi usare, un attrezzo. Quindi sul K7 la solitaria è stata l'attrezzo perfetto per riuscire a realizzare la salita in quel modo veloce, all'andata e al ritorno.

La tua non è una scelta di isolamento quindi.
No, è stata solo la scelta di un attrezzo, di un sistema, congeniale a quello che volevo fare. Per fare un esempio: Marko Prezelj era lì, al campo base del K7. Sarebbe stato semplice legarsi in cordata con lui, ma ci sarebbe voluto molto più tempo per fare la salita...

Parliamo di stile e tecnica pura. Dal tuo punto di vista cosa ritieni importante di questa tua via ed esperienza sul K7.
Per ogni arrampicatore c'è un'evoluzione personale. Per me la cosa più importante di questa salita è stato quanto mi ha forzato e obbligato ad evolvere il mio modo di arrampicare. Ho imparato moltissimo dalle situazioni in cui mi sono trovato.

Dal punto di vista umano, invece, cosa ti ha insegnato il K7?
E' difficile… potrei parlarne per un'ora...

Prova a dirmi la prima cosa che ti ritorna alla mente di quell'esperienza...
Quando arrampichi da solo devi avere una motivazione pura. Uno spirito puro e una motivazione integra. Questo è ciò che ti spinge verso l'alto.

E' stata una salita che ti ha esaltato?
Ogni arrampicatore tende verso la salita perfetta che deve essere un mix di difficoltà e impegno. Usa e affronta tutto questo per sé stesso, per la sua persona. Quando riesci a mettere insieme tutto ciò ti senti intero, completo. Il K7 è stata la salita che mi ha fatto sentire completo.

Sul K7 hai fatto 3 tentativi, sei andato, tornato, ripartito per 3 volte… è stata questa la cosa più difficile?
Psicologicamente è stato difficile, certo... Ma ogni volta sono arrivato più vicino alla cima, perché ogni volta ho imparato qualcosa di più. Dovevo essere al mio meglio, e ci sono volute 3 volte per esserlo.

Il "tuo" alpinismo ti diverte?
Sì, assolutamente!


Note: PIOLET D'OR 2004
PREMIO DEL PUBBLICO
Steve House
(Stati Uniti), per la sua ultima salita solitaria dela parete sud-ovest del K7, 6 942 m, Pakistan.

K7, 6 934 m, Pakistan
Via Steve House
1a via sulla parete SO, 2a della montagna.
prima salita: Steve House
Sviluppo: 2500 m.
Engagement: VII, roccia 6a, ghiaccio 80°, misto M6+, artificiale A2 (1 passaggio).
Durata spezione: 29 giorni sul posto.
Tempo salita e discesa: 41 ore e 45 minuti al terzo tentativo.
Stile: Solitaria integrale
Discesa: 40 doppie.

Altre interviste protagonisti Piolet d'Or 2004
- Alexander Odintsov capo team russo allo Jannu 2004

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