Magic Fox, nuova via d'arrampicata sulla Torre dei Sabbioni in Dolomiti

Sulla Torre dei Sabbioni (Marmarole, Dolomiti) Alessandro Fiori, Pier Francesco Smaltini e Simone Corte Pause hanno aperto Magic Fox, una nuova via d’arrampicata in ricordo di Alberto Bonafede e Aldo Giustina che il 31 agosto 2011 persero tragicamente la vita durante un soccorso sul Monte Pelmo. Il report di Alessandro Fiori.
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Alessandro Fiori sul quinto tiro di Magic Fox
archivio Alessandro Fiori

Per noi Sanvitesi la Torre dei Sabbioni è sempre stata il simbolo dell’arrampicata in ambiente. Questo pilastro situato nella parte più alta della Val di San Vito ha una storia che parte da lontano. Era il 24 agosto del 1877 quando Luigi Cesaletti insieme a Gian Battista Giacin raggiunsero per la prima volta la cima della Torre dei Sabbioni affrontando difficoltà fino al III grado, segnando così una svolta epocale nel mondo dell’alpinismo pionieristico.

Dopo di loro hanno fatto visita sulla Torre nomi illustri, da Castiglioni alla fine degli anni quaranta, a Livanos e consorte (la schiodatrice) alla fine degli anni sessanta. Molte vie sono state aperte anche dai fortissimi Marcello Bonafede e Natalino Menegus dalla metà degli anni cinquanta, che su questo pilastro giocavano in casa.

Arrivano poi gli anni ottanta quando Maurizio Dall’Omo (Icio) fa della Torre la sua seconda casa, aprendo vie di livello futuristico per i tempi e forse anche per gli anni 2000. È proprio a questo punto che la storia della nostra via, Magic Fox, ha inizio.

Il 31 agosto insieme a Simone Corte Pause e Pier Smaltini decidiamo, dopo un weekend di lavoro come Guide Alpine trascorso insieme, di prenderci un giorno di ferie e di andare a provare una storica via di Icio sulla parete Nord Ovest della Torre dei Sabbioni, il nome della via è Rosa Spinosa.

Parcheggiamo la macchina poco sopra il Rifugio Scotter e da qui ci aspetta una camminata di un’ora e mezza passando per il Rifugio San Marco e poi per la Forcella Grande dalla quale si inizia a scorgere la Torre.

Da lontano capiamo subito dal colore scuro della roccia che le piogge della notte hanno bagnato le pareti e che le placche nere dove si sviluppa Rosa Spinosa sono inaffrontabili. Speranzosi andiamo comunque all’attacco aggirando la Torre e salendo sulla prima cengia che porta facilmente all’inizio della via sperando che la leggera brezza possa asciugare velocemente la linea.

Dopo un briefing decidiamo che la via non è in condizione e battiamo ritirata tornando verso la parete Sud Ovest in cerca di alternative. Qui faccio vedere ai miei compagni una linea logica e vergine che avevo individuato qualche mese prima sfogliando alcune foto.

La via seguirebbe un evidente fessura all‘inizio e una sequenza di diedri dalla metà fino alla cima, la roccia sembra ottima e la linea entusiasmante. Dopo il secondo briefing della giornata alle 12:30 decidiamo all’unanimità di attaccare con l’apertura di questo nuovo itinerario.

L’attacco della via è in comune con la Diretta Livanos per i primi 3 metri e poi prosegue dritta lungo una fessura fino al terzo tiro dove si interrompe e lascia spazio a una placca delicata che fa della terza lunghezza il tiro più duro della via. Spittata la sosta del terzo tiro decidiamo, essendo le 17:30, di calarci e di concludere la giornata con una buona birra al Rifugio San Marco.

Lasciamo passare un giorno e il 2 settembre siamo di nuovo alla base della Torre per continuare la nostra avventura. Ci aspetta una giornata lunga, sopra di noi quattro diedri e un’ultima fessura finale strapiombante dalla roccia affilata e appuntita come stelle Ninja. Anche il secondo giorno riusciamo a proteggere la progressione quasi interamente con protezioni veloci in stile trad e nel primo pomeriggio, stanchi ma felici, siamo alla Cumbre.

Una stretta di mano due risate e un autoscatto di rito anticipano le calate in corda doppia. Mancava solo una cosa per concludere la giornata, trovare un nome alla via.

I nomi passati per le nostre menti sono stati parecchi durante le calate, però una cosa in particolare ci ha fatto decidere come chiamarla, la data del primo giorno di apertura, il 31 agosto, giorno del ricordo per San Vito di Cadore e non solo, giorno in cui 5 anni fa due nostri amici, volontari del Soccorso Alpino, persero la vita a causa di una frana durante un soccorso a due alpinisti feriti sulla parete nord del Monte Pelmo. Il nome quindi è MAGIC FOX, in ricordo di Alberto Bonafede "Magico" e Aldo Giustina "Olpe".

di Alessandro Fiori

SCHEDA: Magic Fox, Marmarole, Dolomiti


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