Caput Mundi alla Cima Roma, Dolomiti di Brenta, per Alessandro Beber, Alberto Fedrizzi e Matteo Pavana

Sulla parete sud di Cima Roma (Dolomiti di Brenta) Alessandro Beber, Matteo Pavana e Alberto Fedrizzi hanno aperto la via 'Caput Mundi' (360m, VII). Il doppio report di Pavana e Beber.
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Caput Mundi alla Cima Roma, Dolomiti di Brenta, di Alessandro Beber, Matteo Pavana e Alberto Fedrizzi.
Matteo Pavana / Alessandro Beber

Sono ormai anni che, in arrampicata, prediligo la compagnia al grado. La giusta compagnia è il presupposto per vivere una buona avventura. Con Alessandro e Alberto non ho bisogno di avere pensieri o farmi domande: so già che sarà una bella giornata. È questione di alchimia.

Sono anni anche che ho accettato di essere prima fotografo che alpinista. D’altronde legarsi assieme ad un alpinista come Ale, esperto dolomitista qual è, mi fa sentire come se fossi tuttora un neofita.

Sono anni infine che mi piace cercare e dare un senso alle cose che faccio. È più forte di me. E il senso di questa via nasce dal desiderio di affrontare una parete con le regole dell’alpinismo tradizionale.

Abbiamo seguito la linea più logica nel mezzo del pilastro Sud, seguendo la venatura di calcare rosso e nero ipercompatto rimasta intatta in un mare di strapiombi friabili. L’arrampicata non è mai banale, ma i passaggi più difficili sono protetti da chiodi bomba. In tutte le soste è stato piantato almeno uno spit (tassello da 8mm) integrate con un chiodo. Le soste fino al 7 tiro hanno un anello di calata per le doppie (da lì in poi non è possibile ridiscendere dalla via senza lasciare materiale in parete).

Abbiamo deciso di concludere la via ripercorrendo l’uscita in comune con le altre vie storiche, fino in cima, per goderci un bellissimo tramonto in un angolo silenzioso del Brenta. Il nostro amato Brenta. Brenta Caput Mundi.

di Matteo Pavana


CAPUT MUNDI di Alessandro Beber

Percorrendo il sentiero delle Val Perse, l’elegante piramide rossastra costituita dalla parete Sud di Cima Roma non può che attirare l’occhio di un alpinista. Esiste una via che la percorre sul margine destro, aperta all’inizio degli anni ‘70 da M. Pilati -V. Chini e R. Pellegrini, e un’altra via del fuoriclasse Matteo Armani risalente al 1935. Quest’ultima corre sullo spigolo di sinistra, ma inspiegabilmente in tutte le guide il tracciato è indicato in maniera errata; forse per questo gli strapiombi centrali sono rimasti ad attenderci fino all’estate 2022!

L’8 giugno, giorno del mio compleanno, decido di passarlo in compagnia degli amici per andare a fare un tentativo: dopo una prima lunghezza entusiasmante, nell’attrezzare la sosta mi fracasso un dito con una martellata maldestra. Giochi finiti, ma per fortuna prende le redini Matteo che si alza un altro paio di tiri e ci permette di vedere da vicino il cuore della parete… sembra proprio super!

Riusciamo a tornare solo sul finire di agosto. Il mio dito, a cui manca ancora l’unghia, suggerisce di portarci il trapano per attrezzare almeno le soste e decidiamo di assecondarlo… così in un paio di giornate (bisogna calcolare che la parete non è esattamente dietro l’angolo e l’avvicinamento richiede il suo tempo) riusciamo a chiudere i conti, inanellando una serie di tiri molto belli e di soddisfazione.

Sulla vetta di Cima Roma lo sguardo spazia su tutte le Dolomiti. Mentre le ombre attorno a noi si allungano, siamo felici di essere qui assieme, tre amici al centro del loro piccolo mondo.

di Alessandro Beber

Alessandro Beber ringrazia: Mountime-Outdoor Adventures, Montura e La Sportiva
Matteo Pavana ringrazia: La Sportiva, Patagonia, Mammut

SCHEDA: Caput Mundi, Cima Roma, Dolomiti di Brenta




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