Via Alta Idra
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Via Alta Idra: Via Alta Idra
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Via Alta Idra

Percorso



Cento chilometri di cammino al di sopra dei duemila metri sono i numeri di un audace percorso d’alta quota tra le vette più selvagge dell’Arco Alpino. È questa la Via Alta Idra: oltre dieci giorni di avventura nel cuore delle Alpi.

La Via Idra è caratterizzata da una grande varietà di ambienti in cui vivere istanti indimenticabili: traversare vaste praterie di montagna, ammirare limpidi laghetti alpini, arrampicarsi oltre i 2700 metri di quota, affrontare chilometri di creste affilate che sono il segno distintivo di un tracciato escursionistico senza eguali in Europa. La varietà di fauna, flora, geologia e geometrie sorprende a ogni passo e dà vita a un percorso estremamente eterogeneo. Sullo sfondo un oceano di vette che si stende dinnanzi a voi a perdita d’occhio: dalle selvagge cime circostanti fino ai celebri colossi delle Alpi.

Il tracciato prende avvio sul Passo della Novena, a quota 2000 metri, nei pressi delle sorgenti del fiume Ticino per tuffarsi, come il fiume stesso, nelle pacate acque del Lago Maggiore a Tenero. Mantenendosi costantemente in quota il percorso inanella dodici rifugi alpini, limitando i dislivelli e proponendo tappe di varia difficoltà e lunghezza: alcune riser- vate a escursionisti esperti, altre adatte anche alle famiglie. Grazie ai nu- merosi collegamenti da e per il fondovalle è possibile percorrere le tappe singolarmente oppure concatenarle a discrezione, dando vita a un itine- rario personalizzato.

Il pernottamento nei tradizionali rifugi alpini contribuisce all’unicità di questa esperienza. Serate attorno al fuoco, immersi nella quiete assoluta, con il firmamento sopra la testa e il mondo ai propri piedi rimandano a sensazioni ancestrali. Alcuni rifugi sul percorso erano anticamente piccoli alpeggi; altri sono sorti come punto d’appoggio per gli alpinisti. Per quanto intrepidi, infatti, nemmeno gli alpigiani di un tempo si spingevano fin dove si spinge oggi la Via Alta Idra.
Itinerario
1. Capanna Corno Gries (2338 m) - Capanna Cristallina (2568 m)
Raggiungere quota 2000 metri semplicemente scendendo dal gradino dell’autopostale; un cartello tra i pascoli indica la fermata nei pressi della quale prende vita il fiume Ticino. Al panoramico refettorio della capanna Corno Gries - dove vale la pena pernottare - tazza fumante e sguardo catalizzato dalle creste merlate della Valle Bedretto prima di addentrarvisi. Si attraversano i fianchi di tante montagne, il verde pianoro del Passo San Giacomo segna il confine invisibile tra Svizzera e Italia e quello visibilissimo tra i pendii erbosi esposti a meridione e quelli rocciosi rivolti a settentrione. Nei duecento metri del Canale del Becco si concentrano le sfide acrobatiche della giornata: corde e staffe metalliche consentono un’ascesa che resta da brivido. Poco sotto la Cima di Lago avrete raggiunto la quota più alta della Via Idra: 2800 m.
Lunghezza: 10,8 km Tempo di percorrenza: 6-7 ore Difficoltà: T3 - T6
Dislivello salita: 880 m Dislivello discesa: 640 m Altitudine max: 2800 m


2. Capanna Cristallina (2568 m) - Capanna Garzonera (1993 m)

Un’incantevole traversata di quindici chilometri ad alta quota, sfiorando una decina di vette, sotto lo sguardo incuriosito delle marmotte: è la tappa più lunga della Via Alta Idra. Il comodo sentiero permette di immergersi senza pensieri nell’ambiente alpino. Le turchesi acque del bacino idroelettrico del Naret invitano a una sosta dal sapore mediterraneo. Sono le manifestazioni visibili, con quelle del lago del Sambuco che ammireremo dall’alto, di una vasta rete idroelettrica che corre sotterranea, producendo energia per 250'000 economie domestiche. Ma anche la natura mette in mostra i suoi gioielli: come i laghi di Prato e della Valletta, che impongono l’ennesima pausa contemplativa.
Lunghezza: 15,4 km Tempo di percorrenza: 6-7 ore Difficoltà: T3 - T4
Dislivello salita: 860 m Dislivello discesa: 1450 m Altitudine max: 2568 m

3. Capanna Garzonera (1993 m) - Capanna Leìt (2257 m)

Sette metri per superare quota 2000 e addentrarsi senza difficoltà nel rude fascino di un ambiente pietrificato. All’imbocco della Valle dei Cani un limpido laghetto è un’inattesa nota di allegria tra gli sfasciumi. Al Passo Campolungo la tavolozza dei colori si arricchisce del candore della dolomia: eccovi a camminare su di un fondo oceanico risalente al triassico. Poco dopo vi troverete immersi nell’angolo più bucolico del Cantone Ticino, un ameno pianoro solcato dalle armoniose anse di un ruscello nascente e caratterizzato da notevole ricchezza geologica e naturalistica. La tappa piuttosto breve consente di goderne appieno: la Capanna Leìt, col suo laghetto, è già nelle vicinanze.
Lunghezza: 8,3 km Tempo di percorrenza: 4-5 ore Difficoltà: T3 - T4
Dislivello salita: 850 m Dislivello discesa: 570 m Altitudine max: 2539 m

4. Capanna Leìt (2257 m) - Capanna Campo Tencia (2140 m)

La tappa più breve della traversata permette inediti diversivi: recuperare le forze sulle sponde dell’incantevole Lago Morghirolo; oppure cimentarsi sulla Cresta dei Corni: un itinerario aereo e tecnicamente difficile che dal Passo Morghirolo conduce alla Vetta del Campo Tencia che con i suoi 3072 m è la più alta montagna interamente su suolo ticinese. La vetta, col suo ghiacciaio, la si può raggiungere anche dal normale itinerario di salita. Naturalmente è anche possibile starecomodamente seduti sulla terrazza ell’omonima capanna, godendo momenti di meritato ristoro nel fantastico ambiente alpino in cui è immersa.
Lunghezza: 4,3 km Tempo di percorrenza: 2-3 ore Difficoltà: T3
Dislivello salita: 360 m Dislivello discesa: 470 m Altitudine max: 2474 m


5. Capanna Campo Tencia (2140 m) - Capanna Alpe Sponda (2000 m)

Sulla Senda del ghiacciaio il ghiaccio non c’è più: restano sfasciumi e rocce levigate. Questo non toglie nulla all’ambiente che è quello severo e cristallino dell’alta montagna. Raggiungere i 2716 metri del Passo di Ghiacciaione fiancheggiando vette di 3000 metri è un’esperienza inebriante. Dal passo è possibile raggiungere in breve tempo e senza particolari difficoltà il Pizzo Forno, che domina la Valle Leventina; tornati al passo si ridiscende nell’ampia e selvaggia conca in cui culmina la Valle di Chironico, grandioso scenario per la vostra serata in capanna.
Lunghezza: 6,5 km Tempo di percorrenza: 4-5 ore Difficoltà: T4
Dislivello salita: 745 m Dislivello discesa: 900 m Altitudine max: 2716 m


6. Capanna Alpe Sponda (2000 m) - Capanna Barone (2172 m)
Un po’ come pastori d’altri tempi risalirete praterie dall’ampio respiro. È sempre emozionante affrontare le ultime ripide rocce prima dello spartiacque pregustando il nuovo mondo che si spalancherà ai nostri piedi. Ed ecco, infatti, che il panorama diventa vertiginoso all’improvviso: benvenuti in Valle Verzasca, sede della Via Alta della Verzasca, la via alta più temeraria del Paese su cui corre anche l’Idra. Sospeso sul baratro il magnifico Lago Barone ha un nome azzeccato: domina il paesaggio dal suo castello di roccia.
Lunghezza: 5,1 km Tempo di percorrenza: 3-4 ore Difficoltà: T4
Dislivello salita: 700 m Dislivello discesa: 520 m Altitudine max: 2585 m


7. Capanna Barone (2172 m) - Capanna Cògnora (1938 m)
La Via Alta Verzaschese vi accoglie con un cornicione, lungo più di cinque chilometri e posto a oltre ottocento metri da terra, ritagliato nelle pareti della Valle Vegornèss in tempi moderni per collegare nuovamente la Valle Verzasca al Passo di Piatto: è su questo che camminerete. Il passo fa onore al suo nome, unico luogo di tregua dalla verticalità. Poi via di nuovo verso la Capanna Cògnora misurando ogni passo su una traccia da capogiro che ci conduce in luoghi altrimenti impraticabili.
Lunghezza: 7,1 km Tempo di percorrenza: 3-4 ore Difficoltà: T3 - T4
Dislivello salita: 500 m Dislivello discesa: 730 m Altitudine max: 2350 m


8. Capanna Cògnora (1938 m) - Capanna Efra (2039 m)
Numerosi passaggi aerei e tratti di vera e propria arrampicata ci portano al culmine di tre vette di oltre 2700 metri quota. Sul Madom Gröss (2741 m.) toccherete la più elevata; ma le pacche sulle spalle andranno rimandate a quando avrete superato il Passo del Gatto: ovvero l’aereo intaglio roccioso che lo separa dal Pizzo Cramosino; è questa la più celebre tra le sfide della Via Alta della Verzasca e, ora, anche della Via Alta Idra.
Lunghezza: 8,1 km Tempo di percorrenza: 6-7 ore Difficoltà: T5 - T6
Dislivello salita: 1240 m Dislivello discesa: 1150 m Altitudine max: 2741 m

9. Capanna Efra (2039 m) - Capanna Cornavosa (1991 m)

Le variegate rocce del Gagnone sono conosciute dagli esperti di tutto il mondo: è qui uno dei rari posti in cui minerali provenienti da 100 chilometri sotto la crosta terrestre sono stati spinti fino in cima a una montagna. Altra effervescenza geologica la si riscontra sulla curiosa “groppa” - di un drago pietrificato? - che si allunga per quasi un chilometro dopo la Cima di Rierna. In questa tappa il crinale più mansueto della traversata è all’ordine del giorno, e vi permette di godere senza ansie dell’ebrezza che dà una vista costantemente a 360 gradi.
Lunghezza: 13 km Tempo di percorrenza: 7-8 ore Difficoltà: T5
Dislivello salita: 1260 m Dislivello discesa: 1300 m Altitudine max: 2518 m


10. Capanna Cornavosa (1991 m) - Capanna Borgna (1912 m)
Percorrendo i tre chilometri di creste rocciose sovrastanti le vertiginose pareti granitiche della Valle di Lodrino ci si scopre un po’ funamboli, un po’ aquile e un po’ stambecchi. Un itinerario senza pari sulle Alpi; posto al culmine di un mare di verticalità permette di inoltrarsi in ambientazioni tipiche dell’alpinismo. Selvagge e impervie le valli ai vostri piedi offrono scorci da capogiro lasciando apparire, di tanto in tanto, la vita che si dipana 2000 metri più giù.
Lunghezza: 8,2 km Tempo di percorrenza: 6-7 ore Difficoltà: T4 - T6
Dislivello salita: 900 m Dislivello discesa: 980 m Altitudine max: 2440 m


11. Capanna Borgna (1912 m) - Monti Motti (1062 m)
Raggiungere la vetta del Sassello sul lungo muro che la lambisce è un divertente quanto innocuo esercizio di equilibrio. Il muro a suo tempo ha ben protetto dalle fauci degli ungulati il bosco che ora quasi lo inghiotte. Eccovi immersi in una regione di confini non segnati: tra ambiente alpino e mediterraneo; aridità e fertilità; l’allegria di una sorgente e il magnetismo del Lago Maggiore; le cui acque color cobalto dominano il paesaggio regalando sensazioni da fiordo Norvegese, e attirando inesorabilmente a sé tutti gli escursionisti.
Lunghezza: 9,4 km Tempo di percorrenza: 4-5 ore Difficoltà: T3
Dislivello salita: 390 m Dislivello discesa: 1240 m Altitudine max: 1899 m


Variante
Capanna Borgna (1912 m) - Capanna Albagno (1870 m) - Mornera (1347 m)
La traversata verso la Capanna Albagno permette di arrampicarsi, con una breve quanto meritevole deviazione, sulla Cima dell’Uomo, elevazione a giusta ragione molto amata dai Bellinzonesi. L’esposizione varia del tracciato porta ad attraversare ambienti contrastanti: i pendii rivolti a sud assumono tonalità mediterranee, mentre a settentrione persiste il rigore delle Alpi. L’Alpe Albagno, dove sorge l’omonima capanna, è un balcone sul Bellinzonese che invita a un meritato ristoro. Ancora qualche scorcio a volo d’aquila prima di scendere verso la funivia di Mornera, avvolti dagli effluvi delle conifere.
Lunghezza: 7,2 km Tempo di percorrenza: 3-4 ore Difficoltà: T3
Dislivello salita: 500 m Dislivello discesa: 1070 m Altitudine max: 2390 m




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