La coccinella del diavolo - Cozzo Trigna (1235m), Gruppo delle Madonie

Giorgio Iurato e Cristina Pannuzzo
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La coccinella del diavolo: Cristina Pannuzzo sulla cresta de La Coccinella del diavolo, L5
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Iurato Giorgio e Pannuzzo Cristina il 01/06/2015
Autore scheda
Giorgio Iurato e Cristina Pannuzzo
Versante
Sud Ovest
Lunghezza dislivello
315m
Quota
960m
Difficoltà
V+

Percorso



Si tratta di una via alpinistica aperta dal basso in stile tradizionale, facile ma in un ambiente difficile. Quindi occorre tutta l’abilità dell’alpinista. La via è dedicata a Ignazio Mannarano forte scalatore palermitano.
Accesso generale
La via si trova su un costone innominato che fa parte del Cozzo Trigna (1235m) nel comune di Isnello, provincia di Palermo. Accesso
Da Isnello prendere l’indicazione per Castelbuono fino alla fontana. Proseguire 50m e girare a destra per la stradina al lato del ristorante-pizzeria “La brace” che porta fino al canile comunale. Posteggiare poco più avanti ad un primo slargo. Seguire la strada sterrata che scende fin dove si notano delle casette in legno con recinzioni per le pecore, quindi oltrepassare il cancelletto per poi richiuderlo e seguire la traccia del sentiero che porta al Vallone Trigna. Arrivati al ghiaione mirare un piccolo ghiaione dove si può notare la cresta e l’attacco della via sul lato destro e fin dove termina lì il piccolo ghiaione. (25min.) Itinerario
L1: Salire in verticale sulla placchetta, sosta su spuntone. 60m (II)
L2: Salire in verticale su roccette, superare una placchetta fessurata un po’ sulla sinistra e mirare l’albero dove si sosta. 60m (IV)
L3: Dall’albero in verticale sul dietrino fino al chiodo lasciato. Spostarsi a sinistra scendendo di poco per una placchetta fessurata, salirla e spostarsi a destra poi in verticale su spuntone. 55m (V+)
L4: In verticale sulla bellissima cresta frastagliata a lame. 70m (sosta anche a 60m) su spuntone (IV)
L5: In verticale su cengia facile ma consigliata con la corda fino all’albero dove si sosta. 60m (II)
L6: Dall’albero ribaltarsi su roccette per poi spostarsi a destra 10m su spuntone dove si sosta (II)
Discesa
mirare i tre alberi di faggio sotto la parete rossa e tenersi sempre sotto questa per 20m ed individuare il punto più debole con salti di roccia. Mirare dunque il ghiaione dove sono anche visibili degli alberi colpiti dai fulmini ed individuare la traccia del sentiero in mezzo al boschetto. Usciti da quest’ultimo non scendere il canalone ma proseguire diritti per il “grande” canalone detto Vallone Trigna dove sono visibili alcuni bollini rossi che portano al ghiaione. Scendere costeggiando la parete dove grossi massi facilitano la discesa e arrivare così sulla traccia del sentiero per raggiungere poi il parcheggio della macchina. (50 min.) Materiale
Casco, una serie di frend piccoli e medi, cordini per le soste, rinvii, moschettoni, mezze corde da 60m.
La via è percorribile anche con scarpe da avvicinamento ma sulla terza lunghezza necessitano le scarpette.
Note
Prima salita: Iurato Giorgio e Pannuzzo Cristina il 01/06/2015
Prima libera: Iurato Giorgio e Pannuzzo Cristina il 01/06/2015




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Primi salitori
Iurato Giorgio e Pannuzzo Cristina il 01/06/2015
Autore scheda
Giorgio Iurato e Cristina Pannuzzo
Versante
Sud Ovest
Lunghezza dislivello
315m
Quota
960m
Difficoltà
V+

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