Dove finisce la terra, nel film di Marzio Nardi

La storia di un team di climber alla scoperta dell’arrampicata al sole della Puglia, tra cielo, roccia e mare. Un film di Marzio Nardi.
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Tra mare e roccia...
Marzio Nardi
Settembre 2007. Un manipolo di giovani (e non più tanto giovani), incidentalmente tra i più “baldi” arrampicatori & boulderisti dell’italica penisola, parte alla ricerca di nuovi spazi di roccia, naturalmente da scalare.

La prua del furgone, sapientemente ammaestrata da Marzio Nardi e Mauro Calibani, si dirige a sud, verso l’assolata Puglia. La rotta (dichiarata) e non prestabilita punta alla ricerca di nuovi spazi per liberare la fantasia e immaginare verticalità diverse… Ci saranno?

E’ questa la domanda che si sono i nocchieri Calibani & Nardi insieme agli altri soci del team-famiglia: Enrico Baistrocchi, Francesco Spadea, Gabriele Moroni, Irene Bariani, Michele Caminati, Daniela Feroleto, Alessandro Gandolfo, Riccardo Traini, Marco Dialuce. “Dove finisce la terra”, un video girato da Marzio Nardi e Rovero Impiglia per la regia dello stesso Marzio e la fotografia di Andrea Gallo, è la risposta su “cosa” poi abbiano trovato veramente.

Noi vi presentiamo un piccolo assaggio del film che sarà presentato in anteprima nazione al Melloblocco 2008 - precisamente venerdì 9 maggio alle 21.00 al centro Polifunzionale della Montagna di Filorera, Valmasino. E’ assicurata la presenza di tutti i protagonisti, del resto habitué del Melloblocco e di tanta (davvero tanta) arrampicata tra cielo, roccia e… mar nostrum!





Tra cielo, mare e roccia di Marzio Nardi

A parte me e Mauro, che già nel mese di giugno andammo giù per una perlustrazione, tutto il resto dell’equipaggio salì sul furgone portandosi appresso soltanto una gran voglia di scalare. Unico indizio: andare a sud, dove la terra segna il suo confine con il mare.

1300 km percorsi su un renault master tra bagagli, briciole sotto il sedere e soste in autogril improbabili al confine tra realtà e fantasia di un romanzo di Benni, sono stati il preludio di una storia altrettanto unica.

Prima di tutti per Mauro e l’E9 intera che si è presa carico di questa spedizione modello Brancaleone, e poi per componenti di un gruppo che in 9 giorni ha dato il meglio di sé in un terreno nuovo. Insomma una vera e propria spedizione.

Un Raid, per l’appunto immaginato e messo in piedi con pochi mezzi se non quelli dettati dalla voglia di vivere un’avventura che può cominciare da dietro la porta di casa.

Chiaramente nell’equipaggio c’ero anche io con il ruolo di arrampicatore aspirante regista, diviso tra la voglia di essere interprete e quella di documentare come si possa vivere un’avventura senza doversi immaginare luoghi e situazioni estreme.

Sicuramente non posso essere io ad esprimere un giudizio su questo video, posso soltanto sperare di aver raccontato l’arrampicata nel modo in cui da sempre l’immagino: liberi di poterla inventare in qualsiasi luogo, anche dove finisce la terra…

Marzio Nardi




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