Le mani dure

In questo romanzo, ancora attuale nonostante la prima edizione risalga al 1974, Rolly Marchi - scrittore, giornalista grande sciatore ed alpinista - sa ben esprimere quell'indefinita e per certi versi crudele passione per l'arrampicata e la sfida alle difficoltà che affascina i giovani in quel periodo della vita in cui i sogni, i progetti, le sfide e la tragedia possono fondersi in maniera inestricabile.

Siamo all'indomani della seconda guerra mondiale ed il giovane protagonista, riprendendo il discorso della vita lì dove era stato interrotto dalla guerra, ricostruisce il suo rapporto con gli amati genitori, si impegna negli studi, cerca l'amicizia e l'amore ma, soprattutto, ricomincia ad andare in montagna con un guppo di nuovi amici.

Nel racconto la passione per l'arrampicata viene filtrata e resa credibile dai sentimenti dei giovani protagonisti, dalle loro difficoltà, dubbi, storie personali, gioie, amori e tragedie descritti in modo sincero e toccante ed espressi, a momenti, con quella leggerezza e simpatia propri dell’età giovanile...

Le emozioni che suscita, le descrizioni del momento storico e di quell'ambiente dolomitico in cui si svolge la vicenda, i godibilissimi accenni agli alpinisti dell'epoca, i temi sempre attuali che affronta fanno assumere, nel panorama dell’editoria di montagna, uno spessore non usuale a questo libro e lo collocano tra quelli assolutamente consigliabili a quanti amano anche la buona scrittura.