Via del Filo a Piombo - Becco di Valsoera

Andrea Giorda, Filippo Ghilardini
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Il Becco di Valsoera
archivio Andrea Giorda
Bellezza
Primi salitori
Andrea Giorda e Alessandro Zuccon settembre 1982
Autore scheda
Andrea Giorda, Filippo Ghilardini
Versante
Ovest
Lunghezza dislivello
450m (200m+250m)
Quota
3212m
Difficoltà
6b+
Difficoltà obbligatoria
6a

Percorso



La via del Filo a Piombo percorre uno dei più belli spigoli di granito delle Alpi. Proseguendo dai primi tiri della via Cavalieri Mellano Perego, si scalano in tutto 450 metri di via a goccia d’acqua su roccia splendida. Grande è l’esposizione e l’ambiente, una linea unica per estetica e logica di percorso. La via fu aperta, tolti pochi passi , interamente in libera andando anche un poco oltre a quello che al tempo si chiamava settimo grado. Può considerarsi la prima via moderna del Becco di Valsoera, per 22 anni tutti i ripetitori della via Mellano, dopo il tiro di artificiale deviavano nel diedro più abbattuto a sinistra, nel 1982 Giorda e Zuccon proseguirono sul filo aprendo questa via che stupì, perché era stata considerata per anni quasi impossibile.
Oggi l’ingaggio è minimo rispetto all’apertura. Le soste a spit, molte di Agrippine, via aperta successivamente, i chiodi in loco e i friend, che all’epoca non c’erano, permettono di percorrere questa via con buona sicurezza, godendo appieno dell’arrampicata.

Accesso generale

Si percorre la valle dell’Orco e a Rosone si prende a destra la strada per il Vallone di Piantonetto, si prosegue fino alla diga del Teleccio dove si parcheggia.Si può pernottare al Rifugio Pontese, consigliato, ottima cucina e ospitalità e, ore 0,45. Volendo è fattibile in giornata direttamente dal parcheggio.

Accesso

Dalla diga di Teleccio si percorre il sentiero che in circa 45 minuti porta al Rifugio Pontese (m. 2217). Dal rifugio si prosegue attraversando in direzione Nord il Pian delle Muande, fino a giungere all’inizio dei canaloni che scendono dal Becco di Valsoera. Si abbandona quindi il sentiero principale risalendo la pietraia (tracce di sentiero), fino ad un evidente zoccolo roccioso che si risale.

La via Mellano-Perego, che va seguita fino a terminare il tiro di artificiale (L6), attacca alla base di un’evidente fessura che delimita a sinistra la Torre Staccata (1.5-2h dal rifugio)

Itinerario

Per raggiungere l’attacco del Filo a Piombo vanno percorsi i primi 6 tiri della via Cavalieri Mellano Pergo. La via Filo a Piombo è ripetutamente intersecata da 'Agrippine', via mista con diversi spit aperta dai fratelli Remy nel 1992, 10 anni dopo Filo a Piombo.

VIA CAVALIERI MELLANO PEREGO

L1: si seguono facili placche senza percorso obbligato obliquando leggermente verso sinistra, stando a lato della grande fessura che divide la torre staccata dalla parete vera e propria, si scala poi verticalmente un pilastrino di roccia rossa poco compatta, sosta a spit recente (Climbing Technology) in comune con Agrippine (45m, 4C).
L2: ci si sposta qualche metro a sinistra (friend medio-piccolo), si supera un muro verticale di 7-8m inizialmente sprotetto (spit Mammut di Agrippine), quindi si obliqua lungamente a sinistra fino a raggiungere un pulpito non stabilissimo con chiodo da allungare a dovere, da li in verticale ci si dirige verso comoda sosta su cengia (50m, 6a poi 5c, sosta recente CT).
L3: tiro breve, diritti per fessure in direzione della sosta CT visibile dal basso (25m, 5a).
L4: si prosegue dritti e poi a destra, evitando sulla destra una grossa protuberanza rocciosa, si supera la sosta di agrippine e si procede in un bel diedro fessurato per poi raggiungere con un passo verso sinistra la sosta CT, alla base della caratteristica fessura-diedro giallastra di licheni della Perego (50m, 5C).
L5: si supera la stupenda fessura dai bordi netti, poi si entra a sinistra in un diedro verticale, da cui si esce con una sequenza faticosa (blocco instabile) alla base del tiro di artificiale, sosta CT (35m, 5b con uscita di 6a).
L6: si va a destra a prendere un diedro liscio con chiodi e cordone, che si supera (A1/A0), quindi si segue un diedrino di 3-4m a destra fin sotto una fessura molto chiodata, che si deve seguire (VII o A0). Sostare verso sinistra alla base di un netto diedro fessurato, sosta CT (35m).

INIZIO DELLA VIA FILO A PIOMBO

L7: si supera il diedro di 8m con un’elegante spaccata 6a, raggiungendo un paio di chiodi, i quali non si rinviano. A questo punto la classica Mellano-Perego prosegue diritto nel gran diedro, mentre per Filo a Piombo occorre traversare decisamente a destra sotto una prua gialla di licheni, fino ad oltrepassare il filo dello spigolo, in vista della fessura-camino che divide la parete dalla Torre Staccata. Dopo aver percorso delle belle lame e fessure nere, si aggira lo spigolo e i sosta su un evidente e solido spuntone proprio sotto uno spit di Agrippine (sosta da fare con fettuccia o cordone non presenti, 35m, 6a poi 5c).
L8: tiro chiave se fatto in libera: si rinviano i primi due spit Mammut di Agrippine, allungare il secondo, e poi si prosegue con passo delicato per entrare nel centrale dei tre diedri visibili dalla sosta, il più chiodato. Tra i primi due spit c’è già un passo sul 6a, entrare nel diedro è ancora delicato, 6a+. Si prosegue nel diedro chiodato fino a rinviare il penultimo chiodo visibile, un volta raggiunto questo, tralasciare il seguente chiodo e ribaltarsi verso sinistra in direzione dell’uscita del diedro parallelo, presente a sinistra, friend 0.4. L’uscita, fisica, porta ad una comoda cengia, dove sullo spigolo si trova la sosta con spit Mammut di Agrippine. (25mt, il tiro vale in libera sul 6b/6b+).
L9: A destra della sosta si prosegue grazie alla fessura a destra del diedro quasi cieco (attenzione ad un blocco) e, proseguendo atleticamente tra tettini, lame e fessure, con uscita fisica su magnifiche lame, si giunge alla sosta recente CT. (6a/6a+, 20 m).
L10:
tiro con il passaggio chiave: innalzarsi sopra la sosta e con cautela andare a rinviare un buon chiodo sulla sinistra. Da qui innalzarsi sullo spigolo e con passi tecnici obbligatori sul 6b procedere verso sinistra sino a raggiungere una esile scaglia con chiodo, utile micro friend. E’ presente un chiodo più in basso, era probabilmente utilizzato per fare A0 ma è inaffidabile e la roccia attorno fragile. Si prosegue quindi abbastanza lungamente sul filo (friend incastrato) e sfruttando belle fessure, anche larghe, si perviene ad un comodo terrazzino dove si sosta, nuovamente sullo spigolo su spit Mammut di Agrippine (40m, 6b/+).
L11: si attacca il diedrino a destra della sosta e si raggiunge una esile fessura ancora un po’ verso destra, tramite una scaglia rovescia si supera un boulderino insidioso, si prosegue per una bella fessurina per poi piegare verso sinistra in direzione di una sosta CT  più o meno all’altezza della penultima sosta di 'Nel Corso del Tempo', visibile sulla destra(35mt, 6a+).
L12: si procede verticalmente sullo spigolo in direzione di uno spit Mammut di Agrippine, poi non ci si dirige verso il secondo ma si piega più logicamente verso sinistra (chiodo) e ci si innalza con passi obbligati (5C) su di un muretto. Superato quest’ultimo si prosegue diagonalmente verso destra in direzione di un camino, che si supera (friend n.3), si affronta direttamente il seguente muretto a tacche sprotetto e si raggiunge l’ultima sosta di 'Nel Corso del Tempo' (40mt 6a).

Discesa

Veloce e comoda discesa in doppia dalla via Nel Corso del Tempo, si arriva giusto dove si sono lasciati gli zaini alla partenza della Mellano.

Materiale

Una serie di Friend BD 0.1 – 3 più doppi friend medi. Utile il martello per ribattere i chiodi di via, una fettuccia lunga per la prima sosta di Filo a Piombo.





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Primi salitori
Andrea Giorda e Alessandro Zuccon settembre 1982
Autore scheda
Andrea Giorda, Filippo Ghilardini
Versante
Ovest
Lunghezza dislivello
450m (200m+250m)
Quota
3212m
Difficoltà
6b+
Difficoltà obbligatoria
6a

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