Andare fare non pensare - Fruncu Mannu

Maurizio Oviglia
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Durante la prima salita di Andare fare non pensare (Leonardo Dagani, Mauro Florit, Umberto Iavazzo, Eugenio Pinotti 2016)
archivio Dagani, Florit, Iavazzo, Pinotti
Bellezza
Primi salitori
Leonardo Dagani, Mauro Florit, Umberto Iavazzo, Eugenio Pinotti il 10/11/13 aprile 2016. RP il 14.04.2016.
Autore scheda
Maurizio Oviglia
Lunghezza dislivello
190m + 70m di cresta in comune con Una Stanza tutta per sé
Quota
695m
Difficoltà
7a+
Difficoltà obbligatoria
6b+

Percorso



Arrampicata molto bella e spettacolare che si insinua tra gli strapiombi gialli al centro del pilastro. Alcune lunghezze sono davvero emozionanti, come la seconda che ricorda i primi tiri di 'Mediterraneo' e la superplacca di gocce perfette del quarto tiro. In cima al pilastro la via si raccorda alla recente 'Una stanza tutta per sé' (Conca/Azara 2015), che con due facili lunghezze interamente attrezzate porta in cima alla parete.

Accesso

Dalla sterrata principale di Lanaitto si parcheggia circa 100m dopo il rifugio GGN, in corrispondenza di un bivio a sinistra (bollo arancio e sigla WL). Si segue la stradina tra i muretti a secco (cancello in legno da richiudere a inizio stradina e recinzione da scavalcare alla fine), per proseguire lungo una evidente traccia (ometti) inizialmente lungo il muretto a secco e poi nel bosco fino a raggiungere la base della parete. Traversare verso sinistra fin sotto ad una bella placca grigia sormontata da strapiombi gialli (circa 30’ dall’auto).

Itinerario

Si attacca la placca per un muretto verticale e poi con splendida arrampicata su ottime gocce di raggiunge una cengia (albero con cordone). Una breve placca porta ad un comodo terrazzino con albero (S1, 35m, 5c).

Si sale per roccia grigia verso destra attraversando un diedrino che immette in una lunga striscia grigia che si sale con bellissima arrampicata. Nella parte finale si supera un diedro fessurato con ribaltamento finale, che permette di raggiungere la sosta nel cuore dello strapiombo (S2, 50m, 6b).

Traversare a destra su spiovente a gocce fino ad un ginepro; salire ora diritti su tacche e verticali sul filo dello strapiombo verso una fessura che permette di ristabilirsi sulla placca superiore. Con arrampicata tecnica si sale la placca grigia fino ad un pulpito alla base del “carapace”, un caratteristico pilastro staccato (S3, 35m, 7a+).
Diritti sulla placca grigia verticale in un crescendo entusiasmante su gocce e lama finale per arrivare nella caratteristica nicchia di sosta. Gran tiro! (S4, 35m, 6c+/7a).

Si sale a sinistra del ginepro su roccia concrezionata e tagliente (ginepro e clessidra con cordone)fino a rimontare un breve diedro inclinato e lo strapiombino successivo. Spostarsi un poco a destra dove occorre indovinare la sequenza di belle prese per superare il bel muro finale che deposita su un comodo gradino (S5, 35m, 6a+).

Facilmente per uno scivolo di roccia bianca concrezionata fino al primo fix della via UNA STANZA TUTTA PER SE’ che si segue per due brevi lunghezze (70m, max 5a) fino in cima.

Discesa

Dalla S5 è possibile ma non consigliabile la discesa in doppia lungo la via a causa della forte possibilità di incastrare le corde; tutte le soste sono comunque dotate di anello di calata. E’ possibile la discesa in doppia anche sulle vicine UNA STANZA TUTTA PER SE’ e BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI, dove occorre comunque fare attenzione con le corde. Più consigliabile e panoramica la discesa a piedi verso sud, poi sulla parete NO lungo la Scala “Su Piggiu de Sant’Elene”, in alcuni tratti attrezzata con spezzoni di corda e cavi (preventivare circa 1h30’ per ritornare all’auto).

Materiale

Via interamente attrezzata con fix inox. Per una ripetizione portare 2 corde da 60m, 15 rinvii, fettucce per le soste.






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Primi salitori
Leonardo Dagani, Mauro Florit, Umberto Iavazzo, Eugenio Pinotti il 10/11/13 aprile 2016. RP il 14.04.2016.
Autore scheda
Maurizio Oviglia
Lunghezza dislivello
190m + 70m di cresta in comune con Una Stanza tutta per sé
Quota
695m
Difficoltà
7a+
Difficoltà obbligatoria
6b+

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