Attorno al Lago di Molveno - Altopiano della Paganella

Franco Voglino e Annalisa Porporato
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Attorno al Lago di Molveno - Altopiano della Paganella: © Franco Voglino e Annalisa Porporato
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
Franco Voglino e Annalisa Porporato
Lunghezza dislivello
11 km totali
Dislivello salita
230 metri totali
Difficoltà
Impegnativo
Orario
4 ore totali
Partenza
Segheria Veneziana Taialacqua, via Lungolago (830 m)
Arrivo
Segheria Veneziana Taialacqua, via Lungolago (830 m)




Lunga ma affascinante escursione che effettua l'intero periplo del lago di Molveno tra acque verdi, cascate spumeggianti e panorami grandiosi verso il massiccio del Brenta

Accesso generale

A22 del Brennero uscita Trento Nord oppure San Michele all'Adige/Mezzacorona, direzione Altopiano della Paganella. Parcheggi in Molveno. / Autobus: linea 611 Trento-Andalo-Molveno, fermata Molveno (www.trentinotrasporti.it)

Itinerario

Dalla lignea Segheria Taialacqua, che risale al Cinquecento e merita sicuramente una visita (830 m), si prende alla vicina rotonda la stradina asfaltata a destra (cartello di legno Passeggiata giro del lago) che passa lungo la recinzione del campeggio. Alla fine di questo, la stradina diventa un ampio sentiero ed entra all'ombra di un bosco costellato da evocativi massi coperti di muschio che richiamano dimore di folletti e fate. Giunti ad un evidente bivio si tiene la sinistra (cartello Ponte Romano) arrivando in breve al suggestivo ponte di pietra. Una volta al di là si incontra un bivio dove si va a destra, in leggera salita (cartello Passeggiata giro del lago) e poco dopo ci si collega ad una strada più alta. La via, ora in cemento, procede in salita abbastanza decisa tra gli alberi e ci si allontana dalla riva per tagliare la penisola che sporge verso il lago.
La salita è abbastanza ripida ma si presti attenzione ad un sentiero sulla sinistra, segnato dal cartello Fortini–Cima del Doss, che fa fare una deviazione dal tracciato principale (facoltativa). Se li si segue, questo sentiero si allunga graduale fino ad una radura dove si trovano alcuni muraglioni di un forte, poi sale ripido arrivando alla cima del Doss, letteralmente circondato da un sistema di trincee da cui si apre una meravigliosa vista verso il lago che giustifica in pieno la deviazione fatta (950 m).
Ripresa la strada iniziale, si percorrono gli ultimi metri di salita arrivando al Doss Corno (930 m); da qui si scende decisamente sempre su strada sterrata, avvicinandosi nuovamente alle rive del lago, per poi farsi nuovamente graduale.

Dopo tanto bosco si passa ora su un tratto aperto, un po' a ridosso degli sfasciumi pietrosi, e portando al di sopra dell'impressionante salto d'acqua che giunge qui dopo chilometri di gallerie, come si può leggere sugli interessanti pannelli posti in loco. La strada torna a scendere inoltrandosi nuovamente nel bosco e una stradina che si stacca verso sinistra porta con una breve deviazione ad ammirare il salto della cascata dal basso. Sempre in discesa si arriva così arrivando all'estremità più meridionale del lago (835 m), un punto molto suggestivo, con un grande masso adiacente alla riva e con alcuni salici nati nell'acqua che creano scorci di grande suggestione emotiva, una roccia facile da scalare per i piccoli più intraprendenti.

Poco prima di questo masso si prende l'ampio sentiero che risalendo un poco permette di proseguire nel giro del lago, un’ampia traccia ben evidente che passa poco sotto la strada asfaltata e che segue fedelmente le rive del lago passando a volte rasente all’acqua, altre allontanandosi in alto, rendendo il paesaggio sempre vario con la visuale che abbraccia il lago, la cascata e le cime severe del gruppo del Brenta. A tratti si affrontano divertenti passaggi su passerelle metalliche, altre si passa accanto a suggestivi salici che crescono sui massi nell’acqua, simili a piccoli mondi fantasy che danno via libera alla fantasia.

Si incontra un unico bivio evidente: a destra sale subito sulla strada (cartello Parcheggio bus lungolago) mentre a sinistra percorre ancora un tratto di sentiero lungolago superando un tavolino, per risalire sulla strada asfaltata più avanti. La si attraversa imboccando la stradina in salita che procede verso sinistra (cartello Giro lago), tenendosi a monte della strada e percorrendo un tratto molto ombroso e con panchine invitanti. Il sentiero si innesta su una strada in cemento che in discesa abbastanza accentuata porta sulla strada asfaltata all'altezza di un hotel. Prestando molta, molta attenzione si deve attraversare la statale per prendere, proprio davanti al cancello di ingresso dell'hotel, una bella sterrata di nuovo in bosco piacevole che porta proprio sulle rive del lago. Un piacevole tracciato con cui si raggiunge il ponte che attraversa il punto di giunzione tra il lago di Molveno ed il piccolo lago di Bior (volendo, con ulteriori 0,8 km si può effettuare anche il periplo di questo laghetto). Una volta al di là si scende verso sinistra, imboccando la stradina che porta alle piacevoli spiagge di Molveno da cui, dopo la meritata pausa, si può fare ritorno al punto di partenza.

 

A passo di bimbo
Non presenta difficoltà tecniche ma, vista la lunghezza, adatto a bambini così piccoli da esser portati in spalla e ragazzi più grandi. Accessibile a passeggini solo nel tratto da Molveno alla sponda meridionale, sempre tenendo conto che si tratta di sterrata. Grandioso parco giochi lungo la spiaggia di Molveno, mentre la sponda meridionale si presta a giochi liberi tra alberi e acqua.

Note

Tipologia di percorso: ad anello su sterrata, sentiero, asfalto
Segnaletica: cartelli Giro del Lago
Acqua e punti d'appoggio: fontane, bar e ristoranti in Molveno

Per saperne di più
La Segheria Taialacqua risale al Cinquecento e, curiosamente, nulla ha a che vedere con l’acqua, benché sia la sua forza motrice. Il nome è dovuto a Don Taialacqua, parroco che la fece costruire. Il Ponte Romano non è proprio di epoca romana, risale probabilmente alla fine del Duecento, ma prende il nome dalla sua forma a tutto sesto. Dal ponte si ha a sinistra uno scorcio del lago, mentre verso destra, oltre il ponte stradale che lo sovrasta, appare la sottile cascata Rio Ceda che si getta in una placida pozza. Il complesso fortificato sulla cima del Doss Corno si chiama Fortini di Napoleone, che già nell'antichità era uno strategico punto fortificato, anche se si deve attendere il Settecento per avere una struttura più articolata utilizzata fino alla Grande Guerra. In realtà andrebbe chiamato 'contro Napoleone' poiché fu costruiti dagli austriaci proprio per tenere lontano le truppe francesi.

Cartografia

A piccoli passi tra le Dolomiti – 35 itinerari per tutta la famiglia di Franco Voglino e Annalisa Porporato – Graphot Editrice 2022

Cartografia: Tabacco Editrice, carte 1:25.000, n. 22, 'Pale di San Martino'





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Autore scheda
Franco Voglino e Annalisa Porporato
Lunghezza dislivello
11 km totali
Dislivello salita
230 metri totali
Difficoltà
Impegnativo
Orario
4 ore totali
Partenza
Segheria Veneziana Taialacqua, via Lungolago (830 m)
Arrivo
Segheria Veneziana Taialacqua, via Lungolago (830 m)



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