Vuelta al Diablo in Patagonia
Trekking affascinante per scoprire alcune zone dei dintorni del massiccio di El Chalten meno sconosciute.L'aggettivo più indicativo per descrivere il trekking del Diablo potrebbe essere “dannatamente complicato”: le difficoltà principali sono trovare la giusta traccia e orientarsi, sopportare i capricci del tempo e camminare su un terreno molto articolato dove non sempre si passa con facilità, vegetazione fitta, acquitrini, tronchi di traverso e ripide morene sono ostacoli che si trovano spesso.
Lo zaino inizialmente dovrebbe pesare fino a una quindicina di chili ma essendo il cibo il peso maggiore, mano a mano diventa più leggero.
L'ambiente è primordiale, ci si sente come atterrati su un altro pianeta, ma ecco che di tanto in tanto, sulle rive del cristallino lago O'Higgins tra un iceberg e una spiaggetta spuntano delle piccole “estancias”, ossia delle fattorie abbandonate da molti anni. Sono le vestigia del periodo dei coloni: famiglie in cerca di fortuna che si trasferivano nel mezzo del nulla per allevare qualche vacca e crescere i figli sulla loro terra. E' strano come circondati dalla natura selvaggia e per certi versi opprimente si cerchi con interesse quasi morboso dei segni della presenza umana. Queste estancias spesso non sono altro che baracche di legno con un tetto di lamiera e il pavimento di terra battuta, inspiegabilmente si presentano come la scena di un film catastrofistico: padelle appese ai chiodi sui muri, cesoie per tosare le pecore, accette, scarpe da donne e bambini: tutto lasciato al suo posto, come se chi le abitava fosse scappato da un momento all'altro lasciandosi gli oggetti della vita quotidiana alle spalle.
ITINERARIO
MATERIALE
Corda di 20m per affrontare i guadi, tenda a prova di vento e pioggia, materassino, sacco a pelo (ideale 350gr di piuma), pantavento, giacca impermeabile, fornello e cibo, scarpa da ginnastica leggera per i guadi, scarponcino da trek alto.
NOTE
Vogliamo invitare chi se la sente a cimentarvisi ma mettendo in guardia: non è un percorso convenzionale con traccia e segnavia ma un itinerario dove in qualche modo avere un esperienza alpinistica (o una buona Guida) aiuta molto: è facilissimo perdersi e in caso di incidente (che potrebbe essere anche solo una caviglia slogata) l'isolamento rappresenta un serio pericolo non esistendo che l'autosoccorso.
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