Il Colle Vaccera e il Mont Servin, dalle Porte di Angrogna

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Il Colle Vaccera e il Mont Servin, dalle Porte di Angrogna
Planetmountain
Bellezza
Versante
sud
Dislivello salita
500 - 800 m
Quota
1464m
Difficoltà
Difficile
Orario
2 - 3 ore.
Periodo
Gennaio, febbraio

Percorso



Itinerario su un lungo crinale boscoso, che conduce senza difficoltà al piccolo Rifugio Vaccera (raggiungibile anche in auto). Dal rifugio escursionisti esperti possono proseguire, con un po’ di attenzione e neve assestata, fino alla panoramica cima del Mont Servin (1756 m).

Accesso generale

Da Torino (zona Mirafiori) o dalla tangenziale si imbocca il raccordo autostradale per Orbassano e Pinerolo: attualmente l’autostrada termina a None, da cui
si prosegue verso Airasca; qui ci si immette sulla statale 23, e più avanti si percorre la circonvallazione di Pinerolo: dove si biforca, si segue il ramo di sinistra per la Val Pellice.
Si aggira Bricherasio, e alla rotonda del ponte di Bibiana si entra in Val Pellice, raggiungendo Luserna San Giovanni. Qui si stacca sulla sinistra la strada per Rorà, mentre subito dopo
il passaggio a livello si stacca a destra la strada per Angrogna. La strada principale continua invece lungo la valle, toccando subito Torre Pellice, e quindi in successione Villar Pellice e Bobbio Pellice, da cui con tracciato più stretto giunge a Villanova. Da Torino si può raggiungere Pinerolo in treno, da cui i bus Fs sostitutivi conducono a Torre Pellice. La Sapav (tel. 0121 322032 e 0121 803380) effettua servizio tra Torre Pellice e Bobbio Pellice, e alcuni collegamenti con Torino.

Accesso

Attraversata Luserna San Giovanni, poco dopo il passaggio a livello, si trova sulla destra (poco visibile) il bivio per Angrogna (continuando sulla strada principale, al 1° semaforo di Torre Pellice parte un’altra strada per Angrogna). Dopo un breve tratto si incontra un bivio: la strada sulle destra conduce direttamente alle Porte di Angrogna, mentre l’altra tocca San Lorenzo, e svoltando a destra conduce anch’essa alle Porte d’Angrogna. Da qui prosegue toccando un bel pianoro (1000 m), passa per un tratto sul versante di Prarostino, fa un tornante a sinistra e raggiunge alcune villette (Isoard), dove inizia uno stradello sulla destra (cartelli “Rugnusa” e “Sentiero Partigiano”).

Itinerario

Si sale lungo il ripido stradello, vietato alle auto, trascurando le diramazioni a destra e sinistra, che portano ad alcune baite e villette. Tra i larici in breve si giunge in vista del costone. Qui la strada gira a sinistra, e sale lentamente nel bosco in vicinanza della Sea di Rugnusa (su Igm: Cresta della Sea e P. Rognosa): si tratta del costone che separa la conca di Prarostino (a destra) dalla Valle di Angrogna (sinistra), che si segue per tutto l’itinerario. Poco dopo il Passo della Sea la pendenza si fa più sostenuta: si evita un tratto roccioso sul lato di Prarostino, quindi si incrocia la pista di fondo e si raggiunge la panoramica cima del Castelletto (1512 m), da cui una breve discesa porta al Colle Vaccera e al rifugio (1464 m, 2 ore).
Con neve assestata ma non gelata (e un po’ di esperienza) si può continuare verso ovest, sul crinale alle spalle del rifugio. Raggiunta una sella, dove la pista di fondo piega a destra, inizia una decisa salita, che si affronta tenendosi preferibilmente sul versante di Angrogna, poco lontano dal crinale. Più avanti la pendenza si addolcisce, e lungo il costone si raggiunge la cima del Servin (1756 m, 1 ora).
Un’alternativa più facile (ma sempre con neve assestata) porta al Bagnou: si scende sulla strada di accesso al colle fino al primo tornante: qui si continua diritto, con percorso a mezza costa, per poi piegare a sinistra, sul panoramico costone, fino all’edificio della Ca d’la Pais (1485 m, 0.30 ore).

Discesa

Si effettua sul percorso di salita.

Materiale

Normale dotazione escursionistica da neve, ciaspes, bastoncini. Inoltre piccozza, ramponi, corda.

Note

Atl 2 Montagnedoc, via Giolitti 7/9, 10064 Pinerolo (To), tel. 0121 745589, e
0121 794003, fax. 0121 372084, e-mail pinerolo@montagnedoc.it (www.montagnedoc.it).
Ufficio turistico comunale di Luserna San Giovanni, via Ribet 1, 10062 Luserna
San Giovanni (To), tel. 0121 902441, fax 0121 902470.
Ufficio turistico comunale di Torre Pellice, via Repubblica 3, 10066 Torre Pellice (To), tel. 0121 91875, fax 0121 933353, e-mail protorre@libero.it.
Comunità montana Val Pellice, corso Lombardini 2, 10066 Torre Pellice (To),
tel. 0121 9524206, 0121 9524201, 0121 932625, e-mail cultura@valpellice.to.it

Cartografia

Igc, scala 1:25.000, foglio 106 Monviso, Sampeyre, Bobbio Pellice.
Igc, scala 1:50.000, foglio 1 Valli di Susa, Chisone e Germanasca.
Igc, scala 1:50.000, foglio 6 Monviso.

Valli pinerolesi - scialpinismo, di Eraldo Quero, ediz. Cda, Torino 1993.
Le Valli Valdesi, di Giorgio Tourn, ediz. Claudiana, Torino 2002.
La Val d’Angrogna, di Benna, Bertone, Fabbrini, Jalla, Mantovani, ediz. Cda, Torino 1999.
Scialpinismo tra Piemonte e Francia, di Roberto Aruga,
ediz. Cda, Torino 1999.
Piemonte in sci, itinerari di fondo escursionismo, di Rosanna Carnisio, ediz. Cda, Torino 1991.
Alpi Cozie Centrali, Guida dei Monti d’Italia, Cai - Tci, Milano 1982.
Le valli valdesi, ediz. Kosmos, Torino 1992.
Osterie, locande e prodotti tipici - Valli del Pinerolese, Valle di Susa, Valli di Lanzo e del Canavese di M. Blatto e F. Chiaretta, Le guide di Alp, Torino 2000.

Difficoltà

Prima parte su stradelli, con pochi tratti ripidi; seconda parte più impegnativa. Anche senza neve l’itinerario risulta assai piacevole.





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16/03/2024 StP

Bella escursione, per evitare la carrozzabile in cemento consiglio di percorrere il sentiero originale, che inizia dalla frazione Ciava, circa un km prima dell'accesso indicato nella relazione (indicazione sulla dx, parcheggiare vicino all'edificio acquedotto) in questo modo attraversata la piccola borgata (100m dalla strada asfaltata) si sale subito tra i larici lungo la cresta esposta a sud, camminando sull'antica mulattiera.

04/06/2004 Guido Apostolo
Abbiamo effettuato la gita come descritta,ma a piedi e sino al Colle della Vaccera.la prima parte nel bosco (peccato per il cemento iniziale...grrr...!), e' molto bella, il tempo poi nebbioso e umido di quel giorno, esaltava particolrmente le gemme ed i colori della tarda primavera della zona.Unico nota alla descrizione, e' di indicare nel testo di mantenersi alti in prossimita' del M.te Castelletto x non finire su asfalto, come abbiamo fatto noi.Ritorno OK! Bravi e un plauso alla bella ed incontaminata Val d'Angrogna!
Bellezza
Versante
sud
Dislivello salita
500 - 800 m
Quota
1464m
Difficoltà
Difficile
Orario
2 - 3 ore.
Periodo
Gennaio, febbraio

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