Nostradamus - Aiguille des Pélerins

Matteo Giglio e Riccardo Olliveri
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Nostradamus: Secondo tiro (foto Giglio)
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Michel Piola e Pascal Sprungli dal 9 all'11 agosto 1980
Autore scheda
Matteo Giglio e Riccardo Olliveri
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
650m
Quota
3318m
Difficoltà
ED, 6c+ max
Difficoltà obbligatoria
6b

Percorso



Lungo itinerario che si articola su placche di ottimo granito. L'arrampicata è sostanzialmente delicata ed esterna. L'impegno generale è dato soprattutto dal fatto che si trova pochissimo materiale in posto ed è necessario proteggersi con protezioni veloci di ogni dimensione (anche per le soste).
Accesso generale
Da Chamonix, funivia dell'Aiguille du Midi fino al Plan de l'Aiguille. Accesso
Dal Plan de l'Aiguille dirigersi verso il Lac Blanc e continuare a salire in direzione del versante nord dell'Aiguille des Pélerins. Prima su pietraia poi su nevaio/ghiacciaio, ripido verso la fine. La via attacca a sinistra del punto più basso della parete con un tiro in diagonale da sinistra verso destra (chiodi visibili). Calcolare circa un'ora dal Plan de l'Aiguille. Itinerario
L1: fessura diagonale, rampa verso destra, lama staccata al termine della quale un passo difficile conduce in sosta, 6a+;
L2: la lama da salire non è quella più a dx né quella lievemente a sx della sosta, in cui si vedono alcuni chiodi, ma quella dritta che sembra molto larga (qui un friend #4 non guasta!), 6a;
L3: evidente e facile traverso verso destra, 4a;
L4: il primo tiro duro della via: sembrano esserci 2 possibilità di passaggio, seguire quella più bassa a dx, passo difficile in strapiombo proteggibile con friend rovescio poi placca obbligatoria con knife blade in posto, 6b+;
L5: abbastanza evidente, diedrino fessurato a sinistra, sosta scomoda, 5c;
L6: passo duro iniziale poi diedro fino alla sosta su spuntone, 6a+;
L7: traversare nettamente a destra poi rientrare man mano salendo fino ad una cengia verso destra con un chiodo per la sosta, 5c;
L8: diedro verso sx arrotondato, dove diventa rampa salire a dx in fessura (quella di destra) per altri 30 m fino ad una sosta con nut e chiodo sotto un muro all’apparenza liscio su cui si vedono 2 chiodi vicini, 5c;
L9: difficile tiro su fessura sottile e muri con qualche lichene (nuts piccoli utili), tiro lungo con  sosta su bel terrazzo, 6a+;
L10: fessura evidente verso sx, dove biforca stare a sx (difficile) e proseguire prima in un bel diedro aggettante poi su qualche blocco instabile fino alla cengia mediana; 6a+;
L11: trasferimento su cengia mediana fino alla base di un tetto bianco, a volte è presente neve che obbliga a calzare scarponi e ramponi; continuando lungo la cengia si arriva al Col du Peigne da dove ci si collega facilmente alla via normale di discesa dal Peigne;
L12: guardate bene L13, è il diedro lama evidente che si vede in alto, per arrivare alla base passate sotto il bordo sinistro del tetto biancastro, 5c;
L13: corto diedro con sosta su chiodo e nut prima della cengia, noi abbiamo deciso di saltare la sosta e fare ancora il primo passo del tiro successivo, superando il primo spit e sostando su chiodi alla base dello strapiombo. Passo obbligatorio in placca prima e dopo lo spit, 6a;
L14: è la lunghezza chiave della via, i chiodi sono in posto, per arrivare al secondo spit ed andar via invece bisogna scalare, 6c+;
L15: interminabile diedro, inizialmente muschioso, un po' a destra della sosta, proteggibile con TCU e nut piccoli, 6a;
L16: fessura fisica, gradone e nuova fessura verso dx larga (friend #4), 6a;
L17: lungo tiro in diagonale verso destra a cercare il facile, 4a;
L18: immettersi verso il diedrone che si vede in alto e sostare dove si vuole, 5c;
L19: proseguire nel diedro fino al termine delle difficoltà, 5c;
L20: facile tiro in cresta per guadagnare la vetta, 4a. Discesa
Lungo la via normale dell'Aiguille des Pélerins. Dalla vetta, percorrere la facile cresta in direzione sud est fino al Col des Pélerins. Di qui abbassarsi seguendo sistemi di cenge verso destra fino ad entrare nel canale di neve/ghiaccio. Al suo termine dirigersi a destra, evidente, fino al Pland de l'Aiguille. Calcolare circa 1.30 ore dalla vetta al Plan. Se le condizioni del canale fossero troppo secche e ci fosse pericolo di caduta massi è preferibile percorrere a ritroso l'Arête Grutter fino a raggiungere il primo terzo del canale (passi di 5a). Materiale
2 corde da 60 m, 8 rinvii, 1 set di friends dal #.5 al #4 Camalot, 1 set di TCU dal #00 al #3 Metolius, 1 set di nut, martello, eventualmente qualche chiodo a lama, ramponi (anche leggeri), 1 piccozza per cordata, casco.




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