Planetmountain
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Via Comici - Dimai: Cima Grande di Lavaredo, Tre Cime Lavaredo, Dolomiti
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Bellezza
Primi salitori
Emilio Comici, Giuseppe & Angelo Dimai, 13-14/08/1933. Prima solitaria: Emilio Comici 02/09/1937
Autore scheda
Planetmountain
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
550m
Difficoltà
7
Difficoltà obbligatoria
5+/A1

Percorso



Via “simbolo” dell’arrampicata in Dolomiti. Impegnativa, soprattutto se percorsa in libera, è molto frequentata per la bellezza dell’arrampicata e l’eleganzza della linea. La via è ben chiodata portare nuts e friends.
Accesso generale
I punti di partenza ideali sono Cortina d'Ampezzo ed Auronzo raggiungibili da nord attraverso la Pusteria e da sud con l’autostrada A27 e poi lungo la statale. Per gli itinerari delle Tre Cime da entrambi i paesi si deve poi raggiungere Misurina, da Cortina valicando il Passo Tre Croci. Infine da Misurina si imbocca la strada a pagamento che risale fino alla base dei versanti meridionali delle Tre Cime. Si lascia l’auto al parcheggio del rifugio Auronzo, dove termina la strada. Per dormire l'ideale è pernottare al rifugio Auronzo o al rifugio Lavaredo, quest’ultimo si raggiunge in 15 min. lungo la strada sterrata (chiusa al traffico) posto proprio sotto le pareti sud, con vista sul favoloso Spigolo Giallo. L’avvicinamento si effettua in tempi brevi data la vicinanza alla parete. Accesso
Dal rifugio Lavaredo si segue il sentiero che conduce alla forcella Lavaredo. Si segue una traccia verso sinistra che attraversa alla base delle pareti nord. La via attacca sulla sommità di uno zoccolo che si sale da sinistra verso destra lungo una fessura a gradoni. Discesa
Lungo la cengia circolare si raggiunge verso destra il percorso della via normale sul versante sud. Si scende in un canale camino con due corde doppie da 50 m. Si continua arrampicando fino alle ghiaie sottostanti si seguono gli ometti verso sinistra e poi una breve doppia porta in prossimità di una forcella. Si raggiunge la forcella (versante sud-est) che si affaccia su un ripido canalone (est) che si può scendere con numerose corde doppie o arrampicando 2. Il salto finale si evita traversando lungo una cengia verso sinistra e raggiungendo il canalone detritico che divide la Cima Grande dalla Piccola. Materiale
La via è ben chiodata portare nuts e friends. Note

Prima invernale: Josef Brunnhüber, Fritz Kasparek 03/1938
Seconda invernale: Walter Bonatti, Carlo Mauri 27/02/1953
Prima solitaria: Emilio Comici, 1937
Prima solitaria invernale: Toni Egger: 19/03/1956 






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23/08/2012 Tom Krul
Una veramente bella esperienza anche se... Abbiamo giá letto dei bivacchi. Siamo arrivati all´attaco alle 6:45 credendo di essere veloci. L´ultimo tiro abbimo finito con tramonto alle 20:25!!! Perché? Perché era agosto, sabato e tempo ideale (stabile, molto caldo, senza temporali). Sopra noi tanta gente che ci ha bloccato per ore sulle soste, anzi una GUIDA TEDESCA con cliente ci ha hanno superato e poi cliente non riusciva neanche tirarsi sui rinvii! Idioti... Questi e altri che non erano preparati a fare sta via veloci hanno trovato la discesa con ultima luce. Grazie a questi "gentili" noi e l´ultima coppia abbiamo dovuto bivaccare. Per fortuna la notte era calda. Quindi attentenzione ai coglioni, non dipende solo dalla vostra forma (l´ho fatta in libera). Peró vale la pena farla:-)
05/08/2008 gca
bella via abbastanza continua nei primi tiri..consiglio di fare la variante costantini in cima anche se più dura..
21/05/2008 giorgio
una via veramente aerea e nei prima 6-7 tiri continua svlle difficolta.dopo lo zoccolo iniziale c'e il tiro piu duro in libera dove i chiodi non danno molta fiducia soprattutto uno che sporge almeno2-3 centimetri....di importaza storica massima e da ripetere assolutamente
11/09/2006
Un mito! La chiodatura nei primi tiri sul giallo è abbondante e sicura tanto da permettere di salire tranquilli e magari provare anche la libera...sopra, lungo la var. Costantini l'impegno si mantiene piuttosto elevato vista la scarsa chiodatura, specie nel primo tiro che, a parer mio, sfiora il 6.