Diretta Messner - Sasso delle Nove - Piza dales Nü

Alberto De Giuli, Guida Alpina
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Diretta Messner: Sasso delle Nove, Dolomiti
Alberto De Giuli
Bellezza
Primi salitori
Reinhold Messner, Günther Messner, Hermine Lottersberger 25/08/1968
Autore scheda
Alberto De Giuli, Guida Alpina
Versante
Sud
Lunghezza dislivello
245m
Quota
2968 m
Difficoltà
V

Percorso



Aperta da Reinhold Messner, Günther Messner e Hermine Lottersberger il 25/08/1968 con soli 2 chiodi di passaggio e 6 di sosta, la Diretta Messner è la via simbolo del Sasso delle Nove. Segue una linea a goccia d'acqua lungo una striscia nera nella parte centrale della parete ed è considerata un assoluto capolavoro di arrampicata in placca.

La via raggiunge il V+ e richiede nervi saldi a chi sale da primo. Oggi ci sono una manciata di chiodi a pressione vecchi ad indicare la linea di salita, sparsi qua e la lungo i tiri, le soste sono ben attrezzate con uno o due spit da 8/10mm e chiodo a pressione, ma la distanza tra le protezioni è a volte siderale. Le possibilità di integrare sono molto poche, e comunque non da prendere in considerazione. Una serie di TotemCam delle misure piccole (fino al rosso) all’imbrago è più che altro una mossa psicologica sui primi tiri, che sono i più impegnativi. Eviterei di prendere in considerazione un volo o momenti di incertezza, e non mi guarderei indietro per vedere dov’è l’ultimo 'pressionello', come li chiamava Manolo.

Accesso generale

Da Pederü a Alpe di Fanes (2 ore a piedi, con e-bike 30-40 minuti) + 1,5 ore fino all’attacco. Dal Rifugio Lavarella si segue il sentiero 7 per la forcella Medesc fino al grande pianoro intorno alla quota 2250 metri. Da qui per tracce e qualche ometto si punta alla grande placconata del Sasso delle Nove. Si può attaccare direttamente sotto la colata nera, in due lunghezze facili e di riscaldamento ci si porta al primo vero tiro (e il chiave) della diretta Messner.

Itinerario

L1: III, 50m. dritti sotto la verticale della riga nera. sosta su due spit
L2: 30m III,ancora dritti. sosta su comoda cengia, 2 spit di sosta
L3: 35m V partenza leggermente a sinistra (passo chiave, protetto da chiodo a pressione), poi leggermente a destra e sempre dritti lungo la colata. Sosta su spit e ch a pressione leggermente sulla sx
L4: 35m V, seguire la colata nera,sosta su spit e ch a pressione
L5: V-, seguire la colata nera,sosta su spit e ch a pressione
L6: 50m IV, finita la placconata,proseguire a destra per rocce facili verso dx puntando al diedro sulla destra. sosta su clessidra
L7: 45m IV, seguire il bel diedro fessurato, sosta all'uscita su due spit con cordino o due chiodi con cordino più a destra alla base di un secondo diedro, ora appoggiato.
L8: 45m IV, seguire il facile diedro fino alla fine, sosta su due chiodi.
L9: 30 IV+, alzarsi a sinistra della sosta, e seguire le placche all apparenza poco solide passando a sinistra di uno sperone (chiodi), sosta alla fine su spit e cordino, poco distante dalla croce di vetta.

Discesa

Dalla croce di vetta, seguire i numerosi ometti verso sud est che portano ad un tratto attrezzato con cavo metallico che riporta alla base della parete. Da qui per tracce fino al sentiero 7 e di nuovo al rifugio Lavarella.

Materiale

4 rinvii, una serie di TotemCam fino al rosso (non indispensabile), moschettoni e cordini per attrezzare le soste. Chiodi e martello non servono.





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Primi salitori
Reinhold Messner, Günther Messner, Hermine Lottersberger 25/08/1968
Autore scheda
Alberto De Giuli, Guida Alpina
Versante
Sud
Lunghezza dislivello
245m
Quota
2968 m
Difficoltà
V

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