Spigolo Irena Sendler - Cima Janusz Korczak, Monte Penna

Maurizio Oviglia
1 / 8
Spigolo Irena Sendler
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Giuseppe Foscili, Anna Perka e Eugenio Pinotti, il 12/07/2015
Autore scheda
Maurizio Oviglia
Lunghezza dislivello
130m
Quota
1626m
Difficoltà
5a max (6a per la variante “BITTEROL”)

Percorso



Salita piacevole nel gruppo del Monte Maggiorasca, inserita in un contesto molto bello e panoramico e degna di diventare una classica. La roccia è buona lungo tutta la via ma occorre ugualmente prestare attenzione in qualche tratto. Lo spigolo è dedicato alla figura di Irena Sendler, infermiera polacca che salvò circa 2500 bambini durante la Seconda Guerra Mondiale. Per la cima, attualmente senza nome, si propone il toponimo “Cima Janusz Korczak”, medico e pedagogo polacco deportato a Treblinka.

La variante BITTEROL offre un’alternativa “spumeggiante” per concludere la via...
Accesso generale
Dal Passo del Tomarlo (raggiungibile dalla Val Nure, Val d’Aveto e Val Taro) scendere brevemente verso S. Stefano d’Aveto e seguire a sinistra la strada forestale del M. Penna, fino a raggiungere il Passo del Chiodo (1457m). Lasciata l’auto al passo si segue il sentiero segnato che sale verso “La Nave”. Dopo alcuni tornanti il sentiero spiana e poco prima di entrare nella conca della “La Nave” si scende brevemente a sinistra nel bosco verso dei grossi massi per poi risalire il pendio a monte degli stessi, portandosi verso l’evidente parete della q. 1626. Raggiunta la base si traversa verso destra fino a raggiungere lo spigolo sud (30’ dall’auto). Itinerario
Si sale facilmente lungo lo spigolo fino a dove si impenna e propone una bella arrampicata su buone prese (4c) fino ad un comodo terrazzino (S1, 30m).
A destra verso una grossa cengia erbosa che si risale fino alla base di un diedro camino. Superarlo (4a) portandosi su una bella cengia sospesa dove si sosta (S2, 30m).
In verticale lungo un diedrino, poi a sinistra salendo in piedi su un grosso spuntone. Breve traverso a sinistra per raggiungere una striscia di roccia lavorata che si risale interamente (4b), poi per risalti ed erba si arriva ad una cengia alla base di una placca compatta (S3, 30m).
Salire la placca verso destra (5a), poi tornare a sinistra per crestina e salire una bella placca fessurata. Un ultimo tratto di facile cresta porta in cima (S4, 40m).
Variante “BITTEROL”: dalla S3 a sinistra verso una bella fessura che si supera integralmente (6a). Per bella placca a tacche distanziate si raggiunge l’ultimo fix in comune con lo spigolo e la facile cresta che porta in cima (S4, 40m).
Discesa
È possibile scendere in doppia lungo la via (soste attrezzate con anello di calata) ma è più semplice, veloce e consigliabile la discesa a piedi. Dalla cima scendere verso destra lungo un prato inclinato e facili roccette raggiungendo un intaglio. Seguire la traccia a destra che scende lungo un colatoio (breve passaggio su roccette verso la fine) e  riporta all’attacco della via (10’ dalla cima alla base della parete). Materiale
Via interamente attrezzata con fix inox. Per una ripetizione portare 10 rinvii, 2 corde da 60m, casco.





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Bellezza
Primi salitori
Giuseppe Foscili, Anna Perka e Eugenio Pinotti, il 12/07/2015
Autore scheda
Maurizio Oviglia
Lunghezza dislivello
130m
Quota
1626m
Difficoltà
5a max (6a per la variante “BITTEROL”)

Percorso



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