Lacedelli - Cima Scotoni

Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
L. Lacedelli, L. Ghedina, G. Lorenzi, 1952
Autore scheda
Planetmountain
Versante
Sud Ovest
Lunghezza dislivello
450m
Difficoltà
8-
Difficoltà obbligatoria
6/A1

Percorso



Una grande classica dell’arrampicata in Dolomiti che, grazie ad un percorso tracciato con grande intuito, ha permesso ai primi salitori di percorrere la strapiombante parete di Cima Scotoni. Il secondo tiro è la lunghezza più impegnativa: aperta in artificiale, è diventata poi un riferimento quando venne percorsa per la prima volta in libera. Caratteristico è il cunicolo da percorrere a carponi all’altezza della prima cengia. La roccia della Scotoni non è sempre ottima, ma qui è resa solida dalle numerose ripetizioni.
Accesso generale
Da Capanna Alpina (loc. Armentarola), che si raggiunge in auto scendendo dal Passo Falzarego in Val Parola e girando a destra prima dell’abitato di S. Cassiano. Accesso
Da Capanna Alpina si segue il sentiero n.20 fino al rifugio Scotoni e si procede fino al laghetto Lagazuoi alla base della parete; per sentiero e poi per traccia si raggiunge la parete (calcolare almeno un’ora). Si attacca dopo un breve zoccolo, sulla verticale del grande diedro che arriva alla prima cengia. Discesa
Traversare verso sinistra lungo la seconda cengia e scendere poi facilmente fino alla forcella della Torre del Lago e per sentiero alla base della parete. Materiale
La via è bene attrezzata, portare quindi una normale dotazione d’arrampicata (nuts, friends, cordini…).




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19/07/2008 Michele Costantini
Tanto di cappello agli Apritori... la classe non è acqua...bella via soprattutto dopo la cengia...il tiro di artif strachiodato e sicuro (perche vogliono uno spit????) se ne hai lo fai in libera senza pericoli... ben chiodata merita una ripetizione ciao ciao MIKI
06/03/2008 sive
bella via, roccia ottima, alcuni tiri veramente spaziali, forse un po' troppo chiodata (non amo le vie plasir). invece mancherebbe uno spit di sosta prima del tiro chiave.
19/06/2007 Piero Pagliani
Da fare (ma da non volarci). Grande ambiente, grande parete, grande via, grandi passaggi. 12 anni fa mancava un chiodo al secondo tiro dopo l'artif. per proteggere il traverso a sinistra prima di arrivare in sosta (l'ho trovato il passaggio più difficile). Poi ce ne era uno spezzato sotto la nicchia al tiro successivo (strapiombetto problematico, a quel punto). Sopra la cengia (che ho fatto nuotando a rana) mi ricordo frequenti singoli passaggi sostenuti e una bella arrampicata. Più consigliabile della via dei Fachiri.
14/11/2005 micheli
Bella classica.Impegnativa in alcuni passaggi.Protetta molto bene. Delicato traverso di 13 m (al secondo tiro partendo dalla cengia mezzana)improteggibile (pericolo pe il secondo di cordata).