Il giro del Pelmo - Monte Pelmo

P. Lazzarin e P. Bonetti
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Il giro del Pelmo
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
P. Lazzarin e P. Bonetti
Versante
sud
Dislivello salita
700 m da Forcella Staulanza 1766 m a Forcella Val d'Arcia 2474 m.
Quota
2474m
Difficoltà
Media
Orario
6 ore circa
Periodo
da Giugno ad Ottobre
Frequentazione
Media

Percorso



Potenza e isolamento, i caratteri della fortezza, ricorrono nelle descrizioni di tanti viaggiatori e alpinisti al cospetto di questa imponente montagna.
L’architettura compatta di questo massiccio, costituito in realtà da due monti, Pelmo e Pelmetto, disgiunti da un canalone (La Fisura) che in alto culmina in una stretta forcella (ghiaiosa e assolata a sud; oscura e ghiacciata a nord) consente di contornarne la base in poco più di cinque ore.

Il giro del Pelmo è un itinerario bellissimo e vario, non particolarmente faticoso, che porta ad ammirare tutti e quattro i versanti del monte: le imponenti e giallastre pareti meridionali, l'enorme vallone orientale (che ha suscitato l'immagine fantasiosa di un ciclopico scranno, "El Caregòn del Padreterno"), l'articolato fianco settentrionale, complicato nella struttura dal nodo secondario delle Cime di Forca Rossa, per concludere con l'imponente e severa parete nord-ovest.
Accesso generale
La Valzoldana si raggiunge facilmente dalla A27. Dalla fine dell’autostrada si procede verso Cortina, svoltando poi a sinistra al paese di Longarone. Si risale quindi tutta la valle lungo la statale 251, sino al valico di Forcella Staulanza 1766 m, presso il quale si parcheggia facilmente. Accesso
Il giro del Pelmo può essere compiuto facendo base al valico stradale di Forcella Staulanza, con risparmio di quota rispetto ad altri possibili approcci. Itinerario
L’anello si inizia salendo per l'antico Tríòl dei Cavai che porta a uscire dal bosco presso il piede dello spigolo occidentale del Pelmetto (da dove parte un sentierino che sale al masso con le orme dei dinosauri) e poi si distende sul versante meridionale del monte, raggiungendo, sotto la verticale della Fisura, l'ampia zona di pascolo de Le Mandre, panoramica e di solare bellezza, con i caratteri tipici dell'iconografia classica dolomitica. Si continua attraverso l'aperta zona de I Lach aggirando il crestone sud-orientale del Pelmo in corrispondenza di una singolare e nettissima architettura rocciosa a baldacchino (chiamata Dambra, zoccolo, per la sua caratteristica forma) e si raggiunge un'altra zona di pascolo, denominata Campi di Rutorto sul versante orientale del monte, dove si trova il rifugio De Luca. Discesa
Dal rifugio, dove la vista si apre su Cadore e Ampezzo e i suoi colossi, Antelao e Sorapiss, inizia il tratto più faticoso dell'itinerar'io, la salita a Forcella di Vai d'Arcia, che permette di passare in versante nord. Il terreno è qui scosceso, ma la salita è facilitata da un sentiero parzialmente attrezzato, che permette di superare le difficoltà alla base del Torrione inferiore di Forca Rossa. E’ il cosiddetto sentiero Flaibani, che ricalca un percorso utilizzato fin dai tempi antichi dai cacciatori di camosci e che, dopo la nascita del rifugio Città di Fiume (1964) sul versante nord del Pelmo, si pensò di rendere accessibile agli escursionisti realizzando un facile collegamento con il rifugio Venezia.

Salendo alla forcella non si può fare a meno di notare la sofferta conformazione delle Cime di Val d'Arcia, a faglie ripiegate che a tratti si presentano come lisce lastronate di roccia. Ci si affaccia infine sul versante nord, poi l'itinerario abbandona il sentiero Flaibani, che scende direttamente al rifugio Fiume, per imboccare un sentiero non numerato che taglia diagonalmente l'enorme fiumana detritica al piede della parete nord del Pelmo. Nel settembre del 1994 una frana ha devastato il ghiaione nella zona sottostante il Pelmetto, mettendo a nudo, nella parte alta, il ghiacciaio sottostante. Per un certo tratto il sentiero è stato asportato, ma il passaggio della frana è rimasto agibile senza particolari difficoltà permettendo di giungere nella maniera più breve a Forcella Staulanza. Materiale
Normale equipaggiamento da escursionismo; è consigliato l’utilizzo dell’equipaggiamento da ferrata per la presenza di un breve tratto attrezzato Note
Rifugio Citta' di Fiume
Rifugio Venezia - Alba Maria De luca Cartografia
P. Lazzarin e P. Bonetti, "Escursioni - Val di Zoldo", Cierre Edizioni 1997; G. Angelini e P. Sommavilla, "Pelmo e Dolomiti di Zoldo", CAI-TCI 1983.
“Sulle Orme dei dinosauri . Escursioni ed arrampicate. Gruppo del Pelmo"  di Paolo Michielini Difficoltà
Itinerario per escursionisti allenati, breve tratto attrezzato non impegnativo, per raggiungere la Forcella Val d’Arcia.




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08/08/2008 Alessandro Berti
Difficile la salita alla Val d'Arcia soprattutto da dove comincia il tratto attrezzato, non adatto a escursionisti poco allenati. Fatica ripagata dalla vista della Marmolada e del gruppo Sella in cima alla forcella.
18/09/2007 Matteo
Il giro del Pelmo è un percorso affscinante che consiglio svolgere in senso antiorario. Partendo dalla forcella staulanza si prosegue verso rifugio Venezia e lungo il tragitto è possibile fare una deviazione per vedere le impronte di dinosauri (nulla di impressionante). Dal Venezia si prosegue per la forcella val d'arcia che nel primo tratto risulta poco impegnativa. Dopo due passaggi esposti con l'ausilio per i meno esperti della corda fissa, l'ultimo tratto della forcella richiede un pò d'impegno. Necessario l'allenamento per arrivare in cima senza risentirne, ma comunque fattibile se preso con la dovuta calma. Da li si prosegue sulla destra del canalone per andare al rifugio città di fiume da dove ci si ricollega alla forcella Staulanza. Ci abbiamo messo quasi 7 ore con la deviazione iniziale e una bella sosta al rifugio Venezia. Se allenati è fattibile in 5 orette. Consigliato.
27/08/2004 giuseppe candito
siamo due amici 40enni amanti della montagna; convinti dalla lettura dei commenti nel vostro sito ci siamo proposti di fare il giro in due giorni (per farlo in piacevolezza e non con spirito competitivo)con appoggio ai rifugi venezia e fiume. Purtroppo per poterlo fare in 6 ore come dite nel sito la preparazione fisica deve essere ottima e non solo buona. Le difficolta tecniche incontrate possono essere di tipo EE (escursionisti esperti), definire ridicola la ferrata come nel commento precedente può indurre in errore gli escursionisti meno allenati.
10/08/2003 DE BENETTI LEONARDO
Bella escursione di una giornata tra verde e ghiaione leggero. Il mio consiglio è di fare il giro antiorario da Forcella Staulanza.Ridicolo il tratto di finta "ferrata".
Bellezza
Autore scheda
P. Lazzarin e P. Bonetti
Versante
sud
Dislivello salita
700 m da Forcella Staulanza 1766 m a Forcella Val d'Arcia 2474 m.
Quota
2474m
Difficoltà
Media
Orario
6 ore circa
Periodo
da Giugno ad Ottobre
Frequentazione
Media

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