Malato di montagna

Narrativa
Hans Kammerlander racconta la sua passione per la montagna e le sue esperienze di fortissimo ma anche umanissimo alpinista. Esperienze certamente non comuni visto che al suo attivo conta dodici Ottomila, tra cui la solitaria all'Everest senza ossigeno in 17 ore, la discesa con gli sci sia dall'Everest che dal Nanga Parbat, varie spedizioni in Patagonia, e moltissime salite nelle Alpi
Planetmountain
Anno
2000
Editore
Corbaccio
Recensitore
Vinicio Stefanello
Prezzo
32.000
Pagine
255
Lingua
Italiano
ISBN
88-7972-389-8


Chi crede nella predestinazione sa che ci sono degli incontri fatali nella vita. Nei primi anni '60, nel Sud Tirolo, ad Acereto, un piccolo paese della Val di Tures, un bambino di otto anni s'incammina, come tutti i bambini, un po' svogliatamente verso scuola. Sembra una mattina come tutte le altre ma ecco che incrocia una donna e un uomo, sono alpinisti, lo capisce dagli zaini, dai pantaloni a zuava e dai calzettoni di lana. I due gli chiedono informazioni sulla strada per il Moosstock, la montagna di Acereto. Il bambino gliele dà, e resta a guardarli mentre si allontanano verso la loro meta. In quel momento scatta la molla, un istinto irrefrenabile, la decisione è repentina e naturale: di andare a scuola non se ne parla nemmeno. Nasconde la cartella e, senza farsi vedere, segue i due turisti. Li segue e li precede fino alla cima del Moosstock. L'emozione e la liberazione che provò sulla cima lo accompagnerà per tutta la vita, la montagna quel giorno lo aveva preso. Quel bambino era Hans Kammerlander. E da quel giorno iniziò il suo lungo e incessante cammino verso le vette più alte del Mondo, da lì iniziò quella "dolce malattia" che lo renderà così dipendente dalla montagna.

E' una fantastica e mai paga ricerca d'avventura ed esplorazione, quella che Kammerlander ci racconta in questo suo libro. Un percorso, che dopo quella sua prima indimenticabile esperienza sul Moosstock, lo porterà, prima sulle pareti delle Dolomiti poi, via via, verso orizzonti sempre più ampi. Così dopo le prime esperienze sulle pareti di casa, i primi passi su ghiaccio, gli amici e le avventure un po' pazze, arriva la scelta di diventare guida alpina.

Poi l'incontro, importantissimo, con Reinhold Messner e gli Ottomila. E' il periodo di quell' "Hans ed io…" che Messner ripeteva ad ogni intervista. Fu un sodalizio eccezionale, sette gli ottomila scalati assieme. L'ultimo, il Lhotse, il quattordicesimo - quello del 'record' - per Reinhold, rappresentò una svolta per entrambi: Messner chiuse con le grandi vette himalayane, Kammerlander continuò, e continua ancora adesso, da vero protagonista con grandi salite in Himalaya, sulle Alpi e in Patagonia.

Nel libro, vittorie, sconfitte, ma anche le immancabili tragedie che accompagnano la vita di un alpinista d'alta quota, sono raccontati con una semplicità e una sincerità, a volte disarmanti, che conquistano la simpatia del lettore. Kammerlander sembra non aver mai abbandonato i sentimenti e lo stupore di quel bambino sul Moosstock così che il 'richiamo della foresta' e la curiosità sincera e disinteressata proprie dei bambini per il mondo e l'avventura, si fondono con quella voglia di apprendere e comprendere i propri errori, di vedere e sentire le cose come stanno, frutto della maturità e dell'esperienza acquisite negli anni.

Malato di montagna non è, o almeno non è solo, il resoconto di una serie di imprese e records alpinistici ma un'appassionante cavalcata sulle più alte vette del mondo, per scoprire il fascino, l'irrealtà e anche la crudezza di una vita passata ad inseguire il sogno di un bambino diventato, nel frattempo, un vero "strong man", un uomo forte, come sicuramente viene considerato Hans Kammerlander dai suoi amici Sherpa.



Anno
2000
Editore
Corbaccio
Recensitore
Vinicio Stefanello
Prezzo
32.000
Pagine
255
Lingua
Italiano
ISBN
88-7972-389-8