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Via Giovanni Segantini: Foto Giampaolo Calzà
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Bellezza
Primi salitori
Massimo Antonini e Giampaolo ‘Trota’ Calzà 09/2008
Autore scheda
Planetmountain
Versante
E
Lunghezza dislivello
280m
Difficoltà
6c+
Periodo
Primavera, autunno

Percorso



Via tutta attrezzata a fix e che va ad aggiungersi alle altre grandi classiche sulla est del Colodri è stata aperta dal basso in più tentativi ed è stata completata il 19 settembre 2008.

Come scrive Giampaolo Calzà, questa nuova via dedicata al grande pittore Giovanni Segantini nato ad Arco nel 1858, ha una duplice valenza: quella di omaggio all’arte del suo illustre concittadino e insieme all’arte dell’arrampicatore che vede e scova le sue vie sulla tavolozza delle pareti. Non è un caso quindi che all’ottava lunghezza la via Segantini percorra lo “Specchio delle mie brame” il mitico tiro (ormai in “disuso”) aperto da Roberto Bassi e Heinz Mariacher nell’età dell’oro della scoperta dell’arrampicata sportiva ad Arco.
Accesso generale
Raggiungere Arco. Accesso
Da Arco raggiungere la piscina comunale, poi salire verso la parete. Itinerario
1) La partenza è la chiave di tutta la salita, forse è quella più difficile e per cominciare non è proprio il massimo; però per un arrampicatore tecnico sarà quella di più soddisfazione. Difficoltà: 6c+ Sviluppo: 35 mt.
2) Per quelli che amano buchi e tacche è la lunghezza perfetta, anche se butta un po' in fuori. Difficoltà: 6c Sviluppo: 30 mt .
3) Non dovrei dirlo, chi si loda... è la lunghezza più bella (anche se la prima non è da meno), è una scala crescente di difficoltà, per fortuna si arriva su di un piccolo terrazzino con accanto una pianta di Fico: è il momento di riprendere fiato e godersi la vista del Castello. Difficoltà: 6c Sviluppo: 35mt
4) Qui, ci siamo trovati d'avanti ad una sorpresa, in una piccola grotta troviamo un nido di rapace, tra l'altro abbastanza grande. Guardiamo e lo troviamo vuoto... per fortuna! Avevo già immaginato la scena di trovarmelo addosso mentre passavo di lì per la prima volta.... sarei stato inopportuno ad entrare in casa d'altri senza chiedere il permesso. Ritornando a noi, la lunghezza butta un po’ fuori, c’è anche un piccolo tetto però non difficile. State attenti al primo passaggio, io sono alto un metro e ottanta e se ci fossero alcuni centimetri in più... comunque grazie mamma per avermi fatto cosi, me lo dico spesso nei momenti molto lunghi. Difficoltà: 6b+ Sviluppo: 25mt
5) Se dobbiamo dare nomi alle lunghezze, questa è “la fessura“. Su un muro, che visto dal basso può fare impressione, si apre dalla metà in su la fessura; è larga pochi centimetri, quelli che bastano per aggrapparsi. Anche questo tiro butta in fuori, forse come tutti gli altri. Difficoltà 6c Sviluppo 38 mt.
6) La parete cambia, le difficoltà sono più docili, la pendenza non ci fa soffrire alla cervicale, si segue il filo di uno spigolo: un po’ seguendo la logica, un po’ lasciandosi andare. Sui primi passaggi fate attenzione perché potreste rimanere senza… appigli e appoggi: scegliete i migliori e non avrete problemi. Difficoltà 6° Sviluppo 30 mt.
7) Come dice il mio compagno di cordata, questa lunghezza è defaticante, facile spiegarvi il perché: è il tiro più facile”, fate voi. Difficoltà 5c Sviluppo 25 mt.
8) Un sogno… eccoci allo “Specchio delle mie brame“: mi ritrovo a collegare i passaggi di questa lunghezza che esisteva già, con i vecchi passaggi che avevo già fatto per la prima volta nel lontano 1986. Questo è un pezzo famoso, anzi famosissimo tra i locali di quel tempo: è una placca, la prima della valle del Sarca ad essere chiodata, ma chiodata dall’alto, espressamente per l’arrampicata libera da due famosi scalatori, Roberto Bassi e Heinz Mariacher, precursori dell’arrampicata sportiva ad Arco ma anche in tutto il mondo. Naturalmente noi abbiamo lasciato questa bellissima placca esattamente come era stata pensata dai suoi autori cioè con la stessa distanza della chiodatura. Va da sé che qui comanda la tecnica! Difficoltà 6c Sviluppo 30mt.
9) Ormai siamo alla fine, l’ultima lunghezza, anche questa come dice il mio compagno, “defaticante“; come dovremmo scrivere in una vera relazione: si segue la fessura. Difficoltà 5c Sviluppo 35 mt. Discesa
Seguire le indicazioni in direzioni di Arco e poi scendere per la Ferrata, oppure continuare lungo le facili placche verso Laghel per raggiungere il centro storico di Arco. Materiale
15 rinvii. Note
Il Colodri prende il sole fino alle 13.00.




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31/10/2010 vitto
Bellissima via su roccia fantastica! Complimenti agli apritori! Secondo noi i gradi: 7a, 6c/6c+, 7a, 6b+, 6c, 6a, 6a, 6c, 5c. Comodo calarsi sulla via :-)
19/06/2010 mic
bella e divertente via nel cuore del colodri, gradi un pò strettini nei primi tiri ma spittatura ottima. complimenti agli apritori
26/10/2009 amos
Super Via :-). I gradi sono severi, non si azzera niente ! Le protezioni, anche se non vicine, sono ottime e messe con criterio. I rischi sono contenuti anche se talvolta qualche brivido caldo non manca... Lo specchio ha uno spittaggio lontano. Fare con faciltà il 7b aiuta ;-) Bravo "Trota"