Astroman - Washington Column

Maurizio Oviglia
1 / 10
Astroman: Rolando Larcher poco prima di inserirsi nell Harding Slot.
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
FA Warren Harding, Glenn Denny e Chuck Pratt Luglio 1959 FFA John Bachar, Ron Kauk e John Long, maggio 1975 Free solo Peter Croft. 1987
Autore scheda
Maurizio Oviglia
Versante
Sole al mattino
Lunghezza dislivello
450 m
Difficoltà
5.11c

Percorso



Astroman è una delle vie mitiche della Yosemite Valley, nonchè una delle più famose del mondo. Si trova sulla parete est della Washington Column, al fondo della Valle, proprio di fronte all’Half Dome.
Accesso
Dal fondo della valle seguire le indicazioni per il Mirror Lake, quindi dopo il ponte abbandonarle per salire nel bosco sino ad incrociare un marcato sentiero che porta alla base della parete sud (20/30 minuti). Itinerario
Salire dei saltini e portarsi all’attacco, caratterizzato da un albero. Salire sull’albero e continuare per gradoni proteggibili con friend o nut piccoli. Superare un muretto appena più difficile sino in sosta, S1 su spit, 5.6, un passaggio di 5.7 (35 metri)

Portarsi all’attacco di una fessura di dita e salirla in opposizione con bella arrampicata sino su un terrazzo con sosta. Saltare la sosta e salire un difficile passaggio che permette di guadagnare una bella lama che progressivamente si allarga ribaltandosi su un terrazzino alla base del magnifico Enduro Corner, un diedro perfetto, S2 su spit, 5.10b continuo (35 metri). Friend sino al 3 BD, raddoppiare i piccoli

Impegnarsi ora nella famosa lunghezza dell’Enduro Corner. Si può scegliere se salire ad incastro di mano o in opposizione, in ogni caso alcuni provvidenziali gradini laterali permettono un po’ di sollievo. Per i primi 20 metri l’arrampicata è molto faticosa e continua, poi la fine del tiro diviene più facile, in un camino non particolarmente difficile, S3 su cengia con spit, 511c poi 5.7 (50 metri). Doppia serie di friend triplicando lo 0,75, l’1 ed il 2.

Continuare a sinistra più facilmente su una stretta cengia, quindi prendere una fessura rettilinea ad incastro di mano che diventa progressivamente più difficile verso la fine, dove strapiomba. Attenzione ad alcune lastre nella parte centrale del tiro, S4 in una nicchia, 5.8 e poi 5.9 (25 metri), triplicare l’1, il 2 ed il 3BD.

Impegnarsi ora nella fessura ad imbuto (flared chimney) che diviene presto una bellissima fessura ad incastro di mano. Dopo diversi metri la fessura si allarga (off width) e obbliga a spostarsi sulla sinistra su alcune provvidenziali tacche. Per lame più facili si arriva alla sosta, alla base dell’Harding Slot, S5, lunghezza molto continua ed impegnativa, 5.10b e c (40 metri). Tripla serie di friend sino al 3, doppio 4. Utili nut piccoli o microfriend.

Salire delle lame affilate sino alla base della fessura che comincia decisamente a strapiombare. Salire un primo tratto in opposizione sino ad un comodo gradino alla base dell’Harding Slot, una stretta fenditura che trapassa il tetto. Togliersi il casco ed il materiale in eccedenza. Salire ad incastro di dita sino ad inserirsi nel camino strisciando al suo interno. Può essere utile utilizzare un 6BD che si sposta all’interno, ma questo on offre particolare aiuto alla progressione se non psicologico. Passaggio molto faticoso e ostico, S6 su due spit, 5.10c la fessura in opposizione, 5.11 c l’inizio del camino, 5.10 il camino vero e proprio (che quasi tutti trovano il chiave della via), (30 metri), una serie di friend sino al 3BD, utile il 6BD anche se non riportato dalle relazioni americane. Da questo punto in poi la via è molto meno frequentata e l’attrezzatura alle soste diventa di pessima qualità. Inoltre una eventuale discesa diventa complicata.

Salire una fessura diagonale sbilanciante più difficile di quanto non sembri, poi un lungo sistema di fessure che talvolta si allarga sino su una bella cengia a cui si perviene con una bella dulfer, S7 su spit da 6mm in cattive condizioni, 5.10b e poi 5.10c (50 metri). Doppia serie di friend sino al 3BD.

Si è ora alla base di una serie di diedri a cui si accede per una parete grigia. Leggermente verso sinistra immettersi nel primo diedro con un difficile passaggio protetto da uno spit, quindi uscire dal diedro a sinistra su uno spigolo scalando la placca a sinistra su belle tacche. Per un sistema di lame riportarsi sul fondo e sostare su friend su un gradino, S8 (50m), 5.11a, poi 5.9 in fessure. Doppia serie di friend sino al 3BD

Continuare seguendo le fessure verso destra con belle opposizioni, sino ad un imbuto dove è possibile far sosta (spit da 6mm). Continuare per una stupenda fessura ad incastro di mano larga molto regolare sin sotto al tetto che chiude il diedro. Traversare a destra e sostare sulla cornice che sormonta tutta la parete su friend, S9, 5.10 a/b (50 metri), triplicare i friend dallo 0,75 sino al 3BD

Traversare facilmente sulla cengia alla base di un diedro che difende le placche finali, S10 su friend (10 metri).

Salire il diedro (utile un friend 4BD), quindi un muro protetto da copperhead in posto. Uscire a destra e seguire una serie di lame sin sotto un tetto. Superarlo e uscire ad un bell’albero alla fine delle difficoltà, S11, 5.10d R (40 metri), friend medio piccoli.

Seguire la facile cengia verso destra sino al muretto finale, un po’ friabile che dà accesso alla cima, S12 5.3 (35 metri).
Discesa
Dall’area di slego dirigersi a destra (Nord) seguendo la cresta per tracce di sentiero. Non scendere a destra ma continuare sino a che si intravede la possibilità di scendere sul versante est. Aggirare un albero disarrampicando un facile salto. Continuare per tracce sino al canale, attraversarlo e scendere sul suo lato sinistro. Dopo un centinaio di metri riportarsi a destra su rocce lisciate con passaggi di II grado. Non ritornare alla base della via ma scendere per sentiero nel bosco raggiungendo il sentiero del Mirror Lake e quindi il parcheggio (1 ora/1ora e 30). Discesa da non sottovalutare. Materiale
La via è quasi completamente da proteggere. Portare tre serie di friend dai micro al 3BD. 2 4BD e un 6BD non indispensabile.

Corde: molti ripetitori scelgono di portare solo una singola ed un cordino con cui recuperano lo zaino. Diversamente le classiche due mezze corde. Dopo l’Harding Slot la discesa è impegnativa e sconsigliata. La via è fattibile in giornata da cordate veloci, ma occorre partire alla mattina presto e con tempo non troppo caldo (sconsigliabile l’estate). Diversamente è possibile bivaccare alla S7 o in cima. Cartografia
Yosemite Valley Free Climbs Supertopo




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Primi salitori
FA Warren Harding, Glenn Denny e Chuck Pratt Luglio 1959 FFA John Bachar, Ron Kauk e John Long, maggio 1975 Free solo Peter Croft. 1987
Autore scheda
Maurizio Oviglia
Versante
Sole al mattino
Lunghezza dislivello
450 m
Difficoltà
5.11c

Percorso



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