Vuoto a perdere - Rocca Busambra

Massimo Flaccavento
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Vuoto a perdere: Giorgio Iurato e Massimo Flaccavento sul penultimo tiro di Vuoto a perdere, Rocca Busambra. Fotografia di S.Cuffaro
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Alessandro Gogna e Marco Marantonio il 14/10/1981
Autore scheda
Massimo Flaccavento
Versante
NE
Lunghezza dislivello
276m
Quota
1613m
Difficoltà
VII/A1
Difficoltà obbligatoria
VI- obbl.

Percorso



Si tratta in assoluto della prima “vera” via di roccia aperta nel massiccio di Rocca Busambra, e anche se non era mai stata ripetuta fino ad ora, è da annoverare tra le grandi salite classiche dell’isola. La via la si può dividere in due sezioni: le placche basali e una cuspide finale molto aerea.

La roccia a tratti solidissima, talvolta delicata, invita a scalare con molta cautela. Se nella prima sezione si arrampica su placche tutto sommato tranquille, nella parte finale della via si devono fare i conti con fessure, diedri strapiombanti e impegnativi passi in artificiale su roccia non sempre perfetta. Per tutto quanto detto finora, si tratta indubbiamente di una gran via, meritevole di ripetizione, ma adatta solo a chi ha una seria preparazione alpinistica.

La via sale lungo lo spigolo NE, molto evidente dato che fa da punto di divisione tra la parete Nord e la Est.
Accesso generale
Da Ficuzza (Frazione di Corleone-Palermo) salire in direzione di Rocca Busambra seguendo le indicazioni per l’agriturismo Alpe Cucco. Una volta raggiunto quest’ultimo, lasciare l’auto nei pressi della strada che porta alla vasca di raccolta acqua sopra all’Alpe Cucco,  proseguire quindi inoltrandosi nel bosco senza un vero e proprio sentiero, e per via intuitiva dirigersi verso il canale a sinistra della parete (Canale di Cucco) di Rocca Busambra. Una volta alla base del canale, risalire una breve pietraia e poi il canale stesso fino alla’attacco della via. Chiodo con cordino a dieci metri da terra (ore 0.30). Itinerario
Attaccare per facili risalti fino ad un muretto più verticale (chiodo con cordino) e superato questo tratto, obliquare leggermente a destra e poi ancora in verticale. Puntare adesso a sinistra verso un grosso albero presso il quale si sosta; S1, 30 mt, IV+ (cordone lasciato).
Salire verso destra per facili risalti, quindi dopo aver scalato un evidente diedro, superare un muretto verticale su belle lame. Proseguire ancora per facili placche e risalti facendo sosta presso una piazzola; S2, 58 mt, V- (sosta da attrezzare).
Dritti sopra la sosta per facili placche, e dopo un breve saltino puntare direttamente verso una comoda cengia con albero; S3, 20 mt, IV- (cordone lasciato).
Spostarsi due metri a sinistra, quindi salire e proseguire leggermente verso destra per belle placche, puntando ad un’evidente costola rocciosa che in alto diventa una cresta. Superare ora un diedrino e una volta in cima alla cresta prima citata, per risalti raggiungere un comodo gradino; S4, 58 mt, IV+ (chiodo e cordino su spuntone).
Proseguire adesso su belle fessure con qualche passaggio ad incastro, e dopo aver superato un tratto aggettante, continuare ancora per fessure e lame formate da grandi lastroni (fare attenzione) fino ad una cengetta inclinata; S5, 30 mt, VI+ (Sosta da attrezzare).
Seguire interamente la fessura che sovrasta la sosta e che in alto obliqua (chiodo lasciato) a sinistra. Con difficile passaggio (VII) ribaltarsi su una cengia spiovente, quindi in verticale lungo un breve diedro fessura strapiombante molto fisico. Al termine di quest’ultimo, spostarsi a destra con delicatissima arrampicata (VII/A1) da chiodare, e ribaltarsi su un esiguo gradino molto esposto alla base di un diedro grigio; S6, 40 mt, VII/A1 (due chiodi e cordone lasciati).
Traversare ora verso destra per alcuni metri su roccia delicata, quindi in verticale e poi ancora a destra traversando su una placca compatta e delicata. Una volta superato questo tratto, salire un breve diedro fessura la cui faccia destra è costituita da bellissime scanalature, quindi giunti sotto un tetto fessurato, seguirlo traversando a destra fino a trovarsi sotto ad un evidente  rampa. Scalarla con attenzione e poco prima che questa finisca, spostarsi a sinistra e salire per rocce più compatte fino all’uscita della via; S7, 40 mt, VII (sosta da attrezzare). Discesa
Una volta usciti dalla via raggiungere la cresta Est della montagna e per tracce di sentiero scendere verso Sud ricollegandosi poi alla sterrata che porta nuovamente all’Alpe Cucco (Ore 1.30) Materiale
Due corde da 55 metri, una serie di friend BD fino al numero tre, nut di media misura, una buona scelta di chiodi ed eventuali cordini.

N.B.Sulla via non era presente nessun materiale, quel poco che risulta nella relazione lo abbiamo lasciato noi di proposito, giusto per segnare un po' la via.
Note
Prima ripetizione assoluta: Massimo Flaccavento e Giorgio Iurato il 22-05-2016 





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Bellezza
Primi salitori
Alessandro Gogna e Marco Marantonio il 14/10/1981
Autore scheda
Massimo Flaccavento
Versante
NE
Lunghezza dislivello
276m
Quota
1613m
Difficoltà
VII/A1
Difficoltà obbligatoria
VI- obbl.

Percorso



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