Orologio senza tempo - Punta Figari

Paolo Seimandi
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Orologio senza tempo: Giovanni Massari su Orologio Senza Tempo (archivio P. Seimandi)
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Giovannino Massari, Andrea Parodi, luglio 1982
Autore scheda
Paolo Seimandi
Versante
Est
Lunghezza dislivello
180m
Quota
2.100m
Difficoltà
6b+ max / R2+ / I

Percorso



Bella via di stampo tradizionale, piuttosto atletica e sostenuta anche se relativamente breve. Venne aperta da Giovannino Massari ed Andrea Parodi nel luglio del 1982, in due riprese, usando quasi esclusivamente stoppers (soste comprese) ad eccezione di 3 chiodi nella prima lunghezza ed 1 nella seconda. L'apertura venne effettuata dal basso e direttamente in libera, esclusa l'uscita dal tettino della prima lunghezza, liberata dallo stesso G. Massari in una successiva ripetizione.
Nell'agosto del 2012 la via è stata oggetto di restyling da parte di Giovannino Massari e Paolo Seimandi; sono state piazzate soste a fix (tasselli Kinobi ed anelli di calata Raumer), rimossi chiodi e cordini vetusti e alcune prese poco solide, preservando comunque quasi interamente l’impegno originario. Le valutazioni sono state riviste ed attualizzate in un’ottica più moderna.
Accesso generale
Per la Valle Maira a Chiappera (Acceglio). Poi per strada asfaltata che diventa sterrata verso le Grange Collet. Posteggiare l'auto in uno spiazzo nei pressi del sentiero per il Colle del Greguri. Accesso
Una quindicina di metri a destra della classicissima Superfigari, in corrispondenza di un muretto bianco sormontato da una lama giallastra (visibile in alto un vecchio chiodo con Maillon Rapide). Itinerario
L1: Salire la fessura articolata finchè non muore sulla placca; traversare a sinistra verso un diedro ad arco e seguirlo fino ad un tettino. Superarlo sfruttando con incastro il fessurino che lo incide e raggiungere un piccolo gradino. (35 m. 6b+)
L2: Salire sopra la sosta per una decina di metri, con un tratto in comune con la Superfigari e quando questa traversa a sinistra piegare a destra seguendo un diedrino poco accennato che si segue fino ad un terrazzo erboso (tratto poco proteggibile). (35 m. 6a)
L3: Scalare il diedro giallastro, atletico e strapiombante, fino ad un comodo gradino. (30 m. 6a+)
L4: Salire verso sinistra, evitando alcuni blocchi instabili (ignorare i chiodi in alto a dx), doppiare lo spigolo e proseguire verticalmente per diedrini (chiodi) fino ad una nicchia giallastra. (30 m. 6a)
L5: Proseguire nel diedro per alcuni metri, fino a quando è possibile scavalcarlo a sinistra e proseguire in diagonale verso sinistra su terreno più articolato puntando al grande gendarme sulla cresta. (35 m. 5c) Discesa
É possibile calarsi lungo la via ed è sufficiente una corda singola da 70 metri. In alternativa ci si può calare sul versante ovest, direttamente dalla sosta sul gendarme, e con facile traversata raggiungere la Forcella Provenzale e le calate del Camino Est. Materiale
Normale dotazione da alpinismo. Portare una serie di friends, dai micro fino al n°3 (BD), doppiando le misure piccole ed intermedie. Utile una serie di stoppers ed una buona scelta dei fettucce.




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Bellezza
Primi salitori
Giovannino Massari, Andrea Parodi, luglio 1982
Autore scheda
Paolo Seimandi
Versante
Est
Lunghezza dislivello
180m
Quota
2.100m
Difficoltà
6b+ max / R2+ / I

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