La strategia del ragno - Ancesieu, Vallone di Forzo

Adriano Trombetta
1 / 18
La strategia del ragno: Sul primo tiro di Strategia del Ragno, Ancesieu, vallone di Forzo (ph Nora Dorian)
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Giovanni Bosio, Antonio Cotta, Isidoro Meneghin (maggio 1980). 1/05/1981 I. Meghin e Ugo Manera aprono l'uscita diretta per il
Autore scheda
Adriano Trombetta
Versante
Sud Ovest
Lunghezza dislivello
350m
Quota
1885m
Difficoltà
R2+ 7b max (5c e A2)
Difficoltà obbligatoria
6b

Percorso



Si tratta di una via mitica, la prima via dell'Ancesieu aperta da Giovanni Bosio, Antonio Cotta e dal grande Isidoro Meneghin e poi raddrizzata con l'apertura del Diedro della Sveglia dallo stesso Meneghin insieme ad Ugo Manera. Non era mai stata ripetuta forse perchè immaginata scomoda o considerata poco scalabile. Con Aziz e Michele Amadio l'ho pulita e liberata, mettendo le soste a spit e solo qualche super chiodo lungo i tiri. E' bellissima ed interamente da proteggere ed incredibilmernte non è estrema: tutta 6b/6c e giusto un tiro di 7b.  Un omaggio alla scalata tradizionale.
Accesso generale
Da Torino prendere la Tangeziale Nord / raccordo per Caselle. Uscire a Ceresole/Gran Paradiso. Quindi imboccare la SS 460 per Rivarolo, Cuorgnè, Pont Canavese. Da Pont Canavese a destra per la SP 47 verso Val Soana / Ronco Canavese: 2 km. prima di Ronco girare a sinistra direzione Forzo. Accesso

Dalla cima del Combetto degli Embornei costeggiare la parete, dal suo centro seguire un ripido canale erboso (passi di I° e II°) che obliqua a sinistra. Giunti sotto la verticale del limite sinistro dell’enorme tetto si è alla sosta zero (spit).

Itinerario

L1- Si comincia su una corta fessura nerastra e poi diedrino (5c); si traversa a ds circa 4 metri fin contro uno strapiombetto che si supera tornando a sinistra con un difficile ribaltamento su gradino; ora in sosta per il difficile diedrino svasato: S1 6b+ 30m 3 ch. Materiale: tutti C3 camalot, 1-2-3 C4, nuts

L2- Direttamente per fessure superficiali salire circa 15m di difficile “friendaggio” (6b+); dopo il buon chiodo, in corrispondenza di appoggi per i piedi, traversare a sinistra in placca 5m (6a,piazzare buon 0,4 prima); dritti per fessura erbosetta (6a+ camalot 3 e ..) fino ad un gradino che riporta a ds in: S2 6b+ 40m un ch.  Utilizzare una sola corda fino al traverso per poi usare l’altra! Materiale: circa tutto…

L3- Sovrastante tettino con duro blocco (6c) ben protetto da camalot 3. Pochi metri di placca, poi su una scaglia (chiodo), traversare e scavalcare lo strapiombo a destra (6a). Ancora a destra sotto una stele appoggiata per circa 10m (5b) fino a tornare a sinistra su gradini. Giunti in cengia erbosa non sostare ma continuare a sinistra; importante proteggere a circa metà traverso erboso, se no il secondo non riesce a spostare la corda. OCCHIO AGLI ATTRITI! Usa solo una corda fino al chiodo con cordone. S3 6c 45m di sviluppo, 20 verticali, 3 ch. Materiale: una serie camalot.

L4- Siete ora sotto la “variante del regista”, un magnifica fessura di mano per una ventina di metri. Dove essa muore magicamente ne parte una orizzontale a destra fino in: S4 6b+ 30m. Materiale: una serie e raddoppia lo: 0,75 – 1 - 2

L5- Seguire la rampa 25m a sinistra fino ad un pratino. S5 da attrezzare su evidente spuntone; 25m III°.

L6- Diedro leggermente strapiombate, blocco di partenza su scaglie poco rassicuranti ma che per ora tengono (6b+ chiodo bomba). Seguire all’incirca tutto l’arco che vi porta verso destra; poi per lame marce fino in: S6 6b/ 6b+ 40m 4 ch. Materiale: una serie fino al 2.

L7- Fessure e lame verso destra. Se gestite bene gli attriti potete unirlo al precedente. S7 5c 10m  

L8- La seconda variante del “Regista”. Perfetta fessura dulfer per 15 metri, dove questa continua sotto un tetto uscire dritti su un bellissimo muro a tacche che porta in: S8 6b 25m.
Materiale: da 0,4 a 3; doppio il 2; nuts per il muro a tacche.

L9- Dalla sosta obliquare a destra dove per tacche si guadagna il diedro svasato (5c). Seguire tutto il diedro, il quale presenta una prima sezione (6c+) difficile da proteggere mentre si scala. Il chiodo (da 3cm) presente in questa non è affidabile, BISOGNA proteggere nel buco prima con un camalot 0,3 (come uno spit!). S9 6c+ 30m, 3 ch.
Oppure continuare fino a S10 se l’attrito ve lo concede!
Materiale: doppia serie fino allo 0,75; un 1 e nuts.

L10- Dall’appesissima sosta continuare l’esile fessura e dopo un complesso ribaltamento un facile diedro conduce in S10 la quale però va saltata in quanto solo di calata. Si continua altri 10 metri fino in S11 (comodissima) 6a+ 30m 1ch.
Materiale: una serie fino al 2 e nuts.

L11- 10 metri di pannelo strapiombante solcato da una fessura ad incastro di dita (7a+); movimenti veramente tamarri difficili da proteggere mentre si scala. Friends da 0,4 a 1 fino al chiodo, poi un 3 se uscite in artif. Se invece siete ancora in libera un difficile incastro di pugno vi porta a tirare il fiato su un gradino. Un “bomba chiodo” vi protegge il difficile muro che obliqua a destra (6b-6b+) fin contro un’altra fessura, ovviamente ancora atletica e strapiombate (6c), che si protegge con 0,5 – 1 e 2. Come sempre occorre fare moltissima attenzione agli attriti!
S12 7b nel complesso 30m 2ch.

L12 – Dalla sosta un poco a destra e per risalti, fra rododendri e gradini di roccia, si arriva in: S13 IV° 30m.

VETTA – Entrate nella grotta davanti a voi e per un curioso buco nel soffitto uscite all’omino di Vetta!

Discesa
Dall’ometto di vetta si ritorna in S13 disarrampicando; da qui farne una da 30m fino a S12 (se non la fai si incastrano). Dopo le calate sono sostanzialmente dritte e accorpano molti tiri. La calata in cui bisogna porre molta attenzione e quella che parte da S10, trattasi di 60 metri che portano a sosta indipendente posta 10 metri a destra di S7. Materiale
Corde da 60 non raccorciate nel tempo; martello leggero per verificare i chiodi; Camalot: C3: tutti, C4: uno 0,3 – doppi da 0,4 a 2 – un 3. Nuts: non i micro, misure medie. Note
* Pur essendo l’undicesimo il tiro più duro esso è ben superabile in artif. I più impegnativi restano il secondo in quanto aleatorio e lungo e il nono che presenta il 6b obbligatorio della via. Seguono a ruota il primo, di difficile lettura e decisamente obbligatorio anche lui, e il sesto in quanto su roccia a volte pericolosa.
* Il nono tiro ha una sosta appesa (presente nella relazione di Manera e Meneghin), la quale spezza la continuità del tiro; per essere fedeli alla libera quindi, bisogna continuare fino in S10. In questo caso la difficoltà del tiro sale a 6c+/7a, inoltre dovete esser parchi nel proteggere il diedro per non aver il solito problema degli attriti!




Commenti

Info

Devi riempire tutti i campi

Grazie per aver aggiunto un commento!
Sarà visibile non appena sarà stato approvato dalla redazione.

Codice di verifica errato

Devi aspettare 2 minuti prima di poter commentare di nuovo.


07/10/2011 oscar meloni
Si svolge sulla parete dell’ Ancesieu non frequentata, quella a cui si accede dal culmine del combetto degli Embornei attraversando a dx. Via dal fascino storico e avventuroso, molto logica. Spit solo alle soste e qualche chiodo sui tiri, ben proteggibile a friends (micro indispensabili) e dadi. L’obbligatorio si aggira intorno al 6C, il tiro di 7b è una difficile fessura ma azzerabile. Tutte le fessure sono molto belle e impegnative anche per via di un pò di lichene che a volte rende delicato l’appoggio. La roccia è buona a parte qualche raro tratto che richiede attenzione. Le lunghezze meno proteggibili sono L1, L2 dove c’è un po’ di pepe, L9 una bella dulfer di dita di 6C+ è abbastanza ben proteggibile con micro anche arrampicando in libera, L6 partenza difficile forse 6b+ è poco. Anche se non è la via più bella dell’Ancesieu è sicuramente di soddisfazione e da ripetere. L’avvicinamento è almeno 75 min a meno che non si è fatto 8 volte il bianco in stagione come Trombetta , relazione dettagliata e discesa in doppia (filante) seguire alla lettera le precise indicazioni di Trombetta. Dalla sosta zero (spit con maillon) è meglio fare una doppia da 60 m. che evita di percorrere in discesa la rampa erbosa di accesso che è poco simpatica, è meglio affrontare il ritorno dal combetto con il chiaro.