Grassi-Ghirardi-Barus - Quota 3095 metri

Bellezza
Primi salitori
G.C. Grassi, M. Ghirardi, F. Barus. 13/09/1990
Versante
Est Sud Est
Lunghezza dislivello
300m
Quota
2700m
Difficoltà
TD
Difficoltà obbligatoria
TD inf nella prima parte poi più facile

Percorso



Questa parete al tempo inscalata, è tutt'ora solo quotata e non battezzata ed è dove Giancarlo ha aperto la sua ultima via nel gruppo del monte Bianco. Venuti a conoscenza di ciò alcuni suoi amici si sono attivati presso il Comune di Courmayeur affinché questo avviasse le pratiche, onde battezzare questa vetta con il toponimo “ PUNTA GRASSI”. Alcuni potrebbero obbiettare sul fatto che non sia una cima particolarmente prestigiosa ma purtroppo nella speranza che venga accolta l'istanza dobbiamo accontentarci dello spazio che resta. Su questa stessa parete sulle placche a sinistra dell'itinerario descritto dobbiamo segnalare che è in corso l'apertura di un nuovo itinerario che al momento si arresta al quarto tiro.
Accesso generale
Da Courmayeur raggiungere Planpincieux e da lì sempre in auto raggiungere i casolari di Rochefort dove cercare di parcheggiare nel miglior modo possibile. Accesso
Risalire l'evidente traccia che porta ad una presa dell'acquedotto. Proseguire subito alle spalle di questo prima, in un boschetto poi in un ripido valloncello puntando direttamente il Mont rouge di Rochefort. Raggiunte le prime propaggini rocciose di questo piegare a sinistra al meglio verso l'evidente parete che si raggiunge in circa 2 h 30 min dall'auto ( Ometti ). Ottimo posto da bivacco alla base. SalitaDal ghiacciaio di Rochefort attaccare alla base di una rampa ascendente verso destra in direzione dello sperone che delimita la parete triangolare. Da una zona di rocce rosse si sale un evidente diedro che costituisce l'accesso alla rampa (V IV). Continuare per la rampa (III IV) sino a una vasta terrazza. S1. Dall'estremità superiore della terrazza spostarsi a destra su uno speroncino, seguirne il filo fessurato (V IV) Aggirare a destra un tagliente compatto e raggiungere le placche a sinistra dì un diedro-canale che sbocca sullo sperone che delimita la parete triangolare. Salire le placche verso sinistra sino a raggiungere (V+) una cengia orizzontale con una grossa scaglia staccata. S2. Salire a destra sopra la scaglia e raggiungere il citato diedro - canale e seguirlo per una trentina di metri (IV IV) sino a una comoda terrazza a sinistra sovrastata di lame strapiombanti. S3. Andare a sinitra alla base di placche lisce e verticali, entrare a destra in un diedro che si segue con dura arrampicata sino a una cengia (V+ VI). Dei tre diedri paralleli soprastanti salire quello più a sinistra (V-) sino uscire alla sommità dello scudo di placche che caratterizza la parte destra della parete triangolare. S4. Salire lungo una crestina di uno sperone che definisce la parete. S5. Seguire una fessura nelle placche a destra del filo (IV) sino a raggiungere delle terrazze. S6. Salire per una lunghezza sul filo dello sperone che riacquista ripidezza (III+ IV). S7. Un tratto facile di una settantina di metri permette di raggiungere una successiva impennata dello sperone. Salìrlo per le fessure a destra del filo ( III ) raggiungendo la base del salto finale di belle placche. S8. Salire le placche nel centro con divertente arrampicata (III III+) sino alla sommità. Discesa
Prestando attenzione, dalla vetta scendere sulla cresta verso Nord effettuando alcune doppie e dis arrampicando in alcuni punti. Utili i ramponi Materiale
Materiale usato dai primi salitori: 14 punti di protezione fra chiodi e nuts. In posto 3 chiodi e la sosta n° 3.Relazione originale ottenuta da M. Ghirardi.




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