Fjordtrek: Norvegia da vertigini

Il viaggio fantastico nella Norvegia dei fiordi di Franco Voglino e Annalisa Porporato, alla scoperta del confine tra il cielo, il mare e le altissime pareti delle montagne norvegesi.
1 / 26
Viaggio fantastico nella Norvegia dei fiordi
Voglino - Porporato
Franco Voglino e Annalisa Porporato due giovani fotografi della provincia di Torino, appassionati trekker e collaboratori con riviste del settore, propongono il loro ''Fjordtrek”, un trekking a tappe che percorre il bordo dei più famosi fiordi norvegesi. Il cammino si svolge dal basso per raggiungere il terrazzamento del fiordo e poi in quota con un percorso altamente spettacolare e panoramico.

La dimensione verticale è garantita da pareti di roccia che vertiginosamente si innalzano dal mare. L'esempio più eclatante ed emblematico è quello del Lysefjord con la roccia chiamata ''il pulpito''. Il percorso e l’esperienza tra i fiordi norvegesi è complementare allo Chemin des Phares realizzato da Vogliono sulla costa bretone, e completa un discorso di cammino ''borderline'' terra-mare e in questo caso montagna-mare.

“L'idea in documento visivo”, spiegano Franco Voglino e Annalisa Porporato, “è una ripresa in formato panoramico. Abbiamo utilizzato oltre a fotocamere tradizionali, un apparecchio fotografico panoramico (la Noblex) con un obiettivo rotante capace di riprendere 135 gradi di angolo di visuale corrispondenti alla reale visione dell'occhio umano. Questo oltre a rendere le immagini altamente spettacolari le permette una familiarità di visuale come se si fosse sul posto, coinvolgendo pienamente chi osserva.”

Ecco il loro Fjordtrek nella magnifica regione dei fiordi norvegesi. (realizzato in collaborazione con ''Camp''), un viaggio per immagini e suggestioni al confine tra cielo, pareti e mare.


Fjordtrek: Norvegia da vertigini
Viaggio fantastico nella Norvegia dei fiordi
di Franco Voglino e Annalisa Porporato

I fiordi rappresentano l’essenza stessa della Norvegia, il punto di contatto tra l’entroterra montano ed il mare senza fine: cime innevate che si specchiano nell’acqua salata.

La parete scende ripida sotto di noi tuffandosi nell’acqua. Lo sguardo spazia verso l’orizzonte di cime innevate. Il fiordo chiude l’orizzonte con una curva scura. All’improvviso appare controluce un’imbarcazione che avanza lentamente. Il cuore ha un sobbalzo: un drakkar col suo carico di truci guerrieri di ritorno da una razzia? La luce cambia. No, è un semplice traghetto col suo carico di auto che collega i principali paesi posti lungo il fiordo.

Eppure il senso d’inquietudine non muta e lo sguardo corre alle fattorie abbarbicate sulle pareti ripide dei fiordi. Quasi ovunque vi narreranno che nei tempi passati, quando queste fattorie erano abitate tutto l’anno, i bambini venivano assicurati a lunghe corde per impedire che precipitassero giù nel fiordo.

Una leggenda? Forse, ma verosimile. Viene infatti da chiedersi perché queste fattorie si trovassero in posti così scoscesi quando, a pochi chilometri all’interno, si trovano ampi pascoli. E allora lo sguardo corre di nuovo alle acque del fiordo ed è facile immaginare i predoni arrivare e faticosamente inerpicarsi su queste pareti ripide, mentre gli abitanti della fattoria han tutto il tempo per fuggire.
Storie d’altri tempi.

Per fortuna i vichinghi han da tempo deposto le armi divenendo pacifici norvegesi. Le salite ripide, invece, sono rimaste ed affrontare un itinerario qualsiasi nei fiordi del sud-ovest norvegese significa affrontare una vera e propria scalinata naturale che mette a dura prova le articolazioni delle ginocchia.

E' una natura magnifica, quella della Norvegia. D’altronde, possono permettersela: su una superficie di territorio pari a quella dell’Italia, vi sono appena 4 milioni di abitanti. Un territorio selvaggio e aspro, ma mai completamente abbandonato. Per tradizione, non si sono formati grossi centri abitati, bensì piccoli nuclei abitativi sparsi su tutto il territorio. Così accade di trovare una casetta di legno col tetto di erba anche nei posti più sperduti. Per paradosso, questi edifici non fanno altro che accentuare il senso di isolamento di queste vallate, e allora l’ideale è tuffarsi a testa bassa in questa natura. I norvegesi sono un popolo sportivo e questo si rispecchia nei numerosi sentieri che portano a punti panoramici, cascate, cime o altre zone d’interesse.

Non c’è che l’imbarazzo della scelta: da itinerari di un paio d’ore in tutto, a trekking di più giorni in cui è possibile mescolare il camminare a una più tranquilla navigazione in traghetto per ammirare i fiordi anche dal basso.

Benvenuti nei fiordi del sud-ovest, dunque. Benvenuti nell’anima della Norvegia, e quando sarete sulla cima del “Preikestolen” scrutate l’orizzonte e capirete perché venire fin quaggiù.


Skageflå
Itinerario impegnativo che porta ad uno dei più bei punti di vista sul Geirangerfjord (prima regione norvegese accolta dall’UNESCO nel Patrimonio dell’Umanità). Il fiordo è spettacolare per le sue pareti a picco solcate da numerose cascate tra cui le più famose sono “Le Sette Sorelle” e “Il Pretendente”. Particolarità di questa escursione è che si coniuga una visita turistica in battello alla camminata a piedi. Punto di partenza è la città di Geiranger, dove si prende il battello turistico che permette di godere della bellezza del fiordo dal basso. Lungo il tratto di ritorno il battello si ferma per permettere ai camminatori di scendere. Non si tratta di un vero e proprio attracco poiché l’imbarcazione si ferma di punta e lo sbarco avviene un po’… al volo. Considerato che il “molo” misurerà circa 10 m2 ed è formato da rocce irregolari, fa una certa impressione vedere il battello allontanarsi. Per un attimo si ha la sensazione di essere appena stati abbandonati. Sensazione accentuata quando si cerca il sentiero, e ci si rende conto che si trova “sopra” di noi. Le pareti sono infatti a picco ed il sentiero si inerpica quasi in verticale con alcuni passaggi esposti sulle rocce, protetti da cavi d’acciaio.
Il tracciato non è segnato ma è ben evidente e con un primo strappo di 45 minuti porta alle antiche fattorie di Skageflå da cui si apre una spettacolare vista sulla cascata de “Le Sette Sorelle”.
Da qui si hanno due opzioni: scendere di nuovo all’approdo e aspettare il battello turistico seguente, oppure tornare a piedi a Geiranger.
Per la seconda scelta bisogna considerare un ulteriore dislivello di 350 metri che si affrontano tutti dritti nel primo tratto, dopodiché il sentiero si pianifica per un pezzo, scendendo infine al Campeggio di Geiranger. Molto panoramico, è abbastanza impegnativo e bisogna calcolare almeno due ore, al netto delle soste, per fare ritorno a Geiranger.

Storseterfossen
Itinerario facile e spettacolare che prende avvio dalle fattorie di Vesterås, a 3 chilometri da Geiranger. Non abbiamo alcuna vista sul fiordo, puntando invece all’interno, ma si raggiunge con una breve passeggiata (1 ora) una cascata magnifica, la cui caratteristica è di potervi passeggiare dietro.
Il sentiero sale ripido all’inizio in un ambiente montano, pur trovandosi ad appena 600 metri sul livello del mare. Giunti ad un cartello che illustra le cime circostanti e la storia della zona, il tracciato si pianifica arrivando in una spianata erbosa posta di fianco ad un impetuoso torrente. Sporgendosi da una roccia è possibile vedere il salto della cascata dall’alto. Ma la cosa migliore è aggirare la roccia, infilandosi in uno stretto passaggio che porta dietro al salto della cascata. Il fragore è assordante e la potenza dell’acqua fa impressione, ma è un’esperienza da non mancare.
Per chi avesse voglia di camminare si può prolungare l’itinerario proseguendo oltre la cascata e seguendo i segni rossi sulla destra. Ci si avventura lungo il fiume Storseter toccando piccole casette dal tetto d’erba e giungendo in un’ampia vallata abitata solamente dalle pecore e costellata da mille cascatelle che vanno ad alimentare il fiume.

Vesteråsfjellet
Altro punto spettacolare su Geiranger e il suo fiordo, molto breve e facile, alla portata di tutti, anche bambini. Si parte sempre dalle fattorie di Vesterås. Passando davanti al rifugio che offre magnifici waffel si oltrepassa il cancello di legno (che va richiuso) camminando lungo una sterrata posta tra i prati, evitando le capre che vi pascolano. Gli animali sono alquanto socievoli, soprattutto se estraete i panini in loro presenza… La sterrata entra poi in una zona boschiva perdendo leggermente quota (circa 100 metri di dislivello) e giungendo in prossimità di alcune casette. La vista si apre direttamente sul molo di Geiranger allungandosi verso il fiordo.

Molden
Magnifico panorama sul Lusterfjord, braccio laterale del fiordo più lungo della Norvegia: il Sognefjord.
Lungo la strada che collega Luster a Songdal, presso Gaupne, si seguono le indicazioni fino al parcheggio posto a 550 m. L’itinerario è ben segnato con pallini rossi e sale in un ambiente vario che passa dal bosco ad un habitat più montano. La salita è graduale fino agli 800 metri della casetta di Stavhiller, da cui già si apre una vista spettacolare sul fiordo e sul lato interno della regione. Da qui si comincia a salire in modo ripido fino ai 1116 metri della cima. La vista da qui spazia sul fiordo e sulle cime dello Jotunheim, da una parte, e sul biancore dei ghiacciai dello Jostedal dall’altra.

Feigumfossen
Facile escursione fino alla cascata di Feigumfossen, caratterizzata da un salto unico di 218 metri, posta lungo il Lusterfjord. Il paese di Feigum, da cui inizia il sentiero, si trova lungo la strada che collega il paese di Skjolden alla magnifica Stavkirken di Urnes. La strada è assai stretta e vi sono alcune gallerie di roccia nuda sprovviste di illuminazione. Chi dovesse percorrerle in bicicletta o a piedi può disporre di torce elettriche poste in cassette di metallo ad entrambi gli ingressi. Il sentiero è ben segnato da cartelli di legno, all’inizio, e da segni di vernice rossa, poi. Il tracciato si snoda sempre in mezzo al bosco, con alcuni passaggi magnifici presso il fiume. I segni portano fino ad un punto panoramico sulla cascata. Se si segue la traccia in mezzo alle felci si può arrivare fin sotto il salto che con la sua altezza toglie il fiato per la spettacolarità.

Nigardsbreen
Jostedalsbreen, ossia “ghiacciaio di Jostedal”, nei pressi del Lusterfjord, è con i suoi 847 km2 il più esteso ghiacciaio dell’Europa continentale. La cima più alta raggiunge però “solo” i 2083 metri di altitudine. Questo fa sì che le numerose lingue glaciali sono facilmente raggiungibili. La più spettacolare è di certo quella di Nigardsbreen. Si tocca prima il Breheimsenteret, centro d’informazione fornito di negozio di souvenir, bar, museo e centri didattici per i bambini. Lungo una strada a pagamento lunga 6 km (a piedi non si paga) si raggiunge il parcheggio di fronte alla laguna glaciale del Nigardsbreen. Il fronte del ghiacciaio è raggiungibile con un servizio di barche, ma è assai più suggestivo percorrere il sentiero che costeggia la laguna glaciale. Il tracciato non ha dislivello ma in caso di pioggia può diventare estremamente impegnativo poiché si passa su placche di roccia che, bagnate, diventano insidiosamente scivolose. Si arriva così a pochi metri dal fronte del ghiacciaio che presenta tonalità blu così intense da togliere il fiato. Volendo, vi è un servizio di guide che organizzano passeggiate sul ghiaccio, dalle più impegnative a quelle alla portata anche dei bambini.

Preikestolen
Nella più meridionale delle regioni dei Fiordi del Sud-Ovest. Lysefjord significa “fiordo di luce” poiché la roccia sembra emanare una luce propria. Qui si trova il tracciato forse più spettacolare tra tutti: la salita al “Pulpito”.
Il Preikestolen è una formazione rocciosa che sporge a picco sul fiordo per 600 metri, dando la sensazione di dominare non solo il Lysefjord, ma il mondo stesso.
Il sentiero prende avvio dal Preikestolhytta, bellissimo rifugio a pochi chilometri da Jørpeland, posto a 270 m. Parte subito ripido, ma in alcuni tratti si pianifica lasciando rifiatare. Si passa da una zona boschiva a zone umide e paludose, per poi salire di nuovo in modo ripido su pietre per giungere ad una zona di laghetti. Da qui vi sono due possibili vie: lungo la cengia, o attraverso le colline. Consigliamo di seguire la via della cengia che è assai panoramica e ariosa e che porta in breve al Preikestolen e al suo magnifico panorama. Per il ritorno si può seguire la via attraverso le colline che porta ad un punto panoramico verso Stavanger ed il mare.


Note:
indirizzi utili
info generali
www.fjordnorway.com
Regione del Møre & Romsdal:
M&R Tourist Board Fylkeshuset
NO-6404 Molde
mr-reiselivsrad@eunet.no
www.visitmr.com
Regione del Sogn & Fjordane
www.sfr.no
Regione dell’Hordaland:
Hordaland Tourist Board
Postboks 416 Marken
NO-5828 Bergen
tel. (+47)55.31.66.00
info@hordalandreiseliv.no
www.visithordaland.com
Regione del Rogaland:
Rogaland Fylkeskommune
Rogaland Reiseliv
PO Box 130, NO-4001 Stavanger
tel. (+47)51.51.67.88


Franco Voglino e Annalisa Porporato
Amiamo viaggiare in modo autonomo costruendoci personalmente l'itinerario con l'appoggio degli uffici del turismo per cartine, mappe, guide. Siamo specializzati nei Paesi del Nord, dove la luce cambia attimo dopo attimo (come del resto anche il tempo atmosferico...).
In questi anni abbiamo documentato la Norvegia, la Svezia, la Finlandia, l’Islanda, il Quebèc, l’Alaska del sud-est, il nord della Spagna, il Cammino di Santiago (percorso a piedi), il Galles, la Scozia (percorrendo a piedi il lungo sentiero della West Highland Way), e la Francia nelle sue numerose regioni (Languedoc, Borgogna, Alvernia, Provenza, Perigord, Camargue) tra cui la Bretagna con il Trekking nella primavera 2006 dello Chemin des Phares , il Cammino dei Fari.
Collaboriamo con la ‘’Rivista del Trekking” e “Viaggia l’Italia”, e alcuni nostri reportages sono stati pubblicati su alcune delle più importanti riviste di viaggi e natura (Airone, Tuttoturismo, Ambiente, PleinAir …). Le nostre immagini sono state esposte, con mostre personali o in collaborazione con il Gruppo Fotografico Volverese, presso luoghi prestigiosi quali la Certosa di Montebenedetto, la Sacra di San Michele, Château Chillon (Svizzera), il Castello di Moncrivello, la sede della Subalpina (la centenaria Associazione Fotografica di Torino), l’Ospizio del Gran San Bernardo, il Forte di Fenestrelle.
La nostra attrezzatura fotografica comprende una fotocamera panoramica Noblex.
Tutte le immagini sono realizzate vivendo i ritmi lenti del cammino, così si ha il tempo di crearsi un sogno. Ciò che si vede è colorato dall'immaginazione.

www.madotao.it
f.voglino@libero.it
Expo CAMP




Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
Singing Rock Penta – casco arrampicata, alpinismo
Casco da arrampicata, leggero, confortevole e ventilato.
Assicuratore per arrampicata Click Up
Innovativo assicuratore progettato appositamente per l’arrampicata in falesia.
Scarponi alpinismo Viaz DFS GTX
Un nuovo standard di calzatura polivalente per alpinismo tecnico e veloce, escursionismo impegnativo e vie ferrate.
Parka in piumino Summit Pumori
Parka in piumino, massime prestazioni per l'alpinismo in alta quota.
SCARPA Arpia - scarpette arrampicata
Scarpette arrampicata comode e versatili.
Ramponi da scialpinismo automatici Rutor
Ramponi da alpinismo in alluminio a 10 punte
Vedi i prodotti