Hans Florine, 100 volte The Nose su El Capitan

Intervista con il climber statunitense Hans Florine che due settimane fa ha registrato la sua centesima salita della famosa via d'arrampicata, The Nose, El Capitan, Yosemite.
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Hans Florine guarda verso il basso dopo aver salito, per la 100° volta, The Nose su El Capitan, Yosemite, USA
Will Masterman
Salire The Nose su El Capitan in Yosemite rappresenta il sogno di una vita per la maggior parte dei climbers. Fin dalla sua epica prima salita durante un periodo di 47 giorni da parte di Warren Harding, Wayne Merry e George Whitmore tra il 1957 e il 1958, questa linea su "the big stone" come viene chiamato El Capitan ha catturato l'immaginazione di molti arrampicatori. Ma pochi - forse nessuno - conosce questa via così intimamente come Hans Florine: il 51enne statunitense ha ora salito questa famosa via 100 volte. 100 salite, effettuate a partire dal 1989, che testimoniano simbolicamente l’amore sfrenato di Florine per El Capitan. 100 candele, un vero record che si unisce ad una lunga lista di altre impressionanti salite che includono, tra le altre, anche il record di velocità di 2 ore, 23 minuti e 46 secondi stabilito nel 2012 insieme a Alex Honnold.

Hans, la domanda sorge spontanea: per salire una via 100 volte, deve avere qualcosa di veramente particolare. Allora cos’è che rende The Nose così speciale?
È grande, bella, facile da raggiungere. In nessun altra parte al mondo esiste una big wall così grande e con un accesso così comodo.

Riesci a ricordare ancora quella prima volta nel 1989?
Sì, siamo andati per celebrare il fine settimana del 4° luglio, il nostro giorno dell’Indipendenza. Partendo alle 7 di sera, abbiamo faticato ovunque, abbiamo arrampicato di notte finché eravamo esausti, poi ci siamo riposati un po’ e poi abbiamo ripreso a scalare. Era il 1989, ormai 26 anni fa.

Ma The Nose, dopo averla salita così spesso, ti rivela ancora dei segreti?
Anche se conosco un sacco di trucchi e piccoli dettagli, scopro sempre qualcosa di nuovo. Non ci dimentichiamo che si tratta di quasi 1000 metri di via…

Senti ancora il brivido, l’agitazione prima di cominciare a salire?
No. Ma rispetto sempre l’altezza.

Conosci la via quasi come nessun altro. Ripensando a tutte le tue salita, c'è qualcosa che non rifaresti?
Non fisserei mai le corde sulla prima sezione senza lasciare una tonnellata di acqua e materiale per supportare la successiva salita di più giorni.

Nel corso degli anni ti sei specializzato in ripetizioni in giornata. Cosa ci puoi raccontare di NIAD, ovvero The Nose in a Day, in giornata?
NIAD è molto gratificante, un modo diverso di fare El Capitan in stile "Big Wall". Per fare il NIAD ci vuole esperienza, allenamento, conoscenza della via e fiducia. Per coprire così tanto terreno in una giornata "lavorativa" di 8 ore - o di 14 ore – e arrivare in cima con solo 10 chili di attrezzatura, tra te e il tuo compagno, è davvero divertente. In qualche modo mantenere l’acceleratore schiacciato per un giorno intero, o meno di 3 ore se si tratta di una salita in velocità, è in sé una forma di meditazione. Non c’è tempo di pensare alle bollette, agli obblighi di lavoro, ecc ... Stai soltanto pensando a tenere te e il tuo compagno in sicurezza, facendo tutto il possibile per mantenere il team in costante movimento verso l'alto. Quando fai del campeggio verticale, stile big wall, c'è tempo per sognare ad occhi aperti, ma anche per preoccuparsi delle bollette e mandare un SMS al commercialista ...

Parlando di velocità, attualmente detieni il record stabilito nel 2012 con Alex Honnold. Qual è l'importanza di questo tempo?
Beh, è 13 minuti più veloce del mio precedente miglior tempo. Insomma, un bel po’! Che dimostra che abbiamo davvero trovato un buon ritmo ed effettuato tutti i cambi quasi alla perfezione.

Realisticamente, quanto vicino pensi sia questo tempo al limite?
Il limite è difficile da definire. Ci sono modi per salire che probabilmente non conosciamo attualmente. Ci sono stili e metodi che forse non abbiamo ancora creato e nemmeno pensato.

A proposito di pensare: in queste 100 volte, hai mai pensato di ripetere The Nose in libera?
Sì. In realtà ho salito in libera tutta la via, tranne una sezione di circa 3 metri nel Great Roof ed una sezione di 3 metri sul tiro successivo, il Changing Corners. Ma sentivo che il tempo che avrei dovuto investire per liberare la via non sarebbe stato speso bene.

Cosa ci puoi dire della prima salita del 1954 da parte di Warren Harding, Wayne Merry e George Whitmore?
È stata molto coraggiosa. Al giorno d'oggi è molto difficile immaginare quanto poco sapevano all’epoca.

E di Lynn Hill?
La prima salita in libera della Lynn è stata incredibile, punto e basta.

E di Tommy CaldwellJorg Verhoeven?
Fantastici. Hanno avuto pazienza e perseveranza che superano le mie.

Anche se vieni associato a The Nose, la tua arrampicata va oltre questa via. Hai salito, per esempio, El Capitan ben 160 volte ...
Sì, in totale ho salito 24 vie diverse su El Cap. Soltanto una decina di persone hanno salito più vie diverse rispetto a me.

Nel corso degli anni devi aver visto praticamente tutto quello che c'è da vedere su The Nose. C'è qualcosa che ti ricordi particolarmente?
Ci sono molti momenti, ma la salita con Erik Weihenmayer nel 1996 è stato significativa. Con me Erik è diventato il primo non vedente a salire The Nose. Un bel momento.

Ultima domanda, che sicuramente molti che desiderano salire The Nose vorrebbero sapere: ci dai qualche consiglio da esperto?
Comprate il mio kit che spiega tutto ;-) Ma scherzi a parte, una cosa è certa: arrampicate con un senso di urgenza. Non sprecate tempo, fate sempre qualcosa che vi aiuti a salire verso l'alto.


02/10/2002 - Lynn Hill e The Nose
Intervista a Lynn Hill, un simbolo del movimento dell'arrampicata sportiva mondiale. L'impossibile The Nose nello Yosemite e il mondo verticale visto direttamente da Lynn.


SCHEDA: The Nose, El Capitan, Yosemite





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