I viaggi di Alessandro Baù alla seconda serata di Mese Montagna a Vezzano

Dalla Patagonia alle Dolomiti fino all'ultima impresa in Pakistan, presso il Teatro Vallelaghi di Vezzano l'alpinista veneto Alessandro Baù ha raccontato le sue imprese tra pareti e viaggi spettacolari.
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Alessandro Baù a Mese Montagna di Vezzano
Dennis Pasini / Vitesse

Nella splendida cornice del Teatro Vallelaghi di Vezzano si è tenuto venerdì 18 novembre il secondo appuntamento di "Mese Montagna", la rassegna dedicata al mondo dell'alpinismo e della montagna - che quest'anno è giunta alla sedicesima edizione -, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, l'Assessore alle attività culturali del Comune di Vallelaghi Ilaria Rigotti, il Presidente della Comunità della Valle dei Laghi Luca Sommadossi e la Vicepresidente della Croce Rossa Italiana - Comitato di Trento Eleonora Pisoni.

"Controvento" il titolo del secondo incontro che ha visto come protagonista l'alpinista Alessandro Baù, il quale, insieme ad Alessandro Beber, ha raccontato alcuni dei suoi viaggi - per i quali è riuscito e riesce tutt'oggi a coniugare anche vita lavorativa e familiare -, fatti di incontri e paesaggi mozzafiato, alla scoperta di magnifiche pareti e vie da aprire tra Patagonia, Norvegia, Dolomiti e Pakistan, la sua ultima impresa di quest'estate durante la quale ha aperto una nuova via sulle Trango Towers.

"Mi impegno a gestire il tempo nel miglior modo possibile, organizzando la mia attività di ingegnere libero professionista e trovare così più tempo da dedicare alla montagna, partendo dal presupposto che lavoro per vivere e non vivo per lavorare - ha esordito l'alpinista Baù -. Ho viaggiato molto e ho visto posti incredibili, ma quando si torna sulle Dolomiti, ci si rende davvero conto di quanto siamo fortunati a vivere in questo Paese." Proprio sulle Tre Cime di Lavaredo infatti, Baù - insieme alle due guide alpine Claudio Migliorini e Nicola Tondini - aveva aperto una nuova via tra il 2016 e il 2019, ribattezzata Space Vertigo e liberata nel 2020, indicandola come "una delle esperienze di apertura più forti mai provate".

"Mese Montagna" quest'anno esplora il concetto di limite, sia fisico che mentale, un limite da sfidare e da superare con preparazione atletica, determinazione e la passione che accomuna chi ama puntare in alto affrontando pareti, vette e sentieri: "Il limite significa avvicinarsi alle proprie capacità e andare oltre, uscire dalla propria zona di comfort. Significa mettere in gioco le proprie paure e non ripetere sempre ciò che viene facile, ma sognare qualcosa di diverso" ha concluso l'alpinista.

Gran finale venerdì 25 novembre, alle ore 20:30, sempre presso il Teatro Vallelaghi di Vezzano, dove gli alpinisti Andrea Lanfri e Luca Montanari con un incontro dal titolo "La lunga strada verso la felicità", moderato da Luca Calvi, rifletteranno su come la forza di volontà possa spingere le persone a tagliare traguardi inaspettati, anche quando sembra del tutto impossibile: lo scorso maggio infatti i due alpinisti hanno raggiunto la vetta del Monte Everest, nonostante Lanfri nel 2015 sia stato colpito da una meningite fulminante che gli ha provocato la perdita di entrambe le gambe e sette dita delle mani.

La vita e lo sport in montagna sono molto vicine alle tematiche solidali. Per questo motivo anche il prossimo venerdì "Mese Montagna" vedrà la partecipazione di un’associazione locale che lavora e si impegna su temi sociali: in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne sarà presente il Centro Antiviolenza Trento.

Infine, "Mese Montagna" celebra anche l’anniversario dei 40 anni dalla nascita della via ferrata Rino Pisetta, alla quale è dedicata una mostra fotografica - allestita presso il teatro - che ripercorre la sua storia fino a oggi.

Info: www.gardatrentino.it




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