Tor des Géants, partita la gara mito

Ieri, domenica 11 settembre 2016, è partito da Courmayeur il Tor des Géants 2016 nelle ideali condizioni climatiche e tra due ali di tifosi davvero entusiasti. Una straordinaria corsa e sfida nel cuore dei quattro Giganti delle Alpi, 330 km e 24.000 metri di dislivello lungo le Alte Vie della Valle d’Aosta.
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La partenza del Tor des Géants il 11/09/2016 a Courmayeur
Giorgio Augusto

Partiti. In tempo reale – ore 10 in punto – e col tempo ideale – sole e aria fresca – i 770 concorrenti del Tor des Géants® 2016, quelli che nella serata di sabato avevano ritirato il pettorale durante la grande festa al centro polisportivo di Dolonne. La partenza è avvenuta in una festosa cornice multicolore e sostenuti da quella che possiamo definire, come un tempo, “una autentica folla” ai due lati della strada lungo tutto il centro di Courmayeur. I tifosi e gli appassionati sono una componente fondamentale in una partenza da ricordare per le emozioni e l’ambiente.

Gianluca Galeati, uno dei pretendenti al podio (fu secondo lo scorso anno) subito in testa sui primi colli, al passaggio di La Thuile, dopo 18,6 km di gara e al Rifugio Deffeyes, a 2500 metri di quota. In entrambi i posti è passato senza mai fermarsi. In località Promoud, in direzione della prima base vita, quella di Valgrisenche, posta al 50° chilometro, il primo ritiro eccellente, quello dell’irlandese Dan Doherty, che aveva un distacco da Galeati di appena otto minuti. L’irlandese era stato costretto al ritiro anche lo scorso anno, Galeati aveva detto il giorno prima “Dan è forse il concorrente che temo di più”. A Promoud, con un distacco minore, sono passate nel rimo pomeriggio anche le due “prime donne”, Silvia Trigueros Garrote e Lisa Borzani.
Galeati in testa anche ai 2829 metri del Crosatie, prima della “picchiata” (mille metri di dislivello in discesa) su Valgrisenche dove è arrivato alle 17.35 con un netto margine sul più diretto inseguitore, Eric Breton canadese e dal francese Nahuel Passerat.

Intanto, in questa prima giornata d’apertura va sottolineata, sul lato opposto della Valle e del tracciato, il grande sostegno da tutta la gente di Cogne al Tor des Géants®. Uno dei responsabili di VDA Trailers, arrivato nella mattinata di domenica per dare corpo alla base vita della cittadina valdostana, ha trovato ad aspettarlo, con grande sorpresa, “il mondo”, come ha avuto modo di dichiarare. Una quantità impressionante di persone e volontari locali subito pronti a dare una mano affinché tutto il lavoro di organizzazione della base, al km 106 del tracciato, e dove già oggi presto passeranno i concorrenti di testa del Tor, sia portato a termine in breve tempo e soprattutto alla perfezione. La solidarietà dei valligiani valdostani supera ogni barriera.



I PERCHE' DI UNA GARA MITO
Che il Tor des Géants sia una gara “mito”, inserita in un circuito mondiale ristretto composto dall’Ultra Trail du Mont Blanc (Francia), l’Ultra Trail del Monte Fuji (Giappone), la Western States (Usa), la Yukon Arctic Ultra (Canada) e poche altre manifestazioni estreme, lo dimostra il crescente numero dei partecipanti provenienti da tutte le parti del mondo. Per l’edizione 2016 si è battuto il record, con 71 paesi rappresentati dagli 827 partecipanti al via (a loro volta sorteggiati tra 2500 candidati che, otto mesi prima, si erano iscritti in solo tre giorni). Europei ma anche molti orientali, australiani e africani, un israeliano e una rappresentante dei Territori Palestinesi e i portacolori di piccole isole oceaniche come Wallis e Futuna, sconosciute ai più.

Quali i motivi di così grande attrazione di questa gara giunta alla sua settima edizione? L’offerta naturale di un territorio magico, lungo le Alte Vie che disegnano il tracciato lungo 330 chilometri. Tracciato che sfiora le montagne di 4 mila metri (i Giganti, o meglio, i Géants, nel patois parlato in valle d’Aosta) e corre quasi sempre a quota 2000 metri per tuffarsi a volte nei fondovalle, tra paesi e borgate dove l’accoglienza e il tifo sono unici. Questo su e giù porta il dislivello positivo a 25mila metri complessivi, che oltre alla distanza, è l’altra difficoltà che i trailers devono affrontare. Un dislivello che, suddiviso nelle 150 ore di gara consentite (il record della corsa è di poco più di 73 ore) fa una media di oltre 4 mila metri al giorno. Come salire in vetta al Monte Bianco per una settimana di seguito.

Un’impresa per uomini e donne fisicamente molto preparati e consapevoli delle avventure affascinanti da vivere e anche delle disavventure che si possono correre in montagna.
Sudore, fatica, adrenalina a mille, emozioni, lacrime, paesaggi mirabili, rinuncia, riscatto, accoglienza, sfida. Con gli avversari ma soprattutto con se stessi. Sono gli ingredienti che condiscono la “difficile” gara di Endurance Trail, prodotta da un’organizzazione impeccabile, Vda Trailers, che lavora tutto l’anno per metterla in atto e che ha come “chiodo fisso” la sicurezza di tutti i concorrenti. Affidata quest’anno a specialisti francesi del soccorso. L’organizzazione provvede ad attrezzare e alimentare (anche nel vero senso del termine) le sette basi-vita lungo il percorso, dove i concorrenti possono trovare tutto quel che serve alla cura, all’alimentazione e al riposo, e i numerosi punti di ristoro sul tracciato. Piccoli bivacchi mobili vengono elitrasportati sui colli più alti, dove il passaggio è più impervio.

A dare il determinante contributo, circa 2000 volontari, provenienti dalla Valle stessa ma anche da altre regioni e perfino dall’estero. Ottanta “le scope”, ovvero piccole squadre di runner esperti che seguiranno gli ultimi concorrenti per fornire loro sostegno, incoraggiamento e assistenza fino al traguardo. Cinquanta invece i commissari di gara, in giro giorno e notte per i sentieri per controllare che la gara si svolga secondo le regole. Importante il materiale obbligatorio che ogni concorrente deve portare nel proprio zaino e necessario per proteggersi soprattutto il caso di cambiamenti climatici, sempre possibili quando si percorrono le alte montagne nella seconda parte dell’estate. Il bagaglio completo del concorrente viene invece trasportato dall’organizzazione da una base vita all’altra.

Nulla è lasciato al caso, per soddisfare la passione per l’Endurance Trail di appassionati provenienti da tutto i continenti e per trasmettere nel mondo l’immagine migliore della Valle d’Aosta.

IL PERCORSO

Il percorso si snoda lungo le due Alte Vie della Valle d'Aosta con partenza ed arrivo a Courmayeur per un totale di circa 330km (200 miglia) e 24000 metri di dislivello positivo, seguendo per prima l'Alta Via n°2 verso la bassa Valle e ritornando per l'Alta Via n°1. Il passaggio ai piedi dei 4000 valdostani rende il percorso di una bellezza unica. Lungo il tracciato sono previsti diversi punti di ristoro, riposo e soccorso, oltre che sette basi d'accoglienza di maggior dimensione (basi vita) che divideranno il percorso in sette settori:

Courmayeur – Valgrisenche: 50 km 4747 D+
Valgrisenche – Cogne: 58 km 5082 D+
Cogne – Donnas: 45 km 2698 D+
Donnas – Gressoney St Jean: 54 km 6086 D+
Gressoney St Jean – Valtournenche: 33 km 3187 D+
Valtournenche – Ollomont: 48 km 4904 D+
Ollomont – Courmayeur: 50 km 4210 D+

Punti di soccorso: punto di assistenza e chiamata soccorso, controllo passaggio.
Punti di ristoro: vengono fornite bevande ed alimenti. La dislocazione e l'organizzazione dei punti è studiata in modo tale da fornire agevolmente l'assistenza e garantire un facile approvvigionamento.
Basi vita: vengono fornite assistenza e cure da medici ed infermieri per coloro che intendono proseguire la gara e garantite tutte le cure d'emergenza. All'interno della base viene attrezzata una zona per il riposo.
Sicurezza e trasporti: ogni punto di soccorso e ristoro è anche punto di controllo per il passaggio dei concorrenti, che vengono cronometrati e registrati.
Un collegamento radio verrà organizzato tra i vari punti di controllo e la centrale operativa di Aosta, al fine di monitorare il passaggio dei concorrenti. È previsto un servizio di chiudi pista al
termine della corsa. Da ogni punto di ristoro, soccorso e di assistenza viene predisposto il servizio di rimpatrio dei corridori fino alla base vita più vicina ed in seguito al centro di Courmayeur.
Cronometraggio e controllo: ogni corridore è dotato di un braccialetto munito di chip che al passaggio nei vari punti di controllo viene letto da un'antenna. I dati vengono inviati via internet al server centrale per il controllo dell'andamento della corsa. Gli stessi dati cronometrici saranno visibili tramite il sito internet della corsa per poter seguire a distanza l'andamento della gara.

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Note:
Expo.Planetmountain
Ferrino
Grivel
www
www.tordesgeants.it



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