Fischhuber e Danion vincono la World Cup Boulder 2007

E’ finita, con la settima tappa di Brno, la corsa della World Cup Boulder 2007. Con il russo Dmitry Sharafutdinov e la francese Juliette Danion che vincono l’ultimo turno mentre Kilian Fischhuber, con il secondo posto di tappa, e la stessa Danion conquistano il Trofeo 2007. Per l’Italia Gabriele Moroni è 7° (6° nella classifica finale di Coppa), Lucas Preti è 15° e Jenny Lavarda 10a.
L’epilogo “ritardato” di Brno, dunque, non ha cambiato nulla o quasi di quella classifica della World Cup Boulder cristallizzata ormai da più di 5 mesi (la sesta tappa infatti si era giocata a giugno a Fiera di Primiero). Kilian Fischhuber e Juliette Danion hanno difeso la loro leadership conquistando il Trofeo mondiale del Boulder, rispettivamente con il secondo posto e la vittoria dell’ultima tappa nella Repubblica Ceca. Per l’austriaco è la seconda vittoria del trofeo in tre anni (nel 2006 ha vinto l’argento alle spalle di Meyer) mentre la francese conquista quella Coppa che l'anno scorso aveva dovuto cedere a Olga Bibik.

Entrambi si sono presi una rivincita di quel “giro a vuoto” subito ai campionati del Mondo di Avilés, dove Fischhuber (11°) non era nemmeno entrato in finale, mentre la Danion aveva chiuso al 5° posto. E non è un caso che a Brno i loro avversari più insidiosi siano stati proprio gli "eroi" di Avilés (alias i campioni del mondo in carica) ovvero il russo Dmitry Sharafutdinov, la vera novità del circuito 2007 che oltre al titolo iridato si piglia anche l’argento della Coppa 2007, e l’austriaca Anna Stöhr che ha inanellato un finale di stagione inarrestabile vincendo la gara boulder al Rock Master di Arco e il titolo mondiale per poi centrare anche il 2° posto a Brno.

Ma non era per nulla scontato il finale di Brno. Se per Kilian, infatti, la vittoria finale del Torneo era quasi annunciata (i suoi 181 punti di vantaggio su Sharafutdinov non lasciavano spazio a molte possibilità). Dall’altro lato, la gara femminile s’annunciava come un vero e proprio spareggio a tre tra la capolista Danion inseguita dalla slovena Natalija Gros e l’ucraina Olga Shalagina che la tallonavano a soli 8 punti di ritardo. Un duello che, alla fine, s’è giocato tutto tra la Danion e la Shalagina, visto che per la corsa della slovena (ancora una volta verrebbe da dire) s’è interrotta sul più bello. Alla resa dei conti infatti, la stella del Boulder (e della Difficoltà) slovena non ha saputo sfruttare al meglio né la sua indubbia classe nonchè una grande stagione di Coppa che l’aveva vista vincere le tappe di Fiera di Primiero e Grindelwald e arrivare seconda ad Hall.

In verità non aveva poi cominciato male la Gros che aveva centrato il 2° posto delle qualificazioni con tutti e 6 i boulder chiusi (in 12 tentativi). Meglio di lei aveva fatto solo la Shalagina (6 top in 8 tentativi), mentre la Danion passava il turno al 7° posto (con 4 top) e la Stöhr era 4a delle qualifiche con 5 top. Nelle retrovie delle qualificate alla semifinale anche una big come Olga Bibik (11° posto), preceduta dalla nostra Jenny Lavarda al 10°. Poi in semifinale, ancora una volta rivelatosi il turno più ostico e delicato, era la Danion ad emergere con 3 top su 4 problemi. La seguivano in finale nell’ordine: Shalagina, Stöhr, l’ucraina Bezhko e le russe Abramchuk e Bibik, tutte con due problemi risolti. La Gros, invece, con 1 top, perdeva il treno dell’ultimo turno precipitando al 9° posto ma, soprattutto, mettendosi fuori dalla lotta per la vittoria della Coppa rimasta un affare ra la Danion e la Shalagina.

Una sfida risolta dalla Danion con autorevolezza e sangue freddo: doveva vincere e l’ha fatto con 4 top in 6 tentativi superando un’Anna Stöhr (ancora una volta grandissima) per il niente di un tentativo in più. Mentre terza (ad un abisso di distanza) è la Shalagina, ferma ad un solo problema risolto (come del resto tutte le altre finaliste): un top che le permette però di salire sul secondo gradino della Coppa davanti alla Gros. Alla fine solo 6 punti dividono la Danion dalla Shalagina nella classifica del Trofeo, ma va detto il risultato di questa finale legittima in pieno la vittoria della francese che, ancora una volta, è stata premiata per la sua indubbia regolarità

Anche Fischhuber del resto, come detto molto meno pressato della Danion alla vigilia, ha fatto sua la gara con una corsa all’insegna della regolarità, anche se con qualche brivido. L’austriaco infatti, superate le qualificazione con il 3° posto provvisorio, s’è giocato la finale sul filo dei tentativi risultando 6° e ultimo dei qualificati all’ultimo turno con 2 top in due tentativi. Lo stesso identico risultato di Gabriele Moroni, che s’è visto invece escluso dall’ultimo turno (da Fischhuber, appunto) solo per il risultato delle qualificazioni. Da segnalare, sempre in semifinale, la grande prova del “veterano” francese classe ’77 Julien Stephane, primo fra i qualificati con 4 boulder in 6 tentativi, davanti all’austriaco 18enne Lukas Ennemoser, autore di un tentativo in più per risolvere i 4 boulder.

Poi la finale, con il campione del mondo Sharafutdinov che sale in cattedra vincendo la sua seconda gara di coppa dell’anno con 3 top, davanti a Fischhuber (2 top) a sua volta seguito da Julien (1 top in 1 tentativo). Poi nell’ordine gli altri finalisti tutti con 1 top: Ennemoser (4° posto), Gelmanov (5°) e Stranik (6°).

La World Cup Boulder 2007 ha chiuso pronendo al vertice del Boulder mondiale Fischhuber e Danion, davanti a Sharafutdinov e Shalagina (argento) e Julien e Gros (bronzo). Ma ha anche proposto nomi nuovi (Sharafutdinov fra tutti) mentre sul versante azzurro è stato l’anno della rinascita di Gabriele Moroni: il suo 6° posto finale è perfino “stretto”. Questo, va detto, è parso un anno di transizione in cui si è avuta la sensazione di un ricambio generazionale. Un anno di passaggio verso il futuro in cui molto conteranno le forze giovani che entreranno in campo (ma ci sono?)... A guardare poi alla classifica per nazioni, il dato che salta agli occhi è la “vittoria” della Francia davanti nell’ordine a Russia, Austria e Italia… la vecchia Signora dell’arrampicata mondiale non è più la stessa, non stravince più, ma è sempre lì, dunque. La domanda è la seguente: è pronta (la Francia) a lanciare sul piatto nuovi talenti? E le altre nazioni chi hanno da proporre?

Classifica maschile Brno
1 Dmitry Sharafutdinov RUS
2 Kilian Fischhuber AUT
3 Stephane Julien FRA
4 Lukas Ennemoser AUT
5 Rustam Gelmanov RUS
6 Martin Stranik CZE
7 Gabriele Moroni ITA
8 David Barrans GBR
9 Gareth Parry GBR
10 Akito Matsushima JPN
11 Matthias Müller SUI
12 Masatoshi Sugita JPN
13 Guillaume Glairon Mondet FRA
14 Nalle Hukkataival FIN
15 Lucas Preti ITA
16 Karsten Borowka GER
17 Jorg Verhoeven NED
18 Peter Würth GER
19 Mark Croxall GBR
20 Heiko Wilhelm AUT
21 Roddy Mackenzie GBR
21 Casper TenSijthoff NED
23 Jonas Baumann GER
23 Mykhaylo Shalagin UKR
25 Klemen Becan SLO
26 Roland Wagner AUT
27 Thomas Farrell AUS
27 Jacek Matuszek POL
29 Jakub Hlavacek CZE
classifica completa

Classifica femminile Brno
1 Juliette Danion FRA
2 Anna Stöhr AUT
3 Olga Shalagina UKR
4 Yulia Abramchuk RUS
5 Olga Bibik RUS
6 Olga Bezhko UKR
7 Tatiana Tarasova RUS
8 Anna Galliamova RUS
9 Natalija Gros SLO
10 Angelica Lind SWE
11 Aleksandra Balakireva RUS
12 Svitlana Tuzhylina UKR
13 Katja Vidmar SLO
14 Silvie Rajfova CZE
15 Katharina Saurwein AUT
16 Maud Ansade FRA
17 Anja Hodann SWE
18 Helena Lipenska CZE
19 Jenny Lavarda ITA
20 Therese Johannesen NOR
21 Katarina Fickuliakova SVK
22 Vera Zijlstra NED
23 Chloé Graftiaux BEL
24 Gürgel Özver TUR
25 Dominika Dupalová CZE
26 Nelly Kudrova CZE
27 Barbara Bacher AUT
28 Amalia Mandru ROU
29 Alisa Gel'fer UKR
30 Anna Cermakova CZE
31 Anna Khudyakova RUS
32 Anamaria Bogaciu ROU
32 Audrey Seguy GBR
34 Diane Merrick GBR
35 Filiz Karakulak TUR
35 Crina Ochenatu ROU
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