Senza chiedere permesso, sul Dain con Martini e Larcher

Sulla via ‘Senza chiedere il permesso’ (Piccolo Dain, Valle del Sarca) con Rolando Larcher e Sergio Martini.
Questa è una giornata di arrampicata vissuta da Rolando Larcher e Sergio Martini su quella “linea strepitosa”, aperta nel ’96 da Edy Boldrin, Giacomo Damian e Mario Peretto, sulla (grande) sud del Dain, in Valle del Sarca.

Badate bene: non è un exploit, anzi è un’esperienza quasi “normale” (visti i protagonisti). Ma sono anche queste le giornate che lasciano il segno e offrono spunti.


Perché si tratta di una via (alpinistica) non molto frequentata ma che merita di essere ripetuta, nonché "rivalutata anche in arrampicata libera" - come dice Larcher che l’ha salita a-vista in 6 ore.

E poi, e soprattutto, perché ci dà l’occasione di accennare a Sergio Martini; a come la sua passione, sempre silenziosa, per l’arrampicata e per l’alpinismo sia senza fine: oltre tutti gli schemi ma anche oltre i suoi (grandi) 14 Ottomila.


Senza Chiedere Permesso – Dain
di Rolando Larcher

Sergio Martini è uno di quei personaggi che non ha bisogno di presentazioni, dico solo che l’ho sempre ammirato per la sua attività, passione e modestia. Ci siamo incrociati spesso, ma solo da quando sono entrato nel CAAI, ho avuto l’occasione di conoscerlo personalmente.

Il valore aggiunto dei convegni organizzati dal CAAI, è proprio quello di conoscersi e socializzare, buone opportunità per fare nuove amicizie, d’approfondire meglio magari, con qualche bella giornata in parete. Così al recente appuntamento “socio-gastronomico” di Forte Bard, ho proposto a Sergio di andare a fare qualche salita assieme, ed alla sua risposta affermativa, abbiamo subito preso accordi per la prima occasione utile.

Il tempo favoloso di questo ottobre, a fatto sì, che nemmeno una settimana dopo, eravamo già in Valle del Sarca, ai piedi del Dain, con l’intenzione d’affrontare: Senza Chiedere Permesso. Un itinerario inedito per entrambi, che propone un’arrampicata mista in libera ed artificiale.

Conoscendo bene la parete, intuivo che vi fosse roccia solida, inoltre mi intrigava tentare in libera anche questa via, per proseguire la mia ricerca sul Dain, iniziata nel lontano novembre del 1983 con la ripetizione della storica Canna d’Organo di Bruno Detassis, proseguita con Scirocco nel 1988 - la mia 1a via d’alpinismo sportivo - continuata poi con Rosa dei Venti 1998, la 1a libera della Marampon dello scorso anno e con una recentissima e molto severa nuova via, che prossimamente pubblicherò.

Una giornata autunnale splendida, un compagno illustre, una bella via, cosa chiedere di meglio dalla vita? Scaliamo rilassati in maglietta, godendoci quanto ci circonda. Mi da gioia salire in libera, l’artificiale della via, ma ancor più veder salire Sergio con eleganza e facilità, buon auspicio per l’avvenire, nella speranza di molte salite ancora. Le ore trascorrono piacevolmente, tra foto, aneddoti e qualche sbuffata.

Faccio anche una pessima figura, nel posizionamento degli stopper, quei pochi che ho messo, li ritrovo appesi alla corda. Sergio, con tatto sdrammatizza… mi dice che non sono l’unico e racconta di quando negli anni 70, assieme a Renato Casarotto, andò ad uno stage d’arrampicata in Inghilterra. Lui fece coppia con Peter Boardman e in un tiro, dove Boardman mise solo stopper (i friends ancora non esistevano), quando gli toccò salire da secondo, se li ritrovò tutti sul nodo dell’imbrago!

Così tra una chiacchiera e l’altra, siamo arrivati in cima, rimanendo appagati e contenti: per l’estetica dell’itinerario, per averlo ripetuto a vista e molto probabilmente in prima libera, ma sopratutto per aver vissuto dei momenti, che ci hanno permesso d’approfondire la nostra amicizia….

"Senza chiedere il permesso" è una linea strepitosa, da rivalutare dal punto di vista dell’arrampicata libera, che cavalcando lo spigolo aereo del Dain offre gran vuoto e roccia magnifica, con difficoltà massime interessanti, obbligatorio “modesto” e chiodatura generosa.

Rolando Larcher CAAI


scheda Senza chiedere il permesso



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