San Vito Climbing Festival: un convegno sulle esperienze dell'arrampicata come risorsa

Giovedì 11 ottobre, nell'ambito del San Vito Climbing Festival, in un convegno-evento dal titolo "Arrampicata e sport outdoor come possibile risorsa per il turismo" si confronteranno per la prima volta alcuni tra i tecnici e i politici delle amministrazioni pubbliche più coinvolte nel mondo dell'arrampicata per parlare proprio degli arrampicatori e dello sviluppo turistico che essi hanno creato.
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Dal 10 al 14 ottobre si svolgerà a San Vito Lo Capo (TP) il Sanvito Climbing Festival
Ebbene sì: finalmente qualcuno scopre che i climber sono meno alieni di quanto possa sembrare, e che se una amministrazione pubblica sa interagire con il loro mondo, ne nasce sviluppo economico, sociale e culturale per tutti. Quali le località rappresentate al San Vito Climbing Festival? eccole, tutte selezionate dal gotha di quelle più virtuose: Arco, San Vito Lo Capo, Finale, Valmasino e la Val di Mello, Pesaro-Urbino con le sue Gole del Furlo. Accanto a loro l'UISP e la FASI, due realtà che si muovono nel mondo dell'associazionismo e del volontariato, mondo al quale si deve la quasi totalità delle strutture su roccia d'Italia. Roberto Capucciati, in rappresentanza di una casa editrice che con la sua collana di guide ha avuto un ruolo significativo per lo sviluppo di molte aree, modererà il convegno.

Interverranno:

Massimo Gualberti, assessore allo sport di Finale Ligure, comune che insieme ad Arco è da vent'anni uno dei luoghi più conosciuti per l'arrampicata sportiva in Italia. Nonostante questo primato, Finale come tante altre località, ha subito per diversi anni il fenomeno turistico sportivo senza prenderene in mano le redini. Massimo Gualberti è probabilmente l'assessore che più di ogni altro ha tentato, riuscendoci, di coordinare il fenomeno, assecondandolo, e dando al lavoro della sua amministrazione una progettualità di lungo periodo. Gualberti ha messo in atto una importante pianificazione del territorio in un'area complessa per la densità di praticanti, dove il running, l'arrampicata e la mountainbike devono convivere con un intenso turismo classico.

Angelo Seneci, è da vent'anni uno dei principali artefici dello sviluppo turistico "verticale" di Arco, territorio che prima di altri ha saputo prima convivere con gli arrampicatori, poi assecondarne il movimento, e infine pianificare l'offerta ad esso dedicata, riuscendo così a sfruttare a pieno il potenziale economico del movimento. Tra le località che hanno fatto del turismo il principale motore economico, Arco rimane forse l'unica ad avere l'arrampicata come proposta turistica trainante. Angelo Seneci è stato ed è attualmente consulente di tante amministrazioni pubbliche, nonchè l'artefice del Rock Master, storica gara ancora tra le più conosciute del mondo.

Santino Cannavò, presidente di UISP Lega Montagna, è da anni impegnato nel rapporto tra l'attività sportiva ed il territorio, e tra essa e l'ambiente. Convinto sostenitore del concetto di turismo sostenibile, vede nello sviluppo portato dagli sport outdoor la miglior risposta a questa sfida. Parallelamente alla FASI ed al lavoro di Sandro Angelini, sta lavorando perche le falesie che ne hanno le carateristiche diventino veri impianti all'aria aperta, perchè creino sviluppo sociale soprattutto nelle aree marginali del nostro teritorio.

Sandro Angelini, commissione falesie della FASI, è il "motore" dell'attività all'aria aperta della Federazione. con la sua commissione ha intuito l'importanza, parlando di falesie, di definire il concetto di impianto sportivo outdoor, e di mettere a punto un sistema per la loro certificazione sotto il cappello del CONI, come in molti altri sport che si praticano in esterno. E' della sua commissione il compito di formare il personale FASI adeguato. Sandro Angelini ha inoltre collaborato con l'amministrazione pubblica della provincia di Pesaro Urbino per l'atrezzatura ed il riconoscimento dell'arrampicata nella riserva naturale del Furlo.

Stefano Scetti, tecnico dell'ufficio Turistico del Comune di Valmasino che insieme ad Arco e Finale è un altro luogo significativo per la storia e lo sviiluppo dell'arrampicata libera in Italia. E' in Val di Mello, laterale della Val Masino, che nasce il movimeno dei sassisti nelgi anni '80, ed è in proprio su quei prati che si svolge il Melloblocco, il raduno boulder più importante d'Europa. Stefano Scetti è uno degli organizzatori di questo evento, ed è suo il difficile compito di gestire l'impatto di migliaia di climber su una piccola realtà locale.

Nino Ciulla è un Tour Operator di San Vito Lo Capo, località balneare che in pochi anni ha visto dilatare la propria stagione turistica ai mesi invernali, proprio grazie ad una corretta gestione e promozione dell'arrampicata. La realtà di San Vito, a differenza di altre storiche località, ha avuto l'impatto con il mondo dei rocciatori dell'era moderna, senza quindi alcuna esperienza ma anche senza pregiudizi. Nino Ciulla ci racconterà come i sanvitesi abbiano subito investito nell'arrampicata con una pianificazione di lungo periodo, trovando una sintonia con i climber di cui il San Vito Climbing Festival ne è solo l'aspetto più evidente.

Tarcisio Porto è Assessore all'ambiente della Provincia di Pesaro e Urbino. L'area da lui amministrata è particolarmente ricca di falesie, seppur distribuite su un ampia superficie, ma la peculiarità della sua storia è rappresentata dalla recente istituzione della Riserva Naturale Statale Gole del Furlo, che automaticamente metteva "fuori gioco" l'attività su roccia. E' di pochissime settimane la doppia delibera promossa da Tarcisio Porto, che inserisce l'arrampicata nel piano di gestione della riserva. Da ora non solo la scalata non è più nociva per il parco, ma diventa di sviluppo per il territorio.

Apriranno il convegno il sindaco di San Vito Lo Capo Matteo Rizzo e l'assessore allo sport della Provincia di Trapani.



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