L'arrampicata è donna

Le recente salite di Vanessa François, Hazel Findlay, Pamela Pack, Emma Twyford, Katy Whittaker, Shauna Coxsey, Alizée Dufraisse, Eva López, Ashima Shiraishi e Angelina Scarth-Johnson.
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Vanessa François sale lo Zodiac, El Capitan, Yosemite
Nicolas Hairon/ Altitudefilms.fr
Dopo la recente prima ripetizione di Art Attack in Val di Mello da parte della climber statunitense Paige Claassen, forse è arrivato il momento di dare un veloce sguardo all'arrampicata al femminile di queste ultime settimane. Quello che segue non è esaustivo - con l'esponenziale crescita di popolarità dell'arrampicata è ormai impossibile seguire tutto e ci scusiamo quindi in anticipo per le eventuali omissioni - ma questa ?messa a fuoco? serve comunque a dare un'idea del grande movimento femminile sulla roccia. E a confermare, ancora una volta, quanto le donne siano una forza... per niente debole!

Iniziamo dalla fine, ovvero con il famoso shutdown statunitense che aveva rovinato i progetti di tanti climbers che questo autunno speravano di arrampicare nello Yosemite, ma certamente non il sogno di Vanessa François. Dopo essersi allenata specificamente per un anno e mezzo, l'alpinista belga non si è fatta "arrêter" e, aiutata da Liv Sansoz, Marion Poitevin e Fabien Dugits, è arrivata in cima a El Capitan il 12 ottobre lungo la via Zodiac. Dopo 4 giorni in parete e soprattutto dopo oltre 4000 trazioni... Sì perché, in seguito ad un incidente accadutole in montagna nel 2010, François è rimasta disabile. Il suo è un grande esempio di determinazione unito al superamento di ostacoli - di ogni genere - e ad un sorriso costante e disarmante. Bello.

Sempre nello Yosemite, e sempre su El Capitan, segnaliamo la salita in libera della via Freerider di Hazel Findlay. In passato la climber inglese aveva già ripetuto Golden Gate e PreMuir Wall, e quest'anno assieme a James Lucas la Findlay ha ripetuto in tre giorni la più facile - si fa per dire - delle vie in libera. Queste 30 lunghezze firmate Thomas e Alexander Huber offrono un tiro chiave attorno all' 8a nella parte bassa, seguito da fessure a non finire e "Monster Offwidth" che incutono paura a chiunque. Non sazia, la Findlay ha ripetuto The Nose in giornata con Hans Florine. Niente male per una che è arrivata nel parco senza compagno e senza progetti prefissati!

A proposito di monster offwidth, vale la pena soffermarsi un attimo sulle ultime salite di una delle massime esperte dell'arrampicata "fuori misura", Pamela Shanti Pack. Ad Indian Creek la fortissima statunitense ha liberata lo straordinario secondo tiro di Goliath definendolo "tutto dolore e nessuna gloria - la quintessenza del vero offwidth americano". E lei sa sicuramente di cosa parla: poche settimane prima aveva ripetuto Jihad, un 5.11d situato nel Mecca dell'offwidth statunitense, il Vedauwoo. Secondo Pack la via è "eccezionale in quanto è brutale fisicamente ma richiede anche un'enorme maestria nella salita delle grandi fessure." Da notare che nonostante il grado, questa è soltanto la prima ripetizione, dopo la libera di Bob Scarpelli di ben 25 anni fa!

Cambiando continente ma rimandando in tema di arrampicata trad, segnaliamo che recentemente Emma Twyford, con la sua ripetizione di Rare Lichen nella Ogwen Valley nel Galles del Nord, è diventata la seconda donna inglese a salire una via di E9. Quindi, dopo la Findlay, anche la Twyford è riuscita a mantenere il controllo e la calma necessarie per affrontare il massimo mix di difficoltà e pericolo racchiuso nell'emblematico grado E9.

Parlando di cose emblematiche: una delle vie di gritstone più famose in assoluta è Gaia, quella leggera scalanatura e poi quel traverso verso destra totalmente sprotetto a Black Rocks salito per la prima volta da Johnny Dawes nel 1986. Bene, nel 2006 è stata la statunitense Lisa Rands a firmare la prima femminile e adesso la giovane Katy Whittaker ha visto il suo sogno avverarsi: è sua una delle pochissime ripetizioni di questo monumento all'arrampicata trad e anche la seconda salita femminile.

Dopo il trad e le vie lunghe cosa rimane? I boulder - dove spicca la ripetizione del 8B di Nothin but Sunshine nel Rocky Mountain National Park, USA da parte dell'inglese Shauna Coxsey - e ovviamente anche l'arrampicata sportiva dove brilla l'8c+ della francese Alizée Dufraisse che dopo 8 giorni di lavoro a Margalef in Spagna ha ripetuta Coma sant pere. Stesso grado, sempre in Spagna ma questa volta a Cuenca, che recentemente si è aggiudicato anche Eva López: Potemkin è il nome del suo primo 8c+, 'colto' all'età di 42 anni! Complimenti, davvero.

Per chiudere questo sommario e portando le cose all'estremo, bisogna anche fare i complimenti alle nuove leve: in questi giorni la statunitense Ashima Shiraishi ha salito altre due vie di 8c+ a Red River Gorge, mentre nella stessa falesia l'australiana Angelina Scarth-Johnson ha appena salito il suo primo 8b. Se è vero che l'arrampicata è anche un bellissimo gioco, per queste ragazze lo deve essere ancora di più. Sì, perché Ashima ha compiuto 12 anni, mentre Angelina ne ha soli 9! Segno che l'arrampicata sportiva (alias il monotiro in falesia) ha un futuro che ancora non riusciamo nemmeno ad immaginare o che le donne saranno una parte imprescindibile del futuro?





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