John Bachar, l'addio ad un mito

All'età di 52 anni è morto John Bachar salendo in solitaria a Dike Wall, Mammoth Lakes, California. Con lui se ne va una leggenda dell'arrampicata.
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John Bachar sale Bachar's Revenge (5.9).
Christian Pondella

Il 5 luglio John Bachar ci ha lasciati. Aveva 52 anni e se ne è andato facendo la cosa che aveva sempre fatto e a cui non ha mai saputo rinunciare: arrampicare. O meglio arrampicare in solitaria senza corda. Sicuramente Bachar era l'espressione della purezza in arrampicata, o meglio di quella libertà di arrampicare da solo, senza null'altro che la propria mente e il proprio corpo che danza tra l'aria e la roccia. Immaginiamo che così sia stato anche in quella domenica di 10 giorni fa quando ha danzato per l'ultima volta sulle "sue" rocce, a Dike Wall vicino a Mammoth Lakes – California. Per tutta la comunità dei climbers è stato un colpo, inimagginabile, profondo.

Sicuramente era un mito, Bachar. Un esempio impossibile da raggiungere e da imitare. Era un fuoriclasse e un visionario e come tale va ricordato e rimpianto. E nel farlo si può ben dire che, se molte volte si abusa del paragone tra l'artista e il climber, nel caso di Bachar si può a pieno titolo farlo. Lui era un vero artista! E come i veri artisti aveva una sensibilità per la roccia e la vita del tutto personale, del tutto sua, bellissima, rischiosissima ed inimitabile, appunto.

John Bachar, nato a Los Angeles (California) nel 1957, iniziò ad arrampicare giovanissimo e ben presto diventò uno dei climber che rivoluzionò tutti gli schemi dell'arrampicata. Comprese da subito il valore dell'allenamento tanto che inventò la scala Bachar (la scaletta “rovescia” da percorre su e giù a forza di braccia su cui hanno “penato” legioni di arrampicatori). Inoltre aveva fondato una palestra dedicata all'arrampicata tra gli alberi di camp four, il più famoso campo base dei climbers, a Yosemite... un campo di allenamento assolutamente “en plain air” che dice molto sul suo spirito libero e incontenibile.

Era una delle anime dei Stonemasters di cui facevano parte autentici personaggi dell'arrampicata yosemitica come John Long e molti altri. Un Club del tutto particolare che definire "non ufficiale, speciale e alquanto strano” è dir poco. Di Bachar verrà ricordata la velocità con cui scalava, la determinazione come l'assoluto rifiuto di compromessi. Amava le salite solitarie di cui era un cultore ed un inarrivabile campione. Stupì tutti con le sue sue salite, e senz'altro è una delle figure più significative ma anche amate dell'arrampicata di tutti i tempi.

A noi piace ricordare quel John che suona il sax mentre il suo inseparabile amico Ron Kauk arrampica su un masso a Yosemite... Quanti climber ha fatto sognare quella foto! Era l'idea stessa della libertà, dell'arte e dell'arrampicata quell'immagine. Un sogno dell'arrampicata che Bachar ha sposato e fatto proprio con la sua vita, grande e... inimitabile!


John Bachar, alcune realizzazioni
Ha salito senza corda il 5.11 quando il grado 5.12 non esisteva ancora. Tra le sue solitarie spiccano la salita nel 1976 di New Dimensions, il primo 5.11a dello Yosemite, Nabisco Wall (5.11c) e Butterballs (5.11c). Letteralmente al limite di quello che era possibile, queste salite hanno assolutamente sconvolto la scena dell'arrampicata.
Nel 1981 ha aperto, assieme a Dave Yerian, l'audace Bachar-Yerian (5.11c) a Tuolumne Meadows che fino ad oggi è rimasta una via test di grandissimo spessore. Nello stesso anno Bachar ha offerto $10,000 a chiunque riuscisse a seguirlo, in solitaria, per tutta una giornata lungo le big wall di Yosemite. Nessuno ha accettato questa sfida...
Nel 1986, Bachar e Peter Croft hanno salito El Capitan e l' Half Dome in soli 14 ore, segnando un record ed un trend che ancora oggi rappresenta una delle mete dei più bravi top climber.


Note:
Links www
johnbachar.com



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