Jenny Lavarda & Marco Ronchi e la libera di Solo per vecchi guerrieri

Intervista a Jenny Lavarda dopo la prima libera femminile di “Solo per vecchi guerrieri” (150m, 8c+/9a, Vette Feltrine, Dolomiti), via aperta e liberata da Manolo e poi ripetutata in libera da Mario Prinoth e Riccardo Scarian. Con lei c'era Marco Ronchi che nella stessa giornata ha centrato anche lui la libera e la 4a ripetizione rotpunk della via.
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Jenny Lavarda su Solo per vecchi guerrieri
arch. J. Lavarda
E' successo il 5 ottobre scorso. “E' stato: un giorno che non dimenticherò mai per tutta la vita.” ha scritto Jenny Lavarda sul suo sito. “Due mesi di tentativi per 4 lunghezze di corda su una placca assolutamente pazzesca... Un grande viaggio nel quale ho scavato molto dentro me stessa ricercando i miei limiti fisici e mentali”.
Il viaggio è quello di “Solo per vecchi guerrieri” la via che, nel 2006, Manolo ha aperto e liberato sulla parete nord de "El Colaz" nelle Vette Feltrine. Una gran via stile Manolo, o stile “Mago” se preferite.150m per 4 lunghezze con difficoltà di 7c, 7b+, 8b e 8c+/9a che avevano già conosciuto la prima ripetizione in libera da parte di Mario Prinoth e poi di Riccardo Scarian, ovvero due “gran signori” dell'arrampicata multipicht ,ma non solo.
Con queste premesse è chiaro che ci è venuta voglia di saperne di più di questo nuovo doppio viaggio in libera da parte di Jenny Lavarda e di Marco Ronchi...


Jenny, allora com'è stata la libera di “Solo per vecchi guerrieri”, sei anche tu una “guerriera”...
Un po' sì, nel senso "buono" del termine mi sento una “guerriera”. Quella della libera è stata una giornata assolutamente perfetta. Forse una delle più belle e soddisfacenti di tutta la mia vita… un vero e grande sogno che si è realizzato. Anche per Marco è stata una bella esperienza; a dire il vero lui si è sentito un guerriero a fare così tante volte la camminata di avvicinamento.

Una felicità allo stato puro, dunque. Ora però devi spiegare a chi non sa niente della via di Manolo cos'ha di speciale “Solo per vecchi guerrieri”... Cosa ti ha conquistato?
Difficile spiegare in poche parole cos'ha di speciale; forse il vuoto, il calcare eccezionale, la linea purissima o gli appigli perfetti.... non lo so nemmeno io. L'unica cosa di cui sono sicura è che nel 2006 questa via mi ha stregata e da allora non me la sono più levata dalla testa. Marco, invece, non sa nemmeno lui cos'ha di speciale questa linea. Lui è venuto semplicemente ad accompagnarmi e si è ritrovato a non dormirci più la notte per quei “movimenti” che gli avevano invaso il cervello... si svegliava di soprassalto nella notte pensando a qualche soluzione per risolvere più facilmente una sequenza... E' semplicemente una linea magica che ti prende e ti tocca dentro.

Facciamo un passo indietro. Prima di “Guerrieri” con quali altre vie multipicht ti eri confrontata?
Quando ero piccola ho scalato molto con mio papà in montagna, e fare vie lunghe mi è sempre rimasto nel cuore. Allora ne ho fatte molte da seconda di cordata perchè ero molto piccola. Solo nel 2006 ho avuto la fortuna di accompagnare il mio amico Mauro Bubu Bole sulla "Larcher-Vigiani" sulla sud-ovest della Marmolada. E quella è stata davvero un'esperienza che mi è rimasta dentro. Adoro la montagna, e ritornare dopo molti anni alla mia più grande passione è stato assolutamente magico ed incredibile.

Il primo incontro con “Guerrieri” l'hai avuto insieme a Bubu Bole nel 2006... com'è andata quella volta? E come mai è passato così tanto tempo, perchè l'hai messa nel “cassetto”?
E già.. la prima volta che ho messo mano su quella splendida linea è stato nel lontano ottobre del 2006 assieme a Mauro Bubu Bole. Mi aveva chiesto se avevo voglia di accompagnarlo e subito ho accettato. Mi ricordo perfettamente che eravamo in 4 appesi su quella via: non solo io e Bubu ma pure Mario Prinoth e Riccardo Scarian. L'avevamo lavorata per circa un mese ma tra un impegno e l'altro, il freddo, le mie gare e altri problemi abbiamo dovuto lasciar perdere... un vero peccato. Purtroppo poi non ho più avuto l'occasione di ritornarci perchè Bubu ha abbandonato il progetto e trovare un compagno adatto per questa via è stato piuttosto difficile... Ma “Guerrieri” mi è sempre rimasta nella testa e nel cuore. E finalmente quest'anno ho avuto l'occasione di ritornarci e di realizzare così un mio grande sogno.

Dunque l'hai ripresa in mano quest'estate insieme a Marco Ronchi. Ci puoi fare una breve cronistoria dei vari step che avete affrontato e lo stile che avete usato...
Sì quest'estate in compagnia di Marco abbiamo deciso di provare “Solo per vecchi Guerrieri”. Le prime volte sono state solo di ricognizione e poi, piano piano, abbiamo incominciato a provare le sequenze, cercando di trovare le migliori soluzioni. Ci vuole molta umiltà per affrontare una salita così dura... e così le prime volte si provava in top rope, anche perchè i primi tiri sono spittati piuttosto lunghi e quindi non si può assolutamente sbagliare. Quando tutti i tiri sono stati perfezionati movimento per movimento, piede per piede, abbiamo incominciato a provarla sin dalla prima lunghezza in continuità... e finalmente lunedì 5 ottobre, dopo esserci andati vicino la volta precedente, soprattutto io, siamo venuti a capo di questo bellissimo capolavoro.

Per la cronaca “statistica”. Hai quantificato il numero dei tentativi?
Sinceramente non ho mai quantificato il numero di tentativi, perchè come ho già detto le prime settimane le abbiamo passate in top rope, provando e riprovando solo i singoli movimenti. Le prime volte è stata veramente dura. Era come un rebus... fin da subito abbiamo capito che il problema non era la continuità ma trovare la giusta soluzione dei movimenti, soprattutto per i piedi...

E i voli li avete contati? Dicono che soprattutto nel primo tiro di Guerrieri bisogna avere un po' di fegato per salire da primi... tu come l'hai trovato?
I voli sull'ultimo tiro sono stati parecchi, soprattutto nel lancio a metà lunghezza, dove ero costretta a fare un vero e proprio lancio perdendo completamente il contatto con la roccia... Il primo, ma soprattutto il secondo tiro, sono spittati piuttosto lunghi e lì bisogna stare veramente molto attenti; anche per questo abbiamo optato per conoscere bene la via e ogni singolo movimento per non rischiare così di farci male...

Sai bene che in questo piccolo grande mondo dell'arrampicata sono in molti ad essere sempre dubbiosi sulle realizzazioni altrui... Anche per te è arrivata qualche domanda in passato. Tu cosa ne pensi, e soprattutto cosa risponderesti riguardo ad eventuali dubbi sulla tua salita di “Guerrieri”?
Cosa ti devo dire, non sono certamente una che si fa condizionare da queste voci; è chiaro che mi danno fastidio ma non posso farci nulla. Mi sento solo di dire a queste persone che dovrebbero spendere il loro tempo in cose più importanti piuttosto di perderlo ad infangare il nome e le performance altrui. Non so se si tratta di invidia o altro, io vado avanti per la mia strada e non sono la tipa che gli telefona a casa per dirgli: "Ehi guarda che oggi la faccio che ne dici di venire a vedere:"... E poi siamo in un paese democratico e ognuno può pensare ciò che vuole. Sta di fatto che, sempre per la statistica e se proprio volete saperlo, sia in occasione di Pietramurata 8b+ che di Reini's Vibes 8c/c+ in falesia c'erano parecchie persone, anche molto conosciute nell'ambiente. Quindi... Poi, io non metto mai in dubbio le realizzazioni altrui. E poi scusate, anche se non c'entra nulla, non sono proprio una che non ha vinto niente. Non possono proprio dire che non mi tengo... Mi farebbe piacere portare eventualmente queste persone a riprovare la via insieme, magari poi cambiano idea...

Aldilà del grado. Quali sono le difficoltà maggiori che hai incontrato su questa via? E quali sono le differenze di impegno, se ci sono, rispetto a monotiri da te saliti, ad esempio Claudio Cafè 8c/8c+ e Reini's Vibes 8c/8c+?
Una via in montagna non è come una via in falesia, certamente il fattore "testa" gioca un ruolo fondamentale. In falesia si è certamente molto più rilassati. Se devo essere onesta il mio più grande problema è la paura di sbagliare la sicura al compagno. Su “Guerrieri” si scala su una placca verticale, e sbagliando i tempi della sicura si rischia di far molto male al tuo compagno... A volte è stata dura, ero nervosa perchè avevo paura di sbagliare e di fare male a Marco... ma per fortuna tutto è andato bene.

Poi è arrivata la doppia libera, tua e del tuo compagno di cordata Marco nella stessa giornata...
Già, è stato un giorno assolutamente fantastica... La temperatura e le condizioni erano perfette. Sì è stata una giornata magica e speciale.... e la doppia libera mia e di Marco è stata proprio la ciliegina sulla torta.

La cosa più bella di “Solo per vecchi Guerrieri?
Sicuramente essere riuscita nell'impresa assieme al mio compagno Marco, nello stesso identico giorno... Ma la soddisfazione di realizzare questo capolavoro è stata incredibile. Penso che un'emozione del genere nella mia vita non l'avevo mai provata. Quando sono riuscita a fare finalmente in continuità il lancio e a chiudere i conti con la via un'immensa felicità e soddisfazione mi ha pervasa. Era un grande sogno della mia vita che si realizzava... la montagna è sempre stata nel mio cuore...

E la più “brutta”?
I voli... ogni volta erano delle grandi botte.

Ora che ti sei lanciata in parete, pensi che sia l'inizio di una nuova fase per te? Insomma ti vedremo più spesso sulle multipicht?
Ho ancora un altro progetto che mi frulla per la mente, vedremo. E' una via importante che ho nel cuore... pensa che ho attaccato la relazione della via nella mia camera e prima di andare a dormire ogni volta me la guardo... ma prima o dopo le mani lì le vado a mettere...

Cosa ti ha insegnato “Solo per vecchi guerrieri”?
Guerrieri mi ha insegnato che in arrampicata i piedi servono... eccome se servono...

Com'è Jenny Lavarda... come ti senti di essere?
Mi sento solo una ragazza che nella vita si è allenata sempre tanto e molto seriamente, che ha sempre visto con ammirazione sincera le performance altrui, che non ha mai guardato gli altri con invidia e che ha cercato sempre di andare avanti per la sua strada senza calpestare quella di nessuno.

Come ci si sente da “guerriera”?
Mi sono sempre sentita una "Guerriera"... non solo perchè ho fatto questo grande capolavoro di via... sono una guerriera nella vita, sempre pronta a combattere e ad affrontare ogni singolo problema. Bisogna essere guerrieri nella vita per ottennere certi risultati... bisogna sentirselo dentro. E io me lo sento.



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