Difficili ripetizioni a Fonzaso di Riccardo Scarian e Alessandro Zeni

Nella falesia bellunese di Fonzaso (BL) Riccardo Scarian ha ripetuto la via Child in Time 8c+, mentre Alessandro Zeni ha ripetuto le vie Drumtime e Diaboluna.
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Riccardo Scarian su Child in Time 8c+, Fonzaso
achivio Riccardo Scarian
Una delle falesie invernali per eccellenza del Bellunese è Fonzaso. Quel gran specchio di roccia bianco-gialla che al calar del sole s’infuoca di rosso ed è una sorta di università dell'arrampicata su placca strapiombante. Un posto rinomato per le sue vie ultra tecniche, tutte, forse è superfluo ricordarlo, molto belle. Uno dei più esperti di questa falesia è Riccardo Scarian, per tutti Sky, che il 9 gennaio è riuscito a ripetere Child in Time, il tiro liberato da Bruno Da Ros che Sky reputa forse la più bella tra le quattro vie test di Fonzaso: Diaboluna, Drumtime, Il Gladiatore e, appunto, Child in Time. Nei suoi tentativi Scarian è stato accompagnato dal giovane Alessandro Zeni che a sua volta ha ripetuto Diaboluna 8c e Drumtime 8c+. Ecco i loro racconti.

CHILD IN TIME di Riccardo Scarian
Andando un po' in dietro con gli anni, mi venne in mente quando salii la prima via importante a Fonzaso Diaboluna. Andai a controllare e ne rimasi a dir poco sorpreso, ero convinto fosse stato nel 2003, invece ne uscii che era addirittura nel millenio appena passato! Era l'inverno 1999! Come passa il tempo, ben quattordici anni e questa bella falesia continua a regalarmi emozioni. L'ultima il 9 gennaio 2013, pochi giorni fa'.
Che dire! Fonzaso è una falesia nella quale torno sempre molto volentieri... vuoi perchè è cosi solare, vuoi per la sua arrampicata, che a me piace tantissimo e non ultimo per le belle emozioni e soddisfazioni che mi ha regalato negli anni. Insomma dopo Diaboluna 1999, il Gladiatore 2004, e Drumtime 2006, calo un bel poker con Child in time. Quattro belle vie con tutte la loro bella storia.
Quest'ultima la chiodaii due anni fa', e iniziai a provarla l'inverno scorso, ma ahimè con forma e motivazione non delle migliori! Dopo pochi tentativi mi resi subito conto che non avrei avuto un briciolo di speranza per farne la prima salita. Intanto l'amico Bruno Da Ros detto “Brunetto” si portava a casa la ripetizione di Drumtime; Bruno è un arrampicatore molto forte, ai più sconosciuto molto umile, ma arrampicatore di classe! Decisi di regalare la prima RP della via a chiunque ne fosse stato motivato... "open project"
Spronai Bruno a provarla, anche per la curiosità di avere un parere della via e, motivato e carico della appena riuscita Drumtime, accettò con entusiasmo la sfida e alla fine di dure lotte, ne usci vincitore aggiudicandosi la prima salita di Child in time.
Non avendola dimenticata, con i primi freddi dell'inverno seguente, eccomi nuovamente all'attacco di Child in time, già dai primi tentativi le sensazioni furono molto positive e di grande motivazione. Scorsero i tentativi, quelli per poco, quelli per troppo caldo, quelli per troppo freddo ecc ecc... fino all'arrivo del magico giorno, quello che lo annusi gia al mattino, appena apri gli occhi, e dici: SI, oggi è il gran giorno! Per me è arrivato lo scorso 9 gennaio, un giorno speciale che vorresti non avesse mai fine, perche' in quel giorno vivi emozioni e hai un'energia tale che sarebbe bello assaporare più spesso.
Child in time è, per me, forse la linea più bella delle quattro, conta sessanta movimenti con due sezioni che necessitano una bella presenza di dita ed una buona tonicità fisica ma allo stesso tempo buona sensibilità sui piedi. Con Bruno pensiamo che il grado si aggiri sul 8c+, anche se forse dopo quasi trent'anni di arrampicata ci pare la cosa meno importante!
Il nome della via viene da un gran pezzo Rock dei Deep Purple, ma sopratutto perche è bello sentirsi ancora ragazzi nel tempo! A proposito di ragazzi, vorrei spender due parole... per un talentuoso e promettente giovane arrampicatore di Primiero, l'amico Alessandro Zeni, classe '91, con il quale abbiamo condiviso molte belle giornate a spaccarci le dita! Nello stesso periodo si è aggiudicato le salite di Drumtime e Diaboluna, grande Ale! Ora ti aspetta il poker! Un ringraziamento a Black Diamond, Montura, La Spotiva e agli amici con i quali ho passato delle bellissime giornate in questa bella falesia!

DIABOLUNA E DRUMTIME di Alessandro Zeni
Ricordo ancora i miei 16 anni quando iniziai a scalare in falesia. Tra alti e bassi combattevo alla conquista dei miei primi 7a e in camera tenevo un poster di Sky che come un gabbiano perdeva i piedi su Drumtime e continuavo a chiedermi come fosse possibile riuscire a salire un tiro di tale difficoltà. Passarono gli anni e nella testa ancora si celava il desiderio di vedere quella via e tentare in quell’impresa compiuta da Sky, ma dentro di me sapevo che era ancora troppo presto. Sentivo parlare spesso di quel tiro, della sua difficoltà e non mi rendevo conto che il mio desiderio saliva sempre di più.
Fu così che, incuriosito, mi avvicinai due anni fa a questa bellissima falesia invernale che sovrasta il paesetto di Fonzaso nel bellunese. Arrivai sotto la falesia e subito gli occhi andarono in quella direzione scrutando quella linea favolosa lunga 30 metri, Drumtime. Con il cuore a mille mi avvicinai per toccare le prime prese e scherzosamente dissi a mio fratello: "anch’io ho messo le mani su Drum, visto?"
Iniziai a scalare le prime vie vicine e presi subito confidenza con quella roccia color miele e dalle sfumature nerastre con profili dolci e sinuosi come onde intervallate da tratti verticali simili a specchi d’acqua. Ancora Sky non lo conoscevo bene ma ogni volta che lo vedevo in falesia provavo per lui un grande rispetto e ammiravo il suo modo di scalare cercando di coglierne i segreti. Nel frattempo accompagnato da mio fratello iniziai a chiudere fantastici progetti in quel piccolo paradiso..
Così un anno fa iniziai a provare Belfagor, la prima parte di Drumtime, non mi rendevo conto di non essere ancora pronto ma la terribile impazienza mi sovrastava. Iniziai così a risolvere i primi rebus e subito mi accorsi che anche se erano soltanto 20 metri, già richiedevano una grande resistenza. Con stupore e meraviglia riuscii a chiudere la prima parte in poco tempo ma il primo tettino pungente e intenso mi rubò molta energia e si face sentire nelle braccia alla fine di Belfagor. Stringendo i denti provai così a recuperare ma tutto sembrava inutile così, spinto dalla foga, feci due movimenti e caddi sfinito ma soddisfatto della giornata.
Ormai l’estate era alle porte e non potevo far altro che vederla passare cambiando momentaneamente i miei obbiettivi. Fu così che iniziai a scalare con Manolo in quel periodo, imparando a muovermi meglio su quelle sue placche lisce come il vetro a tratti paralizzanti, ampliando la mia concezione di scalare come un qualcosa che va oltre al semplice tirare le prese acquisendo una più armoniosa conoscenza di me.
Passò un anno prima di tornare in quella stupenda falesia di Fonzaso, iniziai a conoscere Sky, a scalarci assieme e accompagnato da lui ritrovai una motivazione incredibile; la voglia di salire Drumtime era sempre più forte. Ancora non avevo fatto l’8c, ma sapevo che ce la potevo fare, era il mio sogno e volevo salirla a tutti i costi. Iniziai a provarla a novembre e all’inizio non riuscivo a mettere assieme più di 4 movimenti di fila; ma avevo voglia, entusiasmo e mentre ero a Padova a studiare ripensavo spesso a quei movimenti, a quelle liste tanto buone quanto insidiose. Arrivarono poi le vacanze di natale, avevo più tempo per provare e così riuscii a ripetere la prima parte che già avevo fatto l’anno prima, ma cogliendone i segreti per poter andare avanti poi su Drumtime. Così nell’incoscienza mi avvicinavo sempre di più e andavo sempre più in alto.
Arrivò l’ultimo dell’anno, sentivo di stare bene ma non mi aspettavo niente, pensavo fosse ancora troppo presto. Arrivati al parcheggio mi sfiorò una folata d’aria fresca che mi avvolse e le nubi in cielo, con una lieve velatura, rendevano il sole leggermente opaco. Risalimmo il sentiero leggermente scosceso e dopo il riscaldamento feci il primo giro per pulire un po’ le prese e subito mi resi conto che i movimenti mi riuscivano incredibilmente bene rispetto al solito. Un po’ perplesso e incredulo di questo fatto andai a fare sicura a Sky che partì su Child in time con grinta e determinazione arrivando davvero molto in alto rischiando di passare il chiave al primo giro. Da li si instaurò qualcosa dentro di me, come una scarica elettrica, forse per la felicità che provai nel vederlo andare così in alto o per il dispiacere nel vederlo cadere ad un passo dalla riuscita, non lo so. Talvolta certe cose non si possono capire... Tolta la corda lui mi fece sicura incitandomi dicendo: “questa è la volta buona, dai! Che la fai!”. Dentro di me non ero così convinto ma partii agguerrito più che mai. Il chiave all’inizio lo feci senza nemmeno accorgermene superando il primo strapiombo. Passai alla placca e come un flash mi vidi passare davanti le prese di Belfagor. Arrivato alla fine della prima parte il mio cuore batteva all’impazzata e più cercavo di calmarlo, più scalpitava. Nella testa avevo mille pensieri e paure ma per la prima volta ero consapevole che ce l’avrei potuta fare. Mi fermai qualche secondo, il battito calò come anche il silenzio delle persone che da sotto mi incitavano e mi accorsi che riuscivo a recuperare benissimo. Il battito risalì di nuovo quando nella testa mi attraversò la paura di acciaiarmi nel passo che mi attendeva dopo, come era successo qualche giorno prima. Dopo un po’ partii, sentivo l’adrenalina scorrere nelle vene, presi la prima lista e andai a un bi-dito e con stupore il secondo chiave mi era ormai alle spalle, ancora pochi movimenti e sarei arrivato in cima.
Mi concentrai al massimo e aspettai che il cuore ancora una volta imbizzarrito rallentasse ma le liste erano troppo piccole per perdere tempo a pensare, dovevo fuggire via, così lanciai verso l’ultima lista e l’afferrai. Con un urlo liberai la tensione e con esso la via che da sempre sognavo di salire.
Successivamente, soltanto sei giorni dopo, riuscii a salire anche Diaboluna (8c) in circa dieci tentativi nonostante le temperature elevate della giornata. Provai di nuovo un’enorme emozione, festeggiando così sia il capodanno che l’epifania con due tiri stupendi.
Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa impresa: mio fratello Gianluigi che da sempre mi accompagna sia in gara che falesia, l’amico Rocco e tutti coloro che mi sono stati vicini. Ci tengo a fare un particolare ringraziamento a Sky che oltre ad essere un grande amico è per me un importante fonte di insegnamento e stimolo al punto di provare forse più felicità il giorno in cui mi ha chiamato dicendomi della sua salita rispetto a quando io chiusi Drumtime. Mitico Sky!


SCHEDA: Fonzaso


Note:
Expo.Planetmountain
Expo La Sportiva



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