Denis Urubko alla scoperta della Spagna verticale

Il viaggio spagnolo dell'alpinista kazako Denis Urubko, un tour intenso con il forte alpinista Alex Txikon per arrivare in tempo al Festival di Vielha...
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Chilometri di pareti ancora tutti da scalare nel nord della Spagna
archivio Denis Urubko
Uno sguardo alla storia mostra che la Spagna è nata dalle sue province settentrionali, quelle nascoste tra le pieghe delle montagne dei Pirenei. Fu lì che i baschi, insieme con le altre vicine popolazioni iberiche, bloccarono l'espansione araba. Ed è da qui che, alla fine del VIII secolo, è iniziata la Reconquista. Fu allora che il regno basco, che nel corso del tempo ha spesso cambiato nome e capitale, iniziò ad espandersi prendendo possesso del sud, dell'est e dell'ovest. Così il nord dominava, nutriva e accoglieva. Nei Pirenei la gente viveva felice, godendo dei frutti di sicuri raccolti e di prosperose mandrie.

Da molti anni considero il nord d'Italia come il paradiso dell’arrampicata, ma dopo aver visitato i Paesi Baschi ho cominciato ad avere dei dubbi. O almeno, ad essere meno categorico. Specialmente quando, in macchina con Alex Txikon, abbiamo superato i primi pendii, immergendoci piacevolmente in nuovi panorami. Incredibili bastioni di roccia hanno sostituito le vedute mozzafiato delle verdi colline. E, nello splendore caldo dell’orizzonte, è apparsa una magnifica catena montuosa – le creste dei Pirenei bucavano il cielo come lame innevate.

- Alex, guarda! - entusiasta batto sulla spalla del mio amico - E' incredibile!
- Sì, è una gran muraglia, hai ragione ...
La macchina affronta la curva successiva e vola verso un'altra collina.
- hai visto c'è un castello su quel monte. Ci sei mai stato?
- E lì ce n'è un altro. Ci sono un sacco di castelli qui.

La strada ci porta verso nord. Da qualche parte lassù, al confine con la Francia, c'è la stazione sciistica della Val d'Aran. Avremmo dovuto arrivarci entro le 13.00, ma erano già le 14.00 - eravamo in ritardo su tutti i fronti. Ancora una volta ci ha chiamato Itziar Alcibar, la manager-organizzatrice del festival, così Alex si è sentito autorizzato a spingere ancora di più sull'acceleratore... da togliere il fiato. Giustificarci di fronte a quella donna intelligente e caparbia sarebbe stato difficile. Eravamo in ritardo, stop.

- Sono pareti enormi Alex! Guarda quella, è strapiombante e alta almeno 200 metri!
- Chris Sharma... lo conosci? - Sì, annuii - Vive qui. Ha lasciato l'America, si è trovato una ragazza spagnola e ora arrampicano assieme in questo paradiso di roccia.

Eravamo in ritardo perché Alex aveva deciso di buttarsi giù da una delle torri dei Mallos di Riglos, una zona nella parte settentrionale dell'Aragona. Così dopo esserci alzati alle 5 del mattino avevamo corso come dei pazzi in autostrada per avere il tempo di fare una deviazione ed arrivare a Bilbao via Riglos. In albergo avevamo fatto una rapida colazione insieme a Carlos Suarez, poi su di corsa per il sentiero. Una corsa veloce, tra cespugli spinosi, saltando come dei camosci sulle rocce. Il mio amico era nervoso… solo un po’, ma aveva gli occhi rossi. Come se l'adrenalina gli arrivasse fino alla gola.

Pochi giorni prima mi ero fatto prendere da questo pieno di energia che si chiama Alex Txikon. Ci eravamo già incontrati al Campo Base del Broad Peak, poi avevo attraversato il ghiacciaio del Karakorum nel bel mezzo dell'inverno… e ora, con pochissimo tempo a nostra disposizione, stavamo correndo tra vette e bastioni rocciosi, da Reynosa a Arrigoriaga, da Dima a Riglos. Sono fortunato!

Txikon mi ha portato su una via, Suarez ha scalato con me, molti altri mi hanno offerto caffè e vino, battendomi la spalla felici, chiedendomi come stavano andando le cose. "Denis! Hola! Come va? Dammi un cinque!”. Così ho "toccato" l’alpinismo dei Paesi Baschi, dalla Cantabria con i suoi Picos d'Europa, alla Navarra forte come l’ebano, ai paesaggi luminosi dell'Aragona. E, non volevo più andarmene.

- Domani… domani Denis prendiamo un parapendio – ha mormorato Alex con gli occhi che brillavano.
- E?
- E voleremo! Ti insegnerò.
- Quante volte hai volato?
- Soltanto una! – ha sorriso Txikon - Ma è stato fantastico!

Sì! Bisogna vivere al massimo. Il sangue caldo basco gli pulsava in testa. Sembrava preso dal suo ritmo e dalla sua potenza. Tutti quei pensieri, quei sentimenti, quegli stati d'animo… ah! Mi vengono alla mente tutti quei giochi selvaggi di queste terre. Colpire la palla con una mano... a volte senza bende, per scagliarla contro una parete. Tagliare enormi tronchi con l'ascia. La corsa dei tori per le strade di Pamplona. Prendere in spalla centinaia di chili di ciottoli – e questo più di una volta! Soltanto persone incredibili sono capaci di questi sforzi enormi.

Quindi eravamo lì. A 140 chilometri all'ora e attraversavamo a tutta velocità profondi canyon. Sotto pareti alte 200 metri. Sotto montagne con le loro creste che si ergevano ad altezze inverosimili sopra di noi. La strada serpeggiava verso l'alto. La macchina strideva ad ogni curva. Ed io, seduto lì, pensavo agli arrampicatori del posto come Alex Txikon, Juanito Oiarzabal, Eneko e Iker Pou, Inaki Ochoa, Alberto Innurategi. A come sia possibile vivere esprimendo tutta l'immensità dell'anima, come i Pirenei che si ergono sopra la pianura. Sì, era questo il nord della Spagna!


Note:
Expo.Planetmountain
Expo The North Face
www
urubko.blogspot.com



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