Aspettando il Melloblocco # 2: L'arte del büciun e lo spirito della Val di Mello

La storia de L'arte del büciun di Chicco Fanchi e Pierangelo Marchetti, la prima guida di arrampicata sui sassi della Val Masino - Val di Mello che ha gettato le basi e rappresenta ancora adesso lo spirito dell'arrampicata sui massi della Valle.
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L'ARTE DEL BÜCIUN arrampicata sui sassi della Val Masimo, di Chicco Fanchi e Pierangelo Marchetti, 1984
arch. E. Fanchi
A cercare l'inizio delle cose non si smette mai di imparare. E anche di stupirsi un po'. Così è anche per “L'arte del büciun”, la prima guida all'arrampicata sui sassi della Val Masino che ci riporta indietro di 26 anni. Giusto per testimoniare le radici di quello che tutti ora chiamano boulder, ma anche di quello spirito che forse ha fatto grande il Melloblocco. Perché sfogliando quella vecchia guida di Chicco Fanchi e Pierangelo Marchetti. Soffermandosi sulle splendide vignette di Daniele Pigoni. E poi rileggendo l'ispirata e preveggente introduzione di Giuseppe 'Popi' Miotti e i racconti di Chicco Fanchi. Non si può che rimanere affascinati da quanto, in quegli anni, la passione per l'arrampicata rapresentasse quasi uno stile di vita, e una scoperta, del tutto contro corrente.

Era uno spirito unito ad una speciale sensibilità per la roccia e per tutto ciò che la circonda che, come scrive Michele Comi, ha lasciato il segno. “Quando sul finire degli anni '80 ci affacciammo affamati di roccia in Val di Mello” ricorda infatti Michele “la strada era già tracciata. Era del tutto spontaneo arrampicare sui blocchi. Tanto che le aree e i nomi dei passaggi erano impressi in modo naturale nelle nostre teste. Così l'atmosfera in cui siamo cresciuti e nella quale ci siamo identificati, senza processi di razionalizzazione, sono stati il nostro mondo e la sede della nostra sicurezza. Basti pensare alle vie sprotette della Val di Mello ma anche e alla relazione con l'ambiente e con il granito del Masino che sono diventati un passaggio fondamentale della nostra vita verticale. Di questo dobbiamo ringraziare Chicco e chi, prima di lui, ha indicato la via.”


L'ARTE DEL BÜCIUN di Enrico Fanchi

L'idea di una guida sui massi della valle è venuta nell’inverno '83/'84 a Livigno dove lavoravo come skilifista, un po’ per guadagnare due soldi ma soprattutto per affinare la tecnica dello sci al fine di superare le preselezioni di Aspirante Guida.

Erano già due estati che abitavamo in Valle nella baita della scuola di arrampicata del Gigiat, e come istruttori arrampicavamo tutto il giorno con gli allievi, ma per poterci allenare, la sera si andava a fare due bocci (massi ndr) o provare dei tiri al Sasso (Remenno).

La vita di tutti noi (Roby Bianchini, Cucchi, io, Pozzoni e Kima) ruotava solo ed in funzione dell’arrampicata. Così che un inverno senza tirare tacche era molto lungo, e fantasticavo sui tiri che avrei fatto la primavera successiva, pianificando gli allenamenti da fare una volta tornato in Valle.

Gli allenamenti si facevano scalando sassi per rafforzare le dita, dunque durante l’inverno pensai di raccogliere in una guida tutti i massi che utilizzavamo. Ne parlai a Kima che era residente in Valle, accettò di descrivere gli accessi ai massi seguendo un ipotetico sentiero per raggiungerli.

In Aprile quando tornai finalmente in Valle cominciammo a fare tutte le foto dei massi, per poi ricalcarli su dei lucidi che venivano consegnati alla tipografia. La stampa ci costò, ricordo, due milioni di lire che furono quasi interamente pagati con gli spazi pubblicitari (per il tempo erano sponsor coraggiosi).

A Pigoni chiesi di disegnare delle vignette e così la quarta di copertina era fatta, a dire il vero non ero riuscito a venderla. Popi gentilmente ci fece l’introduzione. Inserii una delle prime, se non la prima, tabella comparativa internazionale dei gradi che era in circolazione e anche due racconti di fantasia sul mondo dell’arrampicata.

Alla fine di maggio era pronta, potevamo venderla... poi il 16 giugno 1984 ero al Sasso, stavo scendendo dalla ovest slegato ma ad un tratto, appena sotto il bordo, BAM, fischio giù fino a terra per 35 metri di volo. Tutto fermo fino a metà Luglio, quando iniziammo a distribuirla. Kima guidava la 128 gialla ed io a fianco ingessato, andavamo nelle librerie della Valtellina a cercare di piazzarla come conto vendita.

Riuscimmo a venderne circa duecento così da pagare il residuo della tipografia e farci il materiale per una stagione. Il titolo della guida è stato ripreso da un filmino che il Roby e il Cucchi avevano girato riproponendo in versione ironica alcune situazioni di arrampicata, una vera chicca.

Enrico 'Chicco' Fanchi


Enrico 'Chicco' Fanchi - guida alpina e arrampicatore di lungo corso - blocchista della prima ora, apritore e chiodatore prolifico del Masino ma non solo. Viaggia ancora con disinvoltura oltre l'8a.

Pierangelo 'Kima' Marchetti, guida alpina, fin da giovanissimo frequentatore dei massi della Val Masino e appassionato di ogni forma di arrampicata. L’8 luglio 1994 è scomparso in seguito ad un tragico incidente durante un’operazione di elisoccorso. Ha lasciato un vuoto incolmabile, tanto che i suoi amici gli hanno dedicato il Trofeo Kima, una delle più famose gare di corsa in montagna.

Daniele Pigoni, ex top climber che si è dedicato anima e corpo all'arrampicata. Grande frequentatore della Val Masino dove apre alcune vie di elevata difficoltà. Ora è un artista affermato (
www.danielepigoni.it)

Giuseppe 'Popi' Miotti. Tra i primi frequentatori sistematici dei massi della Val Masino può essere considerato il padre del Bouldering in Valtellina. ?Storica fu la salita di Goldrake nel 1975 6b+ e del Nipote di Goldreke 7b nel 1981, è anche autore della ripetuta e bellissima Uomini e Topi alle Placche dell’Oasi nel 1977.? Guida alpina e laureato in agraria, è uno dei più accreditati storici dell'alpinismo delle Alpi centrali.

>> Aspettando il Melloblocco # 1 - Cieli ramati di Monolith di Popi Miotti



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