Siula Grande, l'inviolata parete est salita da Max Bonniot e Didier Jourdain

I francesi Didier Jourdain e Max Bonniot hanno salito il Pilastro Est e la Cresta SE del Siula Grande in Peru lungo la loro nuova via 'Le bruit des glaçons' (ED / 1400m / 6c WI5).
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Didier Jourdain durante la prima salita del Pilastro Est e Cresta SE del Siula Grande, salito insieme a Max Bonniot
Max Bonniot, Didier Jourdain © Gmhm

Segnaliamo l’apertura di una importante nuova via su una delle montagne del Perù con maggior richiamo nel mondo alpinistico: il Siula Grande nel Cordillera Huayhuash. Come molti si ricorderanno questa cima di 6344m, salita per la prima volta nel 1936 dagli austriaci Erwin Schneider e Arnold Awerzger lungo la cresta nord, era entrata nell'immaginario collettivo con la drammatica vicenda degli alpinisti inglesi Joe Simpson e Simon Yates del 1985, raccontata nel libro e nell’omonimo film ‘La morte sospesa’.

All’epoca Simpson e Yates avevano salito la parete ovest, quest’estate invece è stata la vergine parete est ad essere stata presa di mira da due francesi, i forti alpinisti e membri del Groupe Militaire de Haute Montagne Max Bonniot e Didier Jourdain.

Con campo base a Laguna Siula, dopo una prima partenza andata a vuoto a causa del maltempo, i due francesi sono partiti il 24 agosto e hanno superato con due bivacchi l’enorme Pilastro Est che funge da contrafforte e protegge la parte alta della montagna. Questo avancorpo è stato da loro denominato “Facette Est”, ovvero ‘paretina est’, anche se "paretina" non è perché comunque raggiunge la più che rispettabile quota di 5700m. Arrampicando sempre in libera fino al 6c, arrivati al punto più alto i due si sono calati per 100m sull’altro versante del pilastro per “aprire le porte della grande cresta SE della Siula Grande.”

Le previsioni del tempo davano una perturbazione in arrivo nei giorni successivi e per questo i due sono partiti quasi immediatamente, con il minimo necessario, e hanno iniziato a salire i circa 750m di neve e ghiaccio fino a 70°. L’arrampicata si è rivelata piuttosto laboriosa e fisica, e alle 23:00 hanno trascorsa la terza notte in parete in un “bivacco ideale, tagliato su un crepaccio appoggiato a 6200m.”

Preoccupati delle previsioni meteo, sabato 27 agosto i due sono partiti presto e alle 8:00 sono riusciti a calcare i 6344m della cima. “L'euforia della cima mi congela il sorriso, l'emozione è stata forte nell'essere insieme lassù. Il panorama è idilliaco, non c’è un filo di vento, non si poteva chiedere di più.” racconta Bonniot, aggiungendo “Ci si sente piccoli e isolati a causa della lunga discesa da fare, e la terminale 1400m più in basso sembrava ancora più lontana! Ma è esattamente questo che siamo venuti a cercare su questa parete, ancora inesplorata.”

Dopo un altro bivacco in parete, la discesa, contrariamente a quella degli inglesi di 31 anni fa, è filata liscia e verso le 14:00 di domenica 28 agosto, Jourdain e Bonniot hanno rimesso piedi sul ghiaccio dopo cinque giorni in parete.

La nuova via si chiama Le bruit des glaçons, ha un dislivello di 1400m e vanta 750m di arrampicata su roccia fino a 6c, e 750m di neve e ghiaccio fino a 70°. Salita in stile alpino, senza utilizzo di spit.

Per maggiori informazione, visitate: www.gmhm.terre.defense.gouv.fr


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